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LA PROTESTA IN SPAGNA
La calciatrice Paula Dapena non rispetta il minuto di silenzio per Maradona: «Era un violentatore. Nessun ricordo per le donne vittime di violenza»
Silvia Morosi
https://27esimaora.corriere.it/20_no...b439eaf5.shtml
Il mondo del calcio è ancora in lutto per la scomparsa di Diego Armando Maradona. Il Pibe de oro è morto mercoledì 25 novembre, a Tigre (in Argentina), all'età di 60 anni. Molte federazioni hanno omaggiato la leggenda del calcio, dedicandogli un minuto di silenzio in campo, prima dell’inizio delle partite del fine settimana. Non tutti — però — hanno voluto rispettare questa decisione, come la calciatrice Paula Dapena, 24 anni, militante nel Viajes Interrìas, squadra di terza divisione spagnola. Mentre le sue compagne sono rimaste in piedi in silenzio, prima dell’amichevole contro il Deportivo La Coruna (conclusasi — poi — con un 10-0 a favore dei padroni di casa del Deportivo, numero che a molti ha ricordato il «10» del Pibe de Oro, ndr), lei si è seduta sul campo, dando le spalle alle telecamere. E ha mostrato, con orgoglio, la sua maglia numero «6».
Un gesto motivato da una ragione precisa, come ha spiegato Dapena al sito Pontevedra Viva e ad altre testate: «Per le altre vittime non c’è stato alcun minuto di silenzio. Dunque non sono disposta a rispettare quello per un violentatore», ha detto con un chiaro riferimento alla poca considerazione data alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che ogni anno viene celebrata proprio il 25 novembre (lo stesso giorno della scomparsa di Maradona, ndr). Era «un violentatore, un pedofilo e un abusatore», si legge ancora su L'Avanguardia («En cuanto me enteré que habría un acto en su memoria me negué a guardar ese minuto de silencio por un violador, pedófilo, y abusador»).
«Le mie compagne di squadra — ha raccontato l'atleta — mi guardavano e sorridevano perché sapevano che non avrei osservato il minuto di silenzio... Per essere un giocatore, devi essere innanzitutto una persona e avere dei valori, al di là delle capacità sportive che possedeva, che sappiamo fossero spettacolari» (la stessa critica, in Italia, è stata sollevata anche da Laura Pausini). La calciatrice galiziana ha, poi, ricordato come l'allenatore della squadra avversaria si sia avvicinato a lei — alla fine del primo tempo — per chiederle i motivi del gesto: «Gliel'ho spiegato e mi ha detto che neanche lui era d'accordo ... Si è congratulato con me». Non sono, però, mancate critiche a Dapena, da parte di quanti l'hanno accusata di non aver rispettato un momento così toccante. «Cosa penso? — ha replicato lei —. Non credo di aver mancato di rispetto a nessuno, mi sono seduta per terra e sono rimasta zitta. Avrei potuto gridare e interrompere il minuto di silenzio. Invece, ho rispettato tutti quelli che volevano farlo».
«Francamente», ha concluso parlando al telefono con un giornalista di El Confidencial, «ho i miei ideali, credo che per essere un giocatore devi avere valori che vanno oltre il talento sportivo», ha ribadito. «Sono un grande fan di Zidane, per esempio, ma se venisse fuori ora che è un molestatore, beh, non lo considererei più un'icona, non esisterebbe più per me». «Ho visto molta ipocrisia in occasione del 25 novembre, da parte di persone che combattono contro la violenza sulle donne, ma allo stesso tempo difendono un molestatore come Maradona. Ci sono video che lo ritraggono mentre picchia la sua partner, immagini in cui viene immortalato con due ragazze nude accanto... Ovviamente, come femminista, non posso difenderlo» («No puedo defender esto»). Il riferimento della calciatrice è a un filmato diffuso in Rete anni fa (era il 2014), nel quale si sentiva la voce dell'ex compagna Rocío Oliva dire «Diego, smettila, smettila di colpirmi». Parole che lui attribuì al tentativo di togliere alla donna un cellulare dalle mani («Non sono un pugile», si difese). Anni dopo, nel 2017, la polizia spagnola intervenne, ancora, per interrogare la coppia dopo che una serie di urla avevano attirato l'attenzione dei dipendenti di un noto albergo di Madrid dove soggiornavano. Entrambi, in quell'occasione, dissero che si trattava «solo di una discussione» e non presentarono alcun tipo di reclamo.
