Bono il pareggio
E ti pareva.
Ok, mettiamola così: con 'sta storia dell'appartenenza (che è più roba da interregionale che da squadra che punta alla fama europea e mondiale, imho) scoraggi nettamente qualunque aggiunta di tifosi non-romani alla Roma.
Per non-romani intendo sia altri italiani che tifo estero.
Abbi, pazienza Simo, ma il discorso di Kivan non e' male come invece pensi tu, non sono classifiche, ma converrai che per seguire la tua squadra, sia in casa che sopratutto in trasferta, bisogna fare qualche sacrificio, organizzarsi, poi ci sono anche quelli che organizzano le coreografie, insomma bisogna fare qualcosa, idem chi va allo stadio ( qui da noi si piglia anche l'acqua ) pigli freddo, ti sgoli per far sentire l'incitamento.
Non e' che ci sono tifosi di serie A o di serie B, ma tifosi che si impegnano di piu' per sostenere la squadra e tifosi, che oltre il tifo dai dai davanti alla televisione fanno poco.
Dai... su.
Masp Ma che ci ragioni anche? Avranno fatto, sommate, 10 presenze allo stadio...
Ha senso.
Infatti, credo, che pochi obbiettino la legittimità di sentirsi un vero tifoso o più tifoso rispetto ad altri.
Poi da lì ad essere in grado di comprendere come funziona il calcio a livello tattico, economico o sociale, o in qualsiasi altro aspetto e farne una lucida analisi ce ne passa, eccome.
A livello tattico, se sei appassionato, ne capisci di più allo stadio dove guardi la squadra per intero, che a casa con la televisione costretto dalle inquadrature.
Masp ha espresso con termini migliori il mio concetto.
Se avete qualche altra domanda fatela a lui
Tralasciando che all'Olimpico in curva e nei distinti non si vede un cazzo, potresti stare anche stare dentro il campo, questo non ti renderebbe automaticamente più capace.
Comunque, ripeto, non so a voi.. ma a me non frega un cazzo se qualcuno qui dentro si senta in diritto di proclamarsi più tifoso o faccia a gara. Contenti voi, sti gran cazzi. Poi se volete continuiamo sto teatrino e via.
Veramente a me pare una putt... una cosa completamente priva di senso.
Ma vabbè.
All'Olimpico ci ho visto una partita nei primi anni 2000, nei distinti (almeno credo che fossero i distinti, agli ingressi la gente passava a cazzo di cane).
Non avevo idea di cosa succedesse da metà campo in poi. Figurati osservare la tattica .
Non partire col culo pizzicato ad ogni frase. Non sto dicendo di essere più capace nella tattica. Ho solo scritto che, per un appassionato, vedere la partita allo stadio è la cosa migliore, perché non costretto dalle inquadrature di altri.Tralasciando che all'Olimpico in curva e nei distinti non si vede un cazzo, potresti stare anche stare dentro il campo, questo non ti renderebbe automaticamente più capace.
Devi farci l'occhio. Dalla curva riesco a vedere i fuorigioco, giusto per farti un esempio. Tom, non è con una partita soltanto allo stadio che risolvi la difficoltà della lontananza e della posizione defilata.
Io sono stato solo una volta a S. Siro ( in tribuna anello rosso ultima fila) a vedere un milan udinese. Lì mi è bastata quella sola volta per capire quanto faccia cagare l'olimpico.
Il nocciolo di tutto sta nella contrapposizione tra calcio antico (quindi romantico, con le bandiere e tutto) e moderno (quindi giro di soldi enormemente maggiore con tutto ciò che ne consegue). È facile far notare la contraddizione ("sostenete Totti quale bandiera, eroe del vecchio tipo di calcio, però prende tanti soldi a quarant'anni, e ciò è possibile perché anche lui fa parte del circo moderno"). Però è un po' ingeneroso: può davvero Totti sottrarsi a questo meccanismo ormai dominante? Cioè, a meno di non essere matti, se sono disposti a darti 2,5 (non più 3,2) milioni te li prendi. (Poi tra parentesi ci sarebbe da dire che solo un anno e mezzo fa, all'epoca della Roma di Garcia da 85 punti, Totti obiettivamente era ancora un calciatore importante, in campo, anche se camminava, quindi il rinnovo era tecnicamente meno insensato di quanto diciamo, oggi).
È semplicemente vero, che male c'è ad ammetterlo, che un bipede romano e romanista da sette generazioni che va in trasferta pure in Bielorussia si senta più coinvolto e più tifoso di uno che va solo all'Olimpico tutte le domeniche e quest'ultimo lo sia più di uno che guarda le partite soltanto in TV, e magari neanche sempre. Secondo me andare allo stadio è bello per il coinvolgimento emotivo, lo sport è fatto anche molto dal pubblico berciante, dal folto contorno di passione popolare, pensare il contrario è qualcosa di raccapricciante (immaginate la finale di un mondiale giocata a porte chiuse, è semplicemente inconcepibile). Quindi, in questo, ritengo l'aspetto del "la partita si vede meglio/peggio" abbastanza irrilevante, visto che se voglio vedere delle partite calcisticamente interessanti sicuramente non me ne sciroppo ventordici della Roma di Garcia che non riusciva a creare una palla gol nemmeno contro i morti. Cioè, una volta che ne hai viste tre, quattro e hai appurato la totale inettitudine dell'uomo, basta. Se me le guardo tutte, se mi vedo Cesena-Roma anziché Real-Barcellona (le due partite erano in contemporanea l'anno scorso) lo faccio per tifo, non perché mi interessa il calcio, è evidente.
