Upset with West Ham, Justin turned to Italian club Arezzo to find the passion he believes his old club lost https://www.facebook.com/bbcthree/vi...27001547678046
Upset with West Ham, Justin turned to Italian club Arezzo to find the passion he believes his old club lost https://www.facebook.com/bbcthree/vi...27001547678046
Siete imbarazzanti
Modello Ajax, cosa insegnano gli olandesi al calcio italiano
–di Marco Bellinazzo
L'Ajax che ha dato una lezione di calcio ai campioni d'Europa e del mondo del Real Madrid è un modello che gran parte delle squadre italiane dovrebbero seguire (per la verità avrebbero dovuto emularlo già da una decina d'anni).
Il club di Amsterdam, infatti, ha un fatturato che viaggia mediamente sui 100 milioni a stagione, escluse le plusvalenze, equiparabile ai club tricolori di fascia medio-alta (esclusi quindi Juve, Milan e Inter). Con questa forza economica si è data una organizzazione da grande azienda e una mission chiara basata sulla formazione di talenti calcistici da immettere sul mercato e da preparare in un centro sportivo di altissima qualità per strutture e personale tecnico.
L’asset «Amsterdam Arena»
Peraltro, non potendo fare affidamento sui diritti tv del campionato olandese che valgono appena 10 milioni (un terzo di quanto incassa il Chievo, ultima in Serie A), ha fondato l'altro pilastro del suo business plan sull'asset stadio.
Gli investimenti per la costruzione (iniziata nel 1993 e completata nel 1996) e la ristrutturazione dell'Amsterdam Arena, oggi Johan Cruijff Arena, sono stati di circa 170 milioni di euro. Nel 2017 sono stati avviati i lavori per il rifacimento della facciata dell'impianto, in vista del suo impiego per Euro 2020. La prima fase (che ha portato alla creazione di una nuova facciata nell'ala est) è costata 15 milioni, ma il piano finale prevede una spesa di 50 milioni di euro, che porteranno l'investimento totale dal 1993 a oggi oltre i 220 milioni. Una delle ultime innovazioni installate nell'impianto è un sistema di storage composto da batterie di auto elettriche e pannelli solari per produrre energia pulita, parte delle quale addirittura venduta a privati.
GUARDA IL VIDEO / Ecco come l'Ajax si è preparato per battere il Real
I conti della squadara olandese
I numeri del bilancio chiuso al 30 giugno 2018 sono molto significativi del “modello Ajax”. Il fatturato della scorsa stagione, escludendo le plusvalenze da calciomercato, è stato di 90 milioni. E può considerarsi praticamente “strutturale” perché dalla Uefa dati gli scarsi risultati è arrivato appena 1 milione. Sul piano sportivo, in effetti, i giovani possono esaltarsi oppure deludere. Così da un lato nella stagione 2016/2017 il team di Amsterdam è arrivato a disputare la finale di Europa League, ma dall'altro lato nella scorsa stagione ha subito una precoce eliminazione sia in Champions, sia in Europa League.
La scuola Ajax rimane una garanzia. Così nelle ultime dieci stagioni, tra il 2009 e il 2019 (inclusa l'ultima cessione eccellente, quella di De Jong al Barcellona da 75 milioni più bonus), l'Ajax ha realizzato 400 milioni di plusvalenze e in rosa ha ancora molti giocatori di prospettiva da valorizzare a partire dal centrale difensivo di 19 anni Matthijs de Ligt.
Gli incassi dallo stadio più di quelli di San Siro
L'Amsterdam Arena nella stagione 2017/18 ha fatto registrare una media di 51mila spettatori rispetto a una capienza di 54mila. Il botteghino per il match day ha fruttato 4,7 milioni per le gare nazionali e 2 per quelle europee. Ma la parte più rilevante degli incassi da stadio deriva dagli oltre 40mila abbonamenti che generano un profitto di 13 milioni e aree business e skybox che producono entrate stagionali per oltre 11 milioni. Lo stadio dunque produce entrate per circa 25 milioni all'anno. Milan e Inter dall'attuale San Siro ottengono circa 35 milioni.