chissà che ne pensa di cr7
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari
Maradona cadde 7 giorni prima di morire ma nessuno lo portò in ospedale
Forte colpo alla testa
Roma, 30 nov. (askanews) – Diego Armando Maradona sette giorni prima del suo decesso avrebbe subito un forte colpo alla testa in seguito a una caduta accidentale. Tuttavia, nessuno si sarebbe occupato di sottoporlo ad esami strumentali per valutare eventuali conseguenze alla testa operata qualche giorno prima.“Maradona è caduto una settimana prima del decesso e ha preso una forte botta alla testa, peccato che non abbiano pensato di fargli una risonanza magnetica o una tomografia. Niente di niente”. Lo sostiene l’avvocato dell’infermiera Dahiana Gisela Madrid che si stava occupando della riabilitazione post operatoria. Secondo l’avvocato Rodolfo Baqué dopo le dimissioni dall’ospedale Maradona avrebbe accusato alcune anomalie a livello cardiaco, ma anche in questo caso nessuno avrebbe ritenuto opportuno svolgere gli accertamenti.“Hanno solo pensato a curare la dipendenza dall’alcol, dimenticandosi di avere a che fare con un paziente cardiopatico che invece avrebbe avuto bisogno di assistenza da parte di personale medico specializzato”, ha aggiunto Baqué. Intanto la Giustizia argentina avrebbe avviato un’indagine sul medico personale di Diego Armando Maradona, Leopoldo Luque accusato di responsabilità colpose sul suo decesso. Tutte le testimonianze raccolte dagli inquirenti parlano di un’accesa lite tra Maradona e Luque, che lo scorso 19 novembre avrebbe incassato anche un pugno prima di essere cacciato di casa in malo modo. Materiale sufficiente, a giudizio della magistratura, per avviare un supplemento d’indagini sulla figura dello specialista. Secondo Baqué, Maradona “era stato rinchiuso per tre giorni nella sua stanza”, senza neppure guardare la tv. I legale è entrato anche nei particolari della situazione clinica del Pibe de Oro, rivelando che “era arrivato ad avere 115 pulsazioni al minuto, ed il giorno prima di morire ne aveva 109, quando è noto che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni”. Ha poi sottolineato che il suo corpo “inviava segnali ma lui non è stato assistito con alcun farmaco. Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica più lussuosa del mondo, ma invece è stato tenuto in un luogo inadatto”.Adx/Int5
Zidane ha spaccato la faccia a qualcuno?
Ha tentato di spaccare uno sterno, fa lo stesso ?
Ma chi se ne fotte?
Cioè, ogni volta che c'è un evento del genere salta fuori qualcuno che ne approfitta per farsi pubblicità.
Questa calciatrice, in vita sua, non se la sarà mai inculata nessuno (terza divisione femminile, ciao). Adesso, invece, il suo nome sta girando sul web.
Che poi, mi piacerebbe capire di quali episodi di "pedofilia, stupro e abuso" stia parlando.
Ultima modifica di tomlovin; 30-11-20 alle 20:26
Guai in vista per Cavani: la FA apre un’indagine per razzismo, ecco la motivazione
Edinson Cavani, centravanti del Manchester United nonché ex stella del Napoli di Mazzarri, è finito sotto indagine della Football Association per aver utilizzato un’espressione razzista “a mezzo” social. Il Matador ha usato la parola “negrito” per rivolgersi a un suo tifoso. In realtà, pare che l’ex attaccante azzurro, non volesse ingiuriare la persona coinvolta, ma c’è da dire che già in passato la federazione inglese ha ritenuto offensivo questo termine che Luis Suarez aveva utilizzato nei confronti di Patrice Evra. Correva l’anno 2011. Suarez dichiarò che negrito è un vezzeggiativo comunemente usato in Uruguay, ed è probabilmente la ragione per la quale Cavani ha utilizzato tale parola. Nel caso di Suarez l’espressione gli costò 8 giornate di squalifica.
io direi di mettere in galera indiana pipps.
Ferlaino era da troppo assente dai palcosenici, quindi ha deciso di tornare alla ribalta rispondendo a Cabrini in modo misurato
https://www.lastampa.it/sport/calcio...dio-1.39604742
Mbeh, e la risposta di Tardelli a Cabrini non la riporti? (Tardelli che peraltro grazie a questa storia ho scoperto stare con Myrta Merlino ).
il tuo post poteva contenere
a) un link alla replica di tardelli
b) un link al profilo di myrta su telegiornaliste.com
occasione sprecata :(
si vabbeh
paragone calzantissimo proprio
ma poi, ripeto, manco Cabrini si fosse inventato qualcosa, non ha fatto altro che ripetere cose dette anche da Ferlaino stesso, il quale ha ribadito più volte che ha trattenuto Diego a Napoli quando lui non vedeva l'ora di tagliare la corda
Ultima modifica di nicolas senada; 01-12-20 alle 16:43
Ha ragione Cavani.
In Uruguay e Argentina, questa connotazione dispregiativa della parola "negro" (che in spagnolo significa semplicemente "nero", non c'entra niente con l'accezione italiana) non è fissa: varia completamente, radicalmente, a seconda del contesto in cui viene usata.
Uno che dice "negro de mierda" o (come immagino abbia fatto Suarez) chiama "negrito" un avversario per provocarlo, la usa in senso dispregiativo/razzista. Uno che dice "negrito mio" si sta rivolgendo in maniera colloquialmente affettuosa. Per dire, una mia parente (che sta a Buenos Aires) la chiamano "la negra" perchè è di colorito olivastro e lei non se lo sogna neanche, di prendersela.
Però vai a spiegare 'sta cosa ai capoccioni della FA, soprattutto in tempi di BLM... lo vedo male, il povero Cavani .
Bonus track: è giustamente passata alla storia la telecronaca che Victor Hugo Morales fece del "gol del secolo" (barrilete cosmico, ta-ta-ta-ta, eccetera), ma non è meno appassionante il suo racconto di questa disputa col guardalinee Ulloa attorno alla bandierina del corner.
https://twitter.com/gippu1/status/1274984568374902786
siamo tutti uruguagi tom