Maurizio Sarri sembra essere sempre più lontano dal Chelsea. Secondo quanto riportato da Sportmediaset, l'avventura del tecnico a Londra è infatti ai titoli di coda, a prescindere da come andrà la finale di Baku e se davvero il tecnico dovesse essere esonerato non è assolutamente da escludere un suo ritorno in Italia.
Roma e Milan alla finestra - Capitolini e rossoneri sono sulle sue tracce da tempo e per quel che riguarda i giallorossi la strategia è quella di sfruttare la grande amicizia che lega l'allenatore a Franco Baldini, consigliere personale di Pallotta. Al Milan l'addio di Gattuso resta sempre probabile e il nome dell'ex Napoli è il primo in cima alla lista.
perché a quanto ho sentito sarebbe così che funziona la clausola rescissoria, è una questione tra il giocatore e la società. che poi in realtà sia semplicemente lui il procacciatore dell'offerta, che sia una favoletta o una supercazzola non lo so, così ho sentito di recente, ambasciator è eunuco.
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Il calciomercato terminerà il 2 settembre.
Preferivo prima dell'inizio del campionato
No Mike. No, no Mike. That was so not right! You need to reinstate the lap before, that's not right.Toto? It's called motor race. Okay? We went car racing...
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Roma, ribaltone De Rossi: dal calciomercato possibilità per la Sampdoria
Roma, De Rossi addio e spuntano i club interessati: Ferrero lo vuole alla Sampdoria
ROMA – La faccenda De Rossi non è così semplice: il giocatore lascerà la Roma nella prossima stagione con l’intenzione di puntare alla MLS americana, con la seconda squadra di Los Angeles interessata al centrocampista giallorosso. De Rossi però come sottolinea La Repubblica, oltre all’ipotesi argentina rappresentata dal Boca Junior di Burdisso, vorrebbe prendere in considerazione le altre idee europee: dall’Italia ci sarebbe stata l’avanzata, forte e precisa, della Sampdoria di Ferrero che vorrebbe fare di De Rossi il nuovo leader del prossimo centrocampo blucerchiato.
Roma, l’addio di De Rossi: nuove lacrime per la città giallorossa
DE ROSSI – A Roma, la settimana finirà male per il popolo giallorosso. Un altro leader, un altro figlio della Capitale lascia la squadra e succederà come due anni fa successe a Francesco Totti. La separazione fa male a tutti quei tifosi disposti a criticare e a protestare contro la gestione americana della Roma, capace di allontanare il cuore così facilmente. E se i romanisti – tutti – versano nuove lacrime per il figlio che se ne va, il pensiero sarebbe catastrofico se De Rossi scegliesse un altro club italiano. Il calciomercato parla in queste ore della Sampdoria ma a Roma c’è chi spera che la separazione porti De Rossi più lontano per riaccoglierlo poi, magari già fra un anno, insieme al nuovo Totti Direttore di una Roma da rifondare.
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e io voglio messi che mi spiccia casa. non per questo avverrà.
Notizia freschissima
Deus, non sai più leggere? La "notizia" sarebbe l'interessamento della Samp, ed è uscita ieri.
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QATAR ROMA – Se la trattativa con l’As Roma proseguirà, il Qatar metterà in campo un “investimento forte”. Lo spiegano all’Adnkronos fonti dell’emirato, che in precedenza hanno riferito della visita ad aprile nella Capitale del presidente del Qatar Sports Investments e del Psg, Nasser Al-Khelaifi, per incontrare rappresentanti del club giallorosso. “Loro amano partire alla grande e questo vuol dire anche lo stadio”, dice la fonte. Da quanto riferisce l’agenzia di stampa, il “business dello stadio” non sarebbe necessariamente legato al progetto dell’impianto di Tor di Valle. “La questione dello stadio non c’entra. Nessuno l’ha nominata”, riferisce la fonte, anche in riferimento alla visita che il sindaco di Roma, Virginia Raggi, fece a Doha a fine marzo, per partecipare all’inaugurazione del Museo nazionale del Qatar. Proprio in quei giorni, nella capitale dell’emirato, era presente anche lo stato maggiore della Roma, per un ‘workshop’ con i partner commerciali, primo fra tutti la Qatar Airways. Si aprirebbe quindi uno scenario inedito, dove l'”investimento forte” da parte qatariota potrebbe concentrarsi innanzitutto sull’acquisizione del club e solo successivamente su un impianto calcistico di proprietà. Per quanto riguarda le voci di un possibile interessamento del Qatar anche nei confronti della Fiorentina, circolate sui media in queste ore, non ci sono riscontri. La fonte dell’emirato interpellata dall’Adnkronos fa notare le incongruenze di un simile scenario, primo fra tutti il fatto che da parte qatariota, come già avvenuto per il Paris Saint-Germain, si preferisce puntare su una squadra che ha sede in una capitale.
Si vede che l'interesse nel frattempo è divenuto più intenso (ma la Samp non se la deve comprare Vialli? Bof).