I proventi dagli sponsor
L'area commerciale genera 46 milioni di ricavi. Nel dettaglio, i ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità ammontano a 29 milioni. Il contratto con lo sponsor principale Ziggo (è il più grande operatore via cavo nei Paesi Bassi) è stato rinnovato fino a metà 2020 e quello con Adidas fino al 2025. Ma il club olandese può contare su altri partner di peso come Abn Amro, Cst, JupilerMercedes-Benz, eSports partners Subway e PayPall. I proventi del merchandising con l'apertura della filiale di Kalverstraat sono saliti a 14 milioni.
Il club invece deve far fronte a costi operativi per circa 110 milioni.
Il costo di tutti i dipendenti
Il costo del personale è di 55 milioni. L'Ajax ha 448 dipendenti, inclusi quelli della controllata sudafricana (di cui 127 giocatori e 111 tecnici e medici). La rosa costa in totale 51 milioni all'anno. Gli ingaggi per i calciatori pesano per 26,5 milioni e gli ammortamenti per 25 milioni. Il rendiconto al 30 giugno 2018 ha evidenziato un utile di 1,5 milioni. Ma negli ultimi cinque anni (dal 2018 al 2014) l'Ajax ha incamerato circa 90 milioni di profitti, come visto grazie al calciomercato, ma non solo. Sul piano societario, infine, va ricordato come l'Amsterdam Football Club Ajax N.V. sia quotato all'EuroNext Amsterdam dal 1998. L'azionista di maggioranza è Vereniging Afc Ajax con il 73%. Il club controlla al 51% anche una squadra in Sud Africa, l'Ajax Cape Town. La capitalizzazione in Borsa al 30 giugno 2018 era di 231 milioni. Una quotazione destinata a salire dopo la “presa di Madrid” e dopo gli exploit in Champions.
Tutto sto wot per dirci che l'ajax è diventato l'Atalanta olandese ?
Torniamo a parlare del londaretino
Davvero?
Pensavo che Roma e Napoli stessero attorno al doppio.
Però c'è da dire che per un club come l'Ajax, che appunto punta a formare i giovani e venderli, è "più semplice" realizzare plusvalenze.La scuola Ajax rimane una garanzia. Così nelle ultime dieci stagioni, tra il 2009 e il 2019 (inclusa l'ultima cessione eccellente, quella di De Jong al Barcellona da 75 milioni più bonus), l'Ajax ha realizzato 400 milioni di plusvalenze e in rosa ha ancora molti giocatori di prospettiva da valorizzare a partire dal centrale difensivo di 19 anni Matthijs de Ligt.
Se prendi una Juve o un altro top club europeo, che i giocatori forti cercano di tenerseli, è chiaro che il discorso cambia e diventa impossibile fare 40 mln di plusvalenze l'anno.
Tra l'altro, occhio perchè "plusvalenza" non significa "incasso".
Sarebbe stato più significativo, anzichè di plusvalenze, parlare di incassi derivanti da cessioni: è lì, che puoi valutare quanto il modello Ajax funzioni davvero.
Certo che, al netto di tutto, l'articolo fa ben capire come l'ajax si sia organizzato alla grande.
Hanno la palla al piede del campionato con zero appeal, hanno il problema di un paese con pochi abitanti e quindi di minore possibilità di trovare il grande talento (infatti anche la nazionale va "a generazioni", periodi buoni e periodi di merda)... eppure sono una società in salute che può permettersi di andare avanti regolarmente e, quando càpita il talento, di fare i soldoni.
vabbè tanto cmq l'Ajax uscirà al prossimo turno, sempre che non peschino il Porto![]()
Il fatto che i Paesi Bassi siano una nazione piccola credo che incida molto meno di quanto si pensi. Dopotutto l'India tra un po' supererà la Cina per abitanti, se non l'ha già superata, e per cacare un calciatore o uno sportivo qualunque (che non sia di quel paio di sport astrusi che vanno lì) ci vuole un miracolo, hanno un medagliere olimpico imbarazzante. E diciassette milioni di abitanti non sono così pochi, quando c'è una cultura calcistica così radicata, scuole calcio ovunque nelle quasi si sa molto bene come formare un giocatore, mentalità e determinazione, ecc. Insomma, di fronte ai 300mila abitanti dell'Islanda (che ultimamente riesce a combinare qualcosina in sport popolari come calcio e basket) o ai soli 600mila del Montenegro, che nonostante ciò riesce a eccellere in qualche disciplina, sia pure non così praticata, i diciassette milioni di olandesi costituiscono una base notevole.
