https://twitter.com/bennygiardina/st...95481960386560Zamparini avrebbe un accordo per la cessione del 70% del #Palermo ad un fondo estero e ha siglato un patto di riservatezza con Antonio Ponte, che entrerebbe nel nuovo cda. Ma tutto resta ancorato al bilancio, da approvare domani. I dettagli, oggi, sul Giornale di Sicilia.
Opperbacco, oggi alle 15:00 Brescia - Hellas e alle 18:30 FeralpiSalò - Virtus Verona. Rischia di prendere fuoco pure il Garda, me sa.
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Nessun problema per il secondo caso.
Non so, ultrà di entrambi gli schieramenti in serata potrebbero, già che ci sono, trasferirsi sul lago per proseguire le cordialità.
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.Ieri la Ternana ha perso la sua prima partita di campionato. Contro il Pordenone.
Il gol è stato siglato da S. Burrai.
Non ho altro da aggiungere vostro onore.
.Ok, in Sudamerica hanno River Plate vs Boca Juniors ma anche qui a Roma non scherziamo con Virtus Olympia San Basilio vs Atletico Torrenova (cioè, Tor Bella Monaca), i due quartieri più malfamati della città.
In pratica è Gangs of New York.
Il Monza ha appena pareggiato a reti inviolate a Gubbio, contro una squadra di bassa classifica. Bello come, da subito dopo l'acquisto di Berlusconi, i biancorossi non abbiano più combinato un piffero (da 3 vittorie su 3 partite sono passati una su 11 e otto punti totali).
Meanwhile, a Gorgonzola, doppietta dell'Airone
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tutta questa ostinazione per brocchi allenatore è inconcepibile
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari
L’U.S. Città di Palermo comunica che, nella serata di ieri 30 novembre 2018, è stato sottoscritto davanti al notaio il passaggio di proprietà del 100% del Palermo Calcio.
Nel corso della prossima settimana è previsto l’incontro dei rappresentanti della società londinese, nuova proprietaria, con la squadra e la città.
Pensando solo al futuro della società e al tifo palermitano ho, con un nodo in gola, firmato la mia uscita dalla Proprietà.
L’obiettivo raggiunto era da tempo quello di trovare interlocutori che proseguissero con più mezzi economici il mio lavoro, con traguardi importanti che si possono raggiungere solo con investimenti che, anche per le tristi mie ultime vicissitudini giudiziarie palermitane, io non ero più in grado di fare.
Oltre al Palermo, ceduto al prezzo simbolico di € 10, è stata ceduta alla nuova proprietà la società Mepal, proprietaria del marchio, con impegno al pagamento a saldo del credito residuo del Palermo di € 22.800.000 che entreranno nelle casse sociali per una garanzia serena di gestione economica. La nuova proprietà londinese metterà in atto, con l’aiuto della associazioni industriali, le attività necessarie per la costruzione dello stadio e del centro sportivo. Ho già a suo tempo contattato il Sindaco che ha promesso con entusiasmo la sua massima collaborazione al realizzo nei tempi più brevi del progetto.
Sono triste per le ultime vicende che mi hanno coinvolto, disegnando sui media quello che io non sono: io sono, e tutta la mia vita trascorsa lo testimonia, una persona estremamente onesta, corretta, attiva socialmente e generosa.
Ogni volta che scendo a Palermo sento l’affetto e la riconoscenza della gente palermitana; quando cammino in ogni città europea ricevo la dimostrazione di riconoscenza e affetto di tutti i palermitani che sono emigrati in Europa e nel mondo. Riconoscenza per tutti i risultati sportivi che hanno dato al Palermo dopo il mio arrivo un contributo per una immagine diversa e attinente alla realtà di gente generosa, corretta e con una cultura millenaria. Con la mia gestione ci sono in tutti gli aeroporti del mondo le maglie rosanero e ci saranno sempre anche in futuro.
Pur con la diversità di un uomo del nord ho amato e amo la vostra città ed i vostri costumi. Ogni volta che tornerò vorrei essere accolto come uno di voi.
Con profonda tristezza e molto affetto vi saluto
Maurizio Zamparini.
Coppia formidabile, anche se hanno entrambi 39 anni
Impressionante, Caccavallo mi sa che ne ha parecchi di meno però.
Lui 31, ma Maccarone e Tavano ne hanno 39
Il Pro Piacenza, in crisi societaria, perde i pezzi. Hanno rescisso il contratto quattro calciatori della prima squadra: Quaini, Marchesi, Mangraviti e Zaccagno. Erano in prestito rispettivamente da Genoa, Lazio, Brescia e Torino.
#lasinistraripartada https://video.repubblica.it/sport/ca.../321985/322610
Il caso riguardante la cessione del Palermo è l'ennesima dimostrazione che in Italia non esistono regole che tutelino il club ed i tifosi.
Le ultime notizie da Palermo ancora una volta dimostrano l’assoluta incapacità difensiva del calcio italiano. Non stiamo parlando di tattica, ovviamente, ma di regole federali in grado di tutelare gli asset più preziosi di un movimento sportivo: la proprietà dei club e la passione dei tifosi. Un’amara costatazione che tocca ripetere ogni volta che si approssima la cessione di un club professionistico della Penisola e ci si ritrova a che fare con vicende tutt’altro che trasparenti.
Come se il caso Manenti-Parma (per citarne solo uno fra i tantissimi) non avesse insegnato nulla. Dopo anni di annunci a vuoto, di compratori arabi, russi, americani e l’ultima telenovela con Paul Baccaglini, dopo un’istanza fallimentare respinta dal tribunale in una procedura sulla cui regolarità la Procura di Caltanissetta sta indagando, dopo strategie contabili con plurime cessioni del marchio a società dello stesso Gruppo, il presidente Zamparini il 1°dicembre scorso annuncia di aver venduto, per 10 euro, il club rosanero, in piena lotta per risalire in Serie A, a un gruppo inglese quotato.
