Ho tracciato l'articolo (o meglio il blog post) e parla solo della selezione di titoli nelle librerie non parla certo di mettersi a bruciare libri o robe simili, il canone letterario americano recentemente (e anche non tanto recentemente) è in discussione riguardo alla selezione degli autori ma nelle librerie non ce ne è quasi traccia (pe' dì, già Mark Twain si lamentava di come il Fenimore Cooper di "l'ultimo dei Moicani" dipingesse pure gli "indiani buoni" in maniera razzista), immaginati se le librerie italiane di oggi usassero ancora i criteri di metà ottocento (dove un tizio di cui oggi non ci ricordiamo nemmeno il nome era considerato più importante di Foscolo), il post è una polemica contro la tendenza di aderire a modi vecchi di intendere il canone letterario che essendo gli USA erano inevitabilmente condizionati dalla parola con la R.