Ma infatti non se ne farà assolutamente nulla.
Per questo motivo ripeto sempre che non possiamo permetterci un disimpegno USA dalla difesa Europea. Non abbiamo ne la volontà politica nei i denari per attuare una politica di difesa comune "credibile". In futuro, se le cose in Europa dovessero cambiare, magari potremmo riparlarne, ma ad oggi tanta manna che c'è lo Zio Sam e il suo arsenale.
L'escalation della tensione è un non problema (per i non russi quantomeno...Comunque, se dobbiamo credere ai sondaggi, la Clinton sarà presidente il 9 novembre. Data la sua russofobia e se mantiene quello che dice, avremo un'escalation della tensione. Fra l'altro continua a promettere una no fly zone sulla Siria, anche se non ho ancora capito come la vuole attuare, a meno di volere abbattere i sistemi difensivi russi...). Il periodo più florido per l'Europa è coinciso con la guerra fredda, di conseguenza l'aumento della tensione può solo che farci bene.
I Cinesi sono un problema secondario, dato che il motore della loro politica è il business non il nazionalismo. Da questo punto di vista i Russi dovrebbero essere molto più preoccupati degli americani e degli europei. La macchina cinese ha sempre più bisogno di risorse, e la Siberia e le sue risorse minerarie sono esattamente sull'uscio della porta di Pechino. Di fronte a questa situazione o Pechino diventa un cliente di Mosca, e Mosca rinuncia al ruolo di potenza egemone nello scenario asiatico continentale, o presto o tardi i due paese sono destinati ad entrare in conflitto. Anche perché se nel pacifico la proiezione di forza cinese è fortemente limitata da una forza navale insufficiente, sulla terra ferma questo problema non si pone.Io se fossi gli Usa, fra l'altro, mi concentrerei molto di più sulla Cina. Perchè quelli in modo silenzioso pian piano si espandono e la loro economia è decisamente più pericolosa di quella russa. Fra l'altro notizia curiosahttp://www.corriere.it/esteri/16_ott...48b91681.shtml