Tomlovin reputa, giustamente, centrale l'aspetto economico, considerando l'affermazione del calcio moderno come un qualcosa di ineluttabile dal quale non si torna indietro, e quindi bisogna razionalmente adeguarsi al modello economico vigente e sfruttarne tutte le pieghe al fine di ottenere i migliori risultati possibili, allargando il mercato, ecc. Ovvio che chi invece a questo modello si oppone (con ben poche chance di riuscita, diciamo) sia in forte dissenso con questo punto di vista. Il modello economico del calcio attuale prevede stadi più piccoli con biglietti sempre più cari e altre robe di contorno (ristoranti, negozi, ecc.) per spremere più soldi possibili a famigliuole dotate di grano, mentre tutti gli altri si guardano la partita da casa foraggiando Sky o Mediaset, supercoppe giocate in Culonia per allargare il bacino dei tifosi, ecc.; nel calcio "antico" lo spettacolo era dal vivo, i prezzi dei biglietti molto popolari, gli stadi giganteschi, l'aspetto campanilistico/identitario molto importante e funzionale al coinvolgimento, in TV non si poteva nemmeno vedere Napoli-Milan, decisiva per l'assegnazione dello scudetto. Personalmente preferisco avere l'opportunità di vedere eventi sportivi in tutta comodità da casa praticamente ogni giorno, quindi non mi dispiace nemmeno il tanto deprecato spezzatino (sì, bello, bellissimo Tutto il calcio, ma ormai i fuoriclasse Ciotti e Ameri sono sotto terra, e quindi). Però non è che non veda il fascino romantico insito nell'andare allo stadio a seguire la squadra del cuore e cose così.
Ultima modifica di Geralt di Rivia; 01-03-16 alle 09:49
I'm Major Sludgebucket (ABS). This is an alternative account I created years ago for some reason.
Posto che pensare di opporsi a una sempre maggior rilevanza dell'aspetto economico è come pensare di opporsi alla forza di gravità, per me la scissione tra il calcio "romantico" e il calcio "economista" non esiste e non è mai esistita.
Quelli che oggi parlano dello stadio contrapposto alla tv, delle bandiere contrapposte agli shopping center e, in generale, di "vecchio autentico" contro "nuovo finto" non si rendono conto che all'Olimpico possono andarci in un certo modo perchè rispetto al 1800 il calcio è cresciuto economicamente.
E cresce da sempre, come qualunque altra attività legata all'intrattenimento di massa: ciò che oggi vi pare "romantico", a gente di 50 anni fa sarebbe sembrato "economista".
Una volta si giocava in stadi scoperti, con gradinate di cemento al posto dei seggiolini, senza alcuna protezione da una stampede di tifosi, con riflettori appena sufficienti (se c'erano) per le partite in notturna, terreni di gioco inguardabili, ecc...
E se volevi vedere le partite di coppa, dovevi sperare che la rai te le desse, sennò potevi solo fare il biglietto per l'URSS o la Cecoslovacchia.
Troppo facile prendere la modernità "a pezzi", tipo chi contesta la crescita economica del fenomeno-calcio però fa l'abbonamento a sky (o guarda le partite in streaming pirata, cambia niente), si riguarda tutte le moviole e gli approfondimenti tattici, consulta le statistiche dei giocatori, ecc... la "modernità", se la accetti, la accetti per intero.
E se la ripudi, per coerenza, dovresti ripudiarla per intero.
Magari chi non va allo stadio potrebbe essere impossibilitato per questioni di lavoro/famiglia/tempo?....
Quindi ci sono tifosi che preferiscono seguire la squadra allo stadio e in trasferta, ma ciò non significa che sono "tifosi migliori" ....è una minchiata.
E, come rimarcato da Netherlander, è una minchiata sostenere che vedere la partita allo stadio ti da una "conoscenza tattica" maggior rispetto agli altri...
Giusto per chiarire, io capisco benissimo quello che dice Kivan, anzi la sua visione romantica secondo qualcuno ingenua, i romani nella Roma ecc. la condivido in parte, forse proprio perché sono stato un "romanista fuori sede" per gran parte della mia vita.
Infatti mi sono progressivamente allontanato da questo calcio "spettacolo" nel corso degli anni: una volta vedevo almeno tutti i big match del campionato italiano e delle competizioni delle rappresentative nazionali (quando erano trasmessi in chiaro), anche a notte fonda o facendo delle alzatacce.
Ora se non sono direttamente coinvolto, cioè se di mezzo non c'è la Roma o la Nazionale, è già grasso che cola se vedo la finale di CL, anche se cerco di tenermi un minimo aggiornato.
Però non condivido affatto il suo parere così negativo su Spalletti, per quanto mi sembra chiaro che abbia imparato bene a vivere anche del e nel suo personaggio. Le ultime conferenze stampa sono da Oscar.
Anche se la colpa maggiore ce l'ha la dirigenza che al solito arriva all'ultimo momento, Totti ha sbagliato (e quello che volevo dire con il post che non si era capito era che non mi è piaciuto il suo defilamento durante la crisi pre-esonero di Garcia) e il furbo Spalletti ne ha subito approfittato per far capire chi comanda. Passando da cinico e conoscendo la storia recente di questa squadra dico che ha fatto benissimo.
Più che un gesto contro Totti io lo vedo come qualcosa per far capire che in un momento delicato come questo, ma pure in futuro, non si campa di rendita.
Averlo fatto contro l'unico che ne avrebbe diritto lo rende ancora più forte.
WOT s'era detto di no.
Io sono stato abbonato in distinti per due anni, poi sono passato alla Tevere perché non riuscivo a vedere un cazzo della partita poi niente, dopo due anni di abbonamento in Tevere il terzo anno, per lavoro e problemi vari, sono riuscito a vedermi 10 (dieci) partite e ho disdetto andandoci solo "ad hoc"