TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

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Discussione: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

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  1. #11
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da alberace Visualizza Messaggio
    immagino che censurino parecchio e che non sia facile stare dietro agli input quotidiano di centinaia di persone.
    ricordo ancora quando i wu ming mi bloccarono su twitter (con un vecchio account) per aver semplicemente chiesto se su questo pianeta esiste un modello di sviluppo che soddisfa il loro standard minimo (vista la quantità industriale di bocciature che vomitano ogni giorno).
    il livello di tolleranza è molto basso, a quanto pare
    I wu ming ogni volta che li leggo, mi sembra di vedere un collettivo direttamente dagli anni '70

    Alberace leggi questo. L'intro è fantastico: http://www.wumingfoundation.com/giap...working-class/

    Lavoro in un’università della Ivy League nel nord-est degli USA: una piccola isola felice di politica liberale e di privilegio economico. I miei studenti sono gentili, miti, studiosi. Forse sarà perché insegno nel collegio delle arti liberali, ma i giovani che incontro quotidianamente sono idealisti—anche se rispettosi delle regole fino all’ossequio—attenti a riciclare, aperti alla diversità sessuale e di genere, educati, sensibili, colti. Molti di loro sono privilegiati dalla nascita (come chiunque in questo paese possa permettersi di sborsare fino a 50.000 dollari annui tra retta e spese di vitto e alloggio). Anche i conservatori (pochi, per la verità) sono gentili, civili — ragazzi che sembrano usciti da un film dei primi anni ’50, con le loro cravatte regimental, i pantaloni beige, i blazer blu, la riga tra i capelli. Tutto è ovattato, quasi irreale. Anche nelle discussioni politiche (rare, perché tra persone beneducate non si parla di politica a meno che non si sia già tutti d’accordo)
    Cosa cazzo ho letto...

    Poi però:
    Nell’ultimo anno e mezzo la nostra comunità è stata segnata da diverse tragedie. In agosto, il suicidio di un ragazzo giovanissimo e talentuoso. All’apertura dell’anno accademico, l’assurda morte di un diciannovenne in una rissa scoppiata ai margini del campus.
    Saranno stati i trumpiani

    E infine:

    Nella mia seconda lezione (un corso sulla cultura italo-americana e le sue intersezioni con razza, genere e sessualità) il clima è decisamente più cupo. Robert*, studente di lettere, entra in classe e annuncia con voce rotta (ma in perfetto italiano) di essere «senza parole». Mike, un ragazzo riflessivo e sensibile, senz’altro tra i più diligenti e motivati della classe, fatica a trattenere le lacrime mentre partecipa alla nostra analisi testuale e deve uscire brevemente durante la lezione. X, figlia di due immigrati, le lacrime non prova nemmeno a nasconderle: a più riprese si lascia andare a un pianto tanto silenzioso quanto incontrollabile. Mi viene difficile trovare paragoni. L’unico che mi viene in mente è l’11 settembre (un paragone sentito più volte ieri sera rispetto al tonfo del Dow Jones, 800 punti persi in un solo giorno). Mi tornano in mente le reazioni sgomente e traumatizzate che seguono un attentato terroristico. Si apre così l’era Trump: il terrore al potere.



    Ho una soluzione: mandiamo sta gente a combattere l'Isis. Almeno la piantano di frignare e scrivere queste robe
    Ultima modifica di Edward Green; 31-01-17 alle 16:44

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