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Domenica 21 settembre si è giocato il derby di Roma, una delle partite più tese del calcio italiano, per via della forte rivalità tra le due tifoserie. Ma se la Curva Sud, cuore del tifo giallorossa, e la Curva Nord, dove stanno gli ultras biancocelesti, sono nemiche sul piano sportivo, sono invece assolutamente allineate su quello politico: oggi, i gruppi più influenti di entrambe le tifoserie sono di estrema destra, e non mancano di sottolinearlo.
Nell'ultimo derby, si sono praticamente messi a fare a gara a chi sia più autenticamente fascista. Nella curva romanista si è infatti visto uno striscione che insultava i rivali chiamandoli "antifascisti". Il riferimento è dovuto al fatto che Ivo Bitetti, pallanuotista tesserato per la Lazio e figlio di uno dei fondatori della società, fu partigiano e partecipò alla cattura di Benito Mussolini.
Per questo, domenica gli ultras giallorossi hanno mostrato anche uno striscione che diceva "Famiglia Bitetti, Caserta... 'Lazio e Libertà'. Non puoi nascondere la realtà!". Firmato dal gruppo RV, è un'accusa ai laziali di essere appunto antifascisti e nemmeno veri romani (la famiglia Bitetti era originaria di Caserta). @lazio_e_liberta, infine, è un gruppo di tifosi antifascisti del club bianconceleste, ennesima "prova" delle accuse degli ultras romanisti. Un terzo striscione rincarava la dose dicendo "Lazio e Libertà... È venuta fuori la verità!" (cioè, che i laziali non sarebbero "veri fascisti").
Ma la tifoseria bianconceleste non è stata da meno, e anzi ha ribadito la propria identità di estrema destra addirittura sconfessando lo stesso Bitetti dalla storia del club. In Curva Nord è infatti stato dispiegato uno striscione che definiva Ivo Bitetti "laziale disconosciuto".