si può anche pensare, e in emilia lo pensano in parecchi, che la ricostruzione sia andata a rilento. però vedi, errani da commissario ha preso una legione di tecnici trasferendoli da aziende sanitarie, comuni e credo pure qualche partecipata, e li ha messi a lavorare in una task force sul terremoto facendo solo quello. non è un caso che i cantieri per la ricostruzione de L'Aquila sono iniziati praticamente nella stessa data in cui sono iniziati quelli emiliani, nonostante quasi 4 anni di distanza dai terremoti. perchè quando errani (lentamente secondo i suoi concittadini, in fretta e furia per gli standard burocratici romani) portò a roma i progetti per la ricostruzione e disse smollate i fondi
, dal ministero risposero: si può mica
e perchè di grazia?
perchè quelli de L'aquila i fondi non ce li hanno ancora chiesti, e politicamente mica si può erogare prima quelli dell'emilia. si narra che la sfuriata del Vasco ravennate
fu così terrificante che nel giro di un paio di settimane si erogarono i fondi all'abruzzo, di modo che la settimana dopo potessero venire erogati quelli all'emilia. perciò se a L'aquila adesso ci sono i cantieri e non ancora i piccioni che fanno cra-cra sulle macerie il merito è tutto suo. visto dove è avvenuto il terremoto, la scelta di nominarlo direttamente commissario è una scelta assolutamente naturale. il problema è che forse avrebbero dovuto fargli portare con se anche la task force...
questa ordinaria storia d'italia è un sintomo potente di quanto il poeta condensò nel detto "chi è causa del suo mal pianga se stesso": la pubblica amministrazione italiana non è un popolo alieno venuto dallo spazio per dominare la terra come nei cartoni animati di goldrake, è esattamente quella che i cittadini di ogni regione hanno voluto che fosse, e che pienamente si meritano.