I periodi "di crisi" poi penso ce le abbiano praticamente tutte le nazionali, tranne la Germania (cosa che ha portato alla famosa frase di Lineker, che ha dovuto dichiararla "decaduta" dopo l'ultimo Mondiale). Se si va a confrontare il percorso di Italia e Paesi Bassi dal '74 in poi (cioè da quando gli olandesi sono esplosi calcisticamente, prima non avrebbe ovviamente senso) si scopre che alla fine il numero di edizioni "floppate" è paragonabile. Sì, l'Italia ha vinto due Mondiali e i Paesi Bassi solo un Europeo, ma ovviamente non sto parlando di vittorie, ma dell'essersi dimostrati competitivi ad alti livelli in quell'edizione, in quel lasso di tempo. L'Italia ha floppato ai Mondiali in Germania Ovest (1974), Corea e Giappone, Sudafrica, Brasile e ha zompato l'edizione russa. Gli olandesi: 1982, 1986, 2002 e hanno zompato anche loro la Russia; a ciò si potrebbe aggiungere l'uscita nel 2006 agli Ottavi a opera del Portogallo, che non era così scarso visto che due anni prima aveva disputato la finale dell'Europeo, ma comunque mettiamola, e tenderei a escludere Italia '90 (sempre uscita agli Ottavi ma a opera della Germania campione). Per quanto riguarda gli Europei, loro non sono andati alle due edizioni francesi e hanno fatto male nel 2012 uscendo al primo turno (facendo peraltro molto bene in gran parte delle altre edizioni), mentre noi per tre volte non ci siamo qualificati e altre due siamo usciti al girone; in generale gli Europei sono un torneo nel quale per qualche ragione o per caso troviamo più difficoltà rispetto ai Mondiali. Insomma, secondo me i "periodi bui", i flop sono molto condizionati da altri fattori, casualità, culo, freddezza nel battere i tiri di rigore, scelte tecniche discutibili, ecc.: con Conte al posto di Ventura capacissimo che ai Mondiali ci vai e passi pure il girone e gli Ottavi, nel 2010 eravamo sì messi male, ma uscire con Nuova Zelanda e Slovacchia non è normale, ecc. La Germania nel 2002, avendo tipo solo Ballack, è arrivata in finale.
Come detto altrove, non ci giurerei, visto che tra le avversarie non vedo il Barcellona dei tempi d'oro, il Milan di Sacchi e squadre così, ma cose come un Bayern che fino all'altro giorno si faceva rimontare tre gol in casa da una delle più pippe della Bundesliga e che con l'Ajax si è pure già misurato (e gli olandesi ne sono usciti molto bene), un Barcellona sì abb. forte, ma che ogni tanto, così, a caso, le piglia dal Leganes o dalla Roma, una Juve che vince col Bologna solo perché quelli le regalano un gol e alla fine viene messa sotto e non subisce l'1-1 per miracolo, un Tottenham che l'anno scorso è uscito col Gent pur avendo preso seriamente l'impegno, ecc. Certo, se il City sarà irreprensibile o gli girerà subito bene la vincerà. Ma se aggredito nel modo giusto ha varie volte mostrato limiti difensivi quest'anno.
Ultima modifica di Major Sludgebucket (ABS); 08-03-19 alle 09:23
Vabbè, ti sei andato a prendere un esempio di quelli fantastici, eh... l'India è terzo mondo, che cazzo vuoi che gliene freghi dello sport quando ci sono addirittura problemi di malnutrizione infantile?
Ti pare che uno che ha problemi a trovare da mangiare, possa andare a frequentare le scuole calcio?