Qualche giorno dopo viene organizzata una conferenza stampa per presentare gli acquirenti: la Global Futures Sports & Entertainment Ltd, società con base a Londra, rappresentata dal Ceo Clive Richardson e dall’ec calciatore David Platt. Per Zamparini e Platt sarebbe pronto un posto nell’advisory board che la nuova proprietà intende costituire per affiancare la dirigenza del Palermo. Della Global si scopre che ha deliberato un aumento di capitale di 200 sterline il 21 novembre 2018, che ha tre azionisti. Richardson detiene il maggior numero di quote e parla di Cifre che di un investimento complessivo da “oltre venti milioni di sterline”.
Tempo una settimana e lo scenario cambia. La Global Futures Sports & Entertainment, fa sapere in un comunicato diffuso 9 dicembre tramite Instagram e il proprio sito web di non essere altro che una società incaricata di mettere assieme investitori interessati all’affare e che «una volta completata la due diligence, saremo nelle condizioni di rivolgerci a tutte le parti interessate alla transazione», fornendo quindi le dovute rassicurazioni «al Comune di Palermo e alla Figc».
La Global Futures Sports & Entertainment rende noto inoltre che «Maurizio Zamparini non sarà coinvolto nella gestione della squadra a nessun titolo» e che «il compito affidato a David Platt è stato portato a compimento». A parte la bizzarra prospettiva di una due diligence postuma evocata nel comunicato, è evidente che allo stato non esiste un effettivo proprietario del club siciliano alternativo a Zamparini.
Dunque quale atto il patron abbia firmato nella serata del 30 novembre a Londra, come annunciato in un comunicato dell’Us Città di Palermo, resta un mistero. Così come quello che si addensa sul futuro del club su cui pendono le conseguenze del caso Alyssa. Zamparini infatti avrebbe ceduto alla nuova proprietà la società Mepal, proprietaria del marchio rosanero, con l’impegno al pagamento a saldo del credito residuo del Palermo di 22,8 milioni di euro, come “garanzia serena di gestione economica”.
Quella cifra dovrebbe versarla al Palermo Alyssa, società lussemburghese che fa riferimento allo stesso Zamparini, alla quale è stata ceduta Mepal per 40 milioni, cifra mai riscossa fino al 31 dicembre 2017 e parzialmente recuperata negli scorsi mesi.
Un’operazione che ha portato all’avvio di un’istanza di fallimento da parte della Procura di Palermo, poi respinta dal Tribunale, e come detto a successive indagini da Caltanissetta per una presunta fuga di notizie e corruzione, nelle quali sono coinvolti Zamparini, l’ex presidente Giammarva, l’avvocato Di Trapani e il giudice Sidoti. In tutto questo delirio Figc e Leghe di Serie A e di B non hanno ancora detto nulla. Né potrebbero d’altro canto. Le regole varate dalla Figc dopo la pantomima della cessione del Parma a una fantomatica cordata russo-cipriota prima e a un tal Giampietro Mamenti, sono poco efficaci di fronte alla complessità che assumono certe operazioni.
Oggi chi acquista una quota superiore al 10% di un club professionistico è tenuto a presentare una serie di garanzie, dal certificato penale alla dichiarazione di un istituto di credito di primaria importanza nazionale e/o estera, con il quale abbia rapporti economici da almeno un anno, che attesti la disponibilità di “una buona base finanziaria”. Si tratta di una sorta di patente di affidabilità economica che implica sia la certificazione del possesso delle risorse necessarie a far fronte all’investimento sia, in chiave anti-riciclaggio, della provenienza di queste risorse dall’attività economico-sociale svolta dell’acquirente ovvero da altre fonti lecite.
Tuttavia il controllo della Figc, come testimonia il recente caso Milan-Yonghong Li, è inutile in quanto avviene dopo la vendita e non si capisce a quali sanzioni possa realmente condurre. I controlli poi appaiono meramente formali e sono facilmente aggirati mentre tutte le norme anti-elusive a livello fiscale e antiriciclaggio internazionalmente riconosciute fanno ormai prevalere la sostanza sulla forma delle operazioni e impongono, quando necessario, di salvaguardare la prima a discapito la seconda.
I club meritano una maggiore vigilanza, anche in chiave preventiva. Siamo certamente in un ambito privatistico, ma le squadre hanno una tale rilevanza pubblica, dato il loro radicamento territoriale e comunitario, da indurre a ritenere rilevante in chiave amministrativa l’interesse alla loro tutela da parte delle istituzioni dell’ordinamento sportivo. E ciò dovrebbe avvenire anche in una fase antecedente al passaggio definitivo della proprietà.
Come può essere appunto quella in cui si sigla un contratto preliminare. All’altezza del quale potrebbe essere già pretesa la disclosure degli aspiranti proprietari e la verifica delle loro possibilità economiche da parte di un soggetto indipendente e terzo. Oppure come avviene in altri Paesi la vendita una volta effettuata potrebbe essere “sospesa” e condizionata al via libera della Lega di riferimento che, senza dover essere costretta a verifiche bancarie e penali per le quali non detiene i necessari poteri, potrebbe però negare l’iscrizione alla propria associazione e di conseguenza al campionato ad acquirenti che non dimostrino oltre ogni ragionevole dubbio di essere portatori di proposte serie e sostenibili.
Insomma, il Palermo sta per passare alle cose formali?