Non possiamo concludere questo articolo dedicato al Fair Play Finanziario senza parlare del possibile passaggio di Neymar al PSG per la cifra record di 222 milioni corredata da 30 milioni netti a stagione offerti al giocatore (pari a circa 55,6 milioni lordi). È un’ipotesi che si è leggermente raffreddata nelle ultime ore, dopo il tweet di Gerard Piqué che ha provato a rassicurare i tifosi blaugrana. La dirigenza del Barcellona ha già preannunciato una protesta formale all’UEFA nel caso in cui venga conclusa l’operazione proprio chiamando in causa il regolamento del FFP.
Dando uno sguardo agli ultimi bilanci noti dei parigini (2014/15 e 2015/16, chiusi entrambi con attivi di 10 milioni nonostante il taglio voluto dall’Uefa delle sponsorizzazioni legata direttamente al Qatar) e provando a stimare quello del 2016/17 (che potrebbe generare un attivo ben maggiore visto il mercato virtuoso chiuso dai francesi nella scorsa stagione con le cessioni di David Luiz, Ibrahimovic e Digne che – al netto di altre uscite di minor valore e degli acquisti – hanno avuto un impatto positivo sul bilancio in termini di plusvalenze e risparmi sul monte ingaggi e monte ammortamenti rispetto all’anno precedente di quasi 50 milioni) l’impressione è che il Paris Saint-Germain possa permettersi questa mossa folle senza correre rischi di sanzioni “immediate” (che in realtà immediate non sarebbero perché l’Uefa valuterà il bilancio 2017/18 nell’autunno del 2018 con eventuali sanzioni valevoli dalla stagione 2019/20) e senza ricorrere ai trucchi che vengono ipotizzati negli ultimi giorni (come per esempio far pagare la clausola a Neymar tramite una equivalente sponsorizzazione personale offertagli da Qatar Airways).
Andando nello specifico, l’operazione Neymar peserebbe sul bilancio del club circa 100 milioni annui, ipotizzando per il brasiliano un contratto quinquennale (quindi ammortamento di 44,4 milioni e stipendio di 55,6 milioni). Nella valutazione del bilancio triennale, il PSG potrà contare sui primi due attivi da 10 e all’incirca 50 milioni, quindi l’importante per il club sarà non chiudere il bilancio 2017/18 con più di 90 milioni di passivo. Togliendo dai 50 milioni di attivo stimati per il 2016/17 circa 35 milioni di plusvalenze, il PSG partiva da un attivo stimato di 15 per il 2017/18 ipotizzando anche per questa stagione eliminazione agli ottavi di Champions League e ricavi commerciali invariati. Quindici meno cento fa -85, valore ancora dentro i margini, e va inoltre considerato che con l’eventuale acquisto di Neymar i ricavi commerciali subirebbero un’ulteriore impennata e quindi la pericolosa soglia di -90 dovrebbe essere mantenuta a distanza di sicurezza nonostante questa operazione a prima vista impossibile. Ovviamente il PSG nelle successive stagioni avrà il problema di non ripetere passivi di bilancio in serie nonostante i cento milioni di costo di Neymar su monte ingaggi e ammortamenti. Per farlo le strade saranno come sempre due: o aumenti di ricavi o cessioni con conseguenti plusvalenze pena, allora sì, una nuova punizione Uefa legata al FFP.
Infine una curiosità “comparativa”: i dieci acquisti chiusi fino a questo momento dal Milan peseranno per 42,3 milioni sul monte ammortamenti annuale, 52,6 milioni sul monte ingaggi e 413 sul costo totale contando gli anni di contratto di ogni giocatore acquistato. Numeri simili alla singola eventuale operazione Neymar.