http://www.ilpost.it/2016/12/21/bilancio-roma-bocciato/
http://www.romafaschifo.com/2016/12/...er-pagina.htmlNel suo documento, l’OREF ha scritto che il comune di Roma ha sopravvalutato le entrate “non strutturali”, cioè quelle non regolari, come multe e recupero dell’evasione fiscale, e ha abbandonato il piano – iniziato dal precedente sindaco Ignazio Marino e proseguito dal commissario Francesco Paolo Tronca – che prevedeva la razionalizzazione e la vendita delle partecipazioni del comune in una serie di società che non c’entrano molto con l’amministrazione cittadina (come la società assicurativa Assicurazioni di Roma). A questo proposito, i revisori scrivono che non sono state rispettate «le raccomandazioni del ministero dell’Economia e le previsioni del piano di rientro in riferimento alla razionalizzazione e/o all’alienazione delle società partecipate», in particolare quelle che: «non svolgono attività per il raggiungimento dei fini istituzionali dell’Ente».
L’OREF è composto da tre membri che vengono eletti dal consiglio comunale e restano in carica per tre anni. All’epoca dell’ultimo rinnovo, Roma era governata dal commissario Francesco Paolo Tronca e non aveva un consiglio comunale in carica, così i membri dell’organo sono stati sorteggiati dalla lista dei revisori contabili. Il documento che hanno prodotto è lungo 46 pagine e contiene lunghi elenchi di problemi che i revisori hanno riscontrato nel bilancio della città:
Sbam.La lettura di queste ore è tuttavia travisata. Quello che sta emergendo dalla vulgata diffusa è la solita cantilena che ammorba il dibattito degli ultimi mesi: sono inesperti, sono incapaci, sono inadeguati. Niente di tutto questo. Non sono incapaci, sono capacissimi. Capaci a tutto. E dal bilancio quello che emerge - così come da tutti i bilanci - è un'idea di città. L'idea di città dei Cinque Stelle. Il fatto che questa idea venga bocciata e non stia in piedi economicamente è positivo, ma non bisogna pensare che si tratti di errori tecnici, inesperienza o falle formali. Nulla di più diverso: il bilancio di Mazzillo parla della Roma come la vedono i Cinque Stelle.
Una città dove i carrozzoni pubblici non si dismettono per non perdere potere e clientele, una città dove non si vanno a recuperare le tasse evase per non pestare i piedi e non perdere voti. Una città che non tocca nulla della foresta pietrificata di municipalizzate che hanno soffocato l'economia e le finanze pubbliche. Una città dove pur di alimentare i bacini elettorali si va contro qualsiasi logica e addirittura contro la legge nazionale.
L'Oref con questo durissimo parere (chi ha difficoltà a leggerlo tutto si concentri sul dispositivo nelle ultime pagine) ci dà una grossa mano a spiegare ai pentastellati che una città che umilia e punta a distruggere ogni plausibile spazio di sviluppo sociale ed economico è una città destinata al fallimento. Basti pensare a tutte le questioni che l'assessore Paolo Berdini ha ostacolato o danneggiato (Ex Fiera, Torri dell'Eur, Stadio...) per capire che da sole avrebbero potuto generare per l'amministrazione tante di quelle risorse capacissime di permettere la chiusura serena di qualsiasi bilancio. Nessuna città occidentale oggi può far stare in piedi i propri conti disprezzando i capitali privati.
A Roma gli unici capitali privati che hanno rispetto e tutela sono quelli della Casaleggio&Associati di Milano, la srl che gestisce la pubblicità sul blog di Beppe Grillo e che possiede il movimento politico che amministra la capitale. Ieri sera dopo il fattaccio il sito di Beppe Grillo ho ospitato le dichiarazioni dell'assessore al bilancio sostituendosi ancora una volta al sito del Comune. Sotto il testo ettari di pubblicità che generano denaro in base alle visualizzazioni. Tutti i consiglieri a Cinque Stelle hanno retuittato e postato su Facbeook l'articolo in modo da alimentarne il traffico. Per i conti economici del Movimento i bilanci si chiudono sempre e non ci sono revisori che possano contestare alcunché.