Viceversa, l'Olanda (paese ricco) ha un rendimento calcistico che è perfettamente in linea con quello di altri paesi con tradizione calcistica, ovviamente rapportato al numero di abitanti.
Per dire, ha vinto meno (tra nazionali e club) di Inghilterra, Spagna, Francia e Italia ma ha vinto di più di Belgio, Finlandia, Svezia, ecc.
Questo per dire che i confronti vanno fatti a parità di condizioni: è vero che l'Olanda ha vinto molto di più di India, USA e Cina (tutti paesi molto più popolati), ma...
Beh, no.I periodi "di crisi" poi penso ce le abbiano praticamente tutte le nazionali, tranne la Germania (cosa che ha portato alla famosa frase di Lineker, che ha dovuto dichiararla "decaduta" dopo l'ultimo Mondiale). Se si va a confrontare il percorso di Italia e Paesi Bassi dal '74 in poi (cioè da quando gli olandesi sono esplosi calcisticamente, prima non avrebbe ovviamente senso) si scopre che alla fine il numero di edizioni "floppate" è paragonabile. Sì, l'Italia ha vinto due Mondiali e i Paesi Bassi solo un Europeo, ma ovviamente non sto parlando di vittorie, ma dell'essersi dimostrati competitivi ad alti livelli in quell'edizione, in quel lasso di tempo. L'Italia ha floppato ai Mondiali in Germania Ovest (1974), Corea e Giappone, Sudafrica, Brasile e ha zompato l'edizione russa. Gli olandesi: 1982, 1986, 2002 e hanno zompato anche loro la Russia; a ciò si potrebbe aggiungere l'uscita nel 2006 agli Ottavi a opera del Portogallo, che non era così scarso visto che due anni prima aveva disputato la finale dell'Europeo, ma comunque mettiamola, e tenderei a escludere Italia '90 (sempre uscita agli Ottavi ma a opera della Germania campione). Per quanto riguarda gli Europei, loro non sono andati alle due edizioni francesi e hanno fatto male nel 2012 uscendo al primo turno (facendo peraltro molto bene in gran parte delle altre edizioni), mentre noi per tre volte non ci siamo qualificati e altre due siamo usciti al girone. Insomma, secondo me i "periodi bui", i flop sono molto condizionati da altri fattori, casualità, culo, freddezza nel battere i tiri di rigore, scelte tecniche discutibili, ecc.: con Conte al posto di Ventura capacissimo che ai Mondiali ci vai e passi pure il girone e gli Ottavi, nel 2010 eravamo sì messi male, ma uscire con Nuova Zelanda e Slovacchia non è normale, ecc. La Germania nel 2002, avendo tipo solo Ballack, è arrivata in finale.
E' vero che i periodi di crisi li hanno tutti, ma per l'Italia (anche durante la crisi) saltare un mondiale non è mai stata una cosa neanche ipotizzabile (almeno fino a Ventura).
Per l'Olanda, invece, lo è da sempre: dal 1974 ad oggi, ne hanno saltati ben quattro.
Tra Spagna, Italia, Germania e Inghilterra, due in tutto. La Francia ne ha saltati ben tre, di cui due prima degli anni 80 (che è l'equivalente degli anni 70 per l'Olanda, è stato da allora, che il calcio francese è esploso) e solo uno negli ultimi trent'anni.
Parliamo proprio di livelli diversi, che confermano pari pari quel che ti sto dicendo: quando floppi una generazione, se sei un paese molto popolato (diciamo da 40 mln in su) riesci comunque a mettere insieme una squadra e ad attestarti all'interno dell'elite del calcio mondiale. Se invece sei un paese piccolo (ma non vale solo per l'olanda, vale anche per il belgio, per l'uruguay, ecc.), invece, tendi a scomparire.
Questo perchè se devi scegliere tra cinque milioni di ragazzi e non c'è nessun campione, comunque riuscirai a trovare 23 giocatori che riescano a formare una squadra decente. Se devi scegliere in un numero di candidati pari a poco più di un quarto, può essere benissimo che