C'è anche il punto di vista di chi ama il calcio (io), ed è il seguente: le partite a una sola porta sono terribili. Fanno cacare. Nulla contro il catenaccio, preferisco di gran lunga vincere con metodi alla Cesare Maldini che perdere dando spettacolo, ma dovrebbe essere una precisa scelta, non una inderogabile necessità "perché sennò ce ne fanno ventordici". Le partite di calcio per essere belle e godibili devono essere un minimo equilibrate, il campo di giuoco dovrebbe essere di continuo usato in tutta la sua estensione, una squadra attacca poi riparte l'altra, ecc. in un crescendo imprevedibile di pathos e di tensione. Questo è uno spettacolo appassionante, che a lungo andare fa crescere il movimento (ok, al prezzo di big ancora meno competitive sul fronte europeo nel breve/medio termine). Il punto di vista del tifoso odierno è quello di un bambino viziato al quale interessa solo vincere (ma ha senso, sportivamente parlando, bearsi di una vittoria contro una squadra messa lì a fare da sparring partner che ha a disposizione un centesimo del budget?) e al quale interessa contare i peli nel culo dei campioni della "sua" squadra. Oh, guarda che bello, Messi ha fatto il ruttino. Cristiano Ronaldo oggi farà sei o sette gol su rigore?
Secondo me le strade da percorrere possono essere due: una superlega europea ben costruita (modello che si sta discutendo in questi giorni), lasciando quindi i campionati nazionali alle altre, oppure appunto una redistribuzione dei proventi sul modello inglese (è vero che gli spettatori li portano le big, ma è altrettanto vero che senza le altre sarebbero costrette a giocarsi un ben poco appetibile quadrangolare a millemila giornate, indipercui "basterebbe" - ovviamente si fa per dire, visto l'andazzo la vedo dura - una serrata a ranghi compatti per cambiare il detentore del manico del coltello).