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Roma-Parma, non solo De Rossi: anche Dzeko pronto a salutare
Quella di domenica con i gialloblù sarà la partita numero 179 per l'attaccante bosniaco con la maglia giallorossa ed è probabile che sarà anche l’ultima
Quella di domenica sarà la partita numero 179 per Edin Dzeko con la maglia della Roma ed è probabile che sia anche l'ultima. Finirà così, senza alcuna celebrazione perché ufficialmente nessuno può dare il divorzio per scontato visto l'anno residuo di contratto con la Roma, la storia di un grandioso attaccante che però nel suo percorso in maglia giallorossa si è preso qualche pausa di troppo e che quest'anno in particolare non è stato irreprensibile sia sul campo sia negli atteggiamenti con compagni di squadra e allenatori. A quanto pare lo attende l'Inter: Conte, che nei giorni della trattativa con la Roma una delle prime cose di cui si era informato (e che aveva già caldeggiato) era quante possibilità ci fossero di rinnovargli il contratto, ha esplicitamente chiesto a Marotta l'ingaggio dell'attaccante per coprire la possibile partenza di Icardi. La Roma al riguardo non farà barricate: attende l'offerta e valuterà. Ma si sa che in certe trattative quello che conta è soprattutto il parere del calciatore e a quanto pare Edin è molto lusingato per l'interessamento della società milanese. Così a lui potrebbe succedere il contrario rispetto a quel che accadrà a Gasperini, ammesso e non ancora concesso che dovesse firmare con la Roma. Mentre il tecnico lascerà (salvo clamorose sorprese dell'ultima giornata) una squadra portata in Champions per allenare una che invece giocherà l'Europa League, Dzeko potrebbe lasciare la Roma fuori dall'Europa che conta e ritrovarla però con l'Inter.
Il contributo dato quest'anno dal bosniaco non è stato certo esemplare. Dei quattro anni alla Roma, quest'anno ha addirittura peggiorato la bassissima percentuale realizzativa della sua prima stagione, passando dal 10 al 9%. L'anno eccezionale resta il secondo, con l'exploit delle 39 reti stagionali in 51 presenze di cui 43 da titolare. Non ha mai fatto mistero di aver vissuto agli ordini di Spalletti la sua stagione migliore probabilmente non solo della Roma, ma della carriera: solo ai tempi del Wolfsburg era andato vicino a queste performances, con 36 reti in 42 partite totali (26 su 32 in campionato). Ma se è vero che a quei picchi non è più arrivato, è anche vero che la scorsa stagione, la prima agli ordini di Di Francesco, ha vissuto dal punto di vista della reputazione internazionale un crescendo che l'ha proiettato tra i più grandi in assoluto grazie ovviamente soprattutto allo strabordante comportamento nella calvalcata in Champions della Roma, con otto reti in 12 presenze, tra cui quella fantastica a Stamford Bridge proprio contro il Chelsea di Conte, e ovviamente quella che aprì il conto col Barcellona nella gara di ritorno dei quarti di finale.
Quest'anno invece nonostante quell'esordio prodigioso a Torino, con la partita vinta sui granata grazie a una sua prodezza proprio all'ultimo minuto di gioco, poi ha vissuto molti momenti di black out, con un lunghissimo e inspiegabile digiuno all'Olimpico in campionato, e ha contemporaneamente dato molti segnali di nervosismo contro i suoi compagni (con la mezza rissa con El Shaarawy a Ferrara, il pallone scagliato contro Cristante a Firenze, i diversi rimproveri a Florenzi, la dura discussione con il suo amico De Rossi a Frosinone) e persino contro l'allenatore (a Milano, gestione Di Francesco). Quest'anno al momento i gol, considerando tutte le competizioni, sono 14 (9 in campionato, 5 in Champions) su 39 presenze, davvero pochini. Lecito pensare che se avesse aumentato il suo score oggi la Roma sarebbe in una posizione di classifica migliore di questa.
Poi ovviamente sul valore del giocatore in assoluto nessuno ha dei dubbi. In carriera segna praticamente un gol ogni due partite. Al netto delle prime apparizioni ai tempi dello Zeljeznicar e del Teplice, Dzeko ha segnato 85 gol in 142 con la maglia del Wolfsburg, 72 in 189 con il Manchester City e, appunto, 87 in 178 partite con la Roma, per un totale relativo a queste tre esperienze di 244 gol in 509 apparizioni. Di sicuro quest'anno gli è mancato qualcosa e forse anche lui ha sofferto quella mancanza di solidità dello spogliatoio, di certo almeno a giudicare dalle apparenze non sempre ha fatto tutto quel che si poteva fare per evitare le frizioni. E se la Roma deciderà di privarsene, alleggerendosi di un ricco ingaggio, forse anche questa valutazione avrà un peso.
orme contenute nel Decreto Crescita varato lo scorso primo maggio dal governo, infatti, prevede una tassazione massima del 30 per cento da applicare all'ingaggio dei calciatori che hanno trascorso almeno un biennio all'estero e che intendono tornare in Italia per restarci almeno un paio d'anni. Un esempio concreto può servire per fare ulteriore chiarezza: un ingaggio di 15 milioni di euro netti costerebbe alla Juventus circa 20 milioni lordi, decisamente meno dei 30 milioni che sarebbero serviti con il vecchio regime.
Prima gli italiani
siamo pronti per il ritorno di pellè e giovinco
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari
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leggo ufficiale Jovic al Real per 60 milioni