Calcio in Lituania: una nuova, palpitante avventura
In Lituania il calcio probabilmente non è lo sport principale, la pallacanestro va più forte, hanno un sacco di giocatori alti e grossi e ci hanno sbattuto fuori a sorpresa dall’Europeo. Per questo motivo, mentre la sezione basket del Real Madrid, pur gloriosa, prende involontariamente lustro da quella calcistica, nel piccolo Paese baltico accade che lo Spyris Kaunas cambi improvvidamente nick per affiliarsi alla più blasonata compagine cestistica locale, lo Žalgiris. Ma, ehi, questo è anche il nome di quella che attualmente è la più forte squadra di calcio della A Lyga, stravincitrice degli ultimi tre campionati, solo che lo Žalgiris in questione ha sede nella capitale Vilnius. È buffo pensare che le principali squadre dei due sport, suppongo, più praticati si chiamino ecologisticamente “Foresta Verde”, mentre per esempio in Inghilterra il Forest Green sia confinato mi pare nel quinto livello locale (ma probabilmente quest’anno otterrà la promozione, in casa è una bomba).
Le vicende economico-giudiziarie che spesso travolgono molti club lituani non sono molto dissimili da quelle che affliggono quotidianamente tante altre squadre dell’Est (ma non solo, basti pensare al Parma e alle nostre serie minori), con continue riforme dei campionati e riduzioni del numero delle partecipanti, com’è successo per esempio di recente in Romania, Bulgaria, Lettonia. Prendiamo l’Ekranas di Panevėžys, un fottio di titoli vinti (l’ultimo nel 2012), poi bum, a fine campionato 2014 la squadra saluta con un post su Facebook. Niente sedi della società prese d’assalto da scarsicriniti e poco intelligenti ultras inferociti, solo la timida e beneducata speranza dei commentatori che chiedono “Tornerete?”, e un brutto sito riccardofoglianamente non più aggiornato. La scorsa stagione è stata una pena, tra casini finanziari, partite vendute, squadre chiaramente non all’altezza della competizione. Il Kruoja di Pakruojis, fresco di qualificazione all’Europa League, si è mestamente ritirato verso la fine. Sorte simile è toccata al Granitas di Klaipėda (niente più derby col forte Atlantas), che pure a un certo punto della stagione si era rimesso in sesto con degli ottimi innesti russi, per poi svaccare nel finale, subendo ingloriose goleade. Capitolo calcioscommesse: la partita più evidentemente nel mirino degli inquirenti è stata un improbabile 3-2 in rimonta inflitto dallo Šiauliai (nettamente la peggiore squadra lo scorso anno, una mandria di poco talentuosi giovani spediti al macello) al Kruoja: dopo le prime, veloci reti di Barba e Beniusis va in scena l’indegna farsa, con giocatori che si fanno tutta la fascia indisturbati e crossano nell’assordante silenzio-assenso nemico (manco nell’Erste Divisie olandese) e cose del genere. Alla fine, tre delle dieci squadre che animavano l’A Lyga sono state escluse (lo Šiauliai credo per manifesta pippaggine, visto che aveva messo insieme punti quasi solo grazie agli incontri truccati e alle vittorie a tavolino), mentre è stato promosso il solo Lietava di Jonava, semirivelazione di questo primo scorcio di torneo.
Quindi abbiamo otto squadre che si affrontano ben quattro volte tra di loro, e quest’anno alla fine è stata introdotta pure la menata del minitorneo finale, tra le prime sei (!). Insomma, gli esiti di molti incontri si preannunciano non proprio imprevedibili, dato che, dopo le prime partite utili a ricalibrare i valori, avremo quasi certamente gerarchie definitissime. Come nella scorsa stagione, con lo Žalgiris (Vilnius), che potenzialmente avrebbe potuto concludere a punteggio pieno; la rivelazione Trakai (splendida cittadina nei paraggi della capitale da visitare assolutamente in quanto dotata di lago, isola e castello, la squadra, al terzo anno di A Lyga, gioca nello stesso stadio dei campioni in carica) indiscussa seconda; Atlantas e Sūduva Marijampolė (ormai stabilmente nella elite del calcio lituano) a infilarsi le dita negli occhi fino alla fine per il terzo posto, l’ultimo buono per accedere alle coppe; tutte le altre, nettamente inferiori a queste, ma dotate delle loro peculiarità (tipo: lo Stumbras in difesa strappa grasse risate ma in compenso dispone di uno dei bomber più forti del campionato, Rimkevičius, l’Utenis è l’unica squadretta un po’ tattica e in grado di difendere benino all’occorrenza, grazie a Čepas, l’allenatore più carismatico capace di trasformare la merda in qualcosa di presentabile, ecc.). Dicevo dello Žalgiris: l’anno scorso ha raggiunto vette di perfezione difficilmente replicabili nel breve periodo, difesa semigranitica, attacco prolifico, una macchina perfettamente oliata che continua ad attaccare e a infiere sull’avversario anche dopo aver conseguito un largo vantaggio (questa è una caratteristica del calcio lituano, a parte l’Utenis, le altre se la giocano sempre a viso aperto, si continua a cercare il goal fino alla fine in maniera abbastanza indipendente dal risultato). Di più, nei preliminari di Champions League i biancoverdi hanno fatto un’ottima figura, venendo eliminati dal ben più quotato Malmö per un solo, misero goal. Se pensate che sia facile, dato il reboante 8-0 appioppato dal Real agli svedesi, dovreste relativizzare il tutto ai valori del calcio lituano: tenere testa al migliore club di una nazione calcisticamente molto più sviluppata come la Svezia è un’impresona, e in modo particolare lo è tornarsene dalla Scandinavia con lo 0-0 (il Malmö, con squadre vagamente alla sua portata, in casa sua non è affatto un materasso: compagini quali Celtic, Salisburgo, Olympiacos, Dinamo Zagabria, Beşiktaş, Maccabi Haifa, Inter hanno perso la vita in tempi più o meno recenti da quelle parti).
Tuttavia i campioni sembrano essersi leggermente indeboliti, ma non così tanto da mettere in discussione il loro ennesimo trionfo: nel precampionato notevoli sono state le difficoltà a trovare la via della rete (addirittura una sconfitta per 1-0 coi pipponi lettoni del Metta/LU), l’avversaria diretta Sūduva è stata rinforzata cedendole tre importanti giocatori, due dei quali hanno il cognome che finisce ovviamente in “uskas”. Lo scontro diretto con quella che si preannuncia la nuova più probabile rivale è stato comunque vinto in rimonta per 3-2, ma solo grazie a una frittata clamorosa del portiere. La superiorità sul Trakai, anch’esso con inedite difficoltà a finalizzare il giuoco, è stata confermata col successo ai supplementari in Supercoppa (1-1, 4-1), e poi ancora in campionato, col più inglese dei risultati disponibili. Un’altra caratteristica del calcio lituano è la sua accurata, nei limiti del possibile, mediaticità: le partite vengono tutte trasmesse in diretta su YouTube, esiste un apposito canale che mette a disposizione gli incontri addirittura in tre diversi formati, match integrale, ampia telecronaca (come si faceva su Rai 2 da noi nell’antichità) e highlights un po’ più ristretti, ma comprensivi anche delle occasioni minori; infine, classifiche dei goal meno brutti e cose così. Lo trovo un modo appropriato e di questi tempi oserei dire doveroso per tentare disperatamente di pubblicizzare il pur poco appetibile prodotto, in Estonia pure provano a fare qualcosa del genere ma sono meno esaustivi, soddisfacenti e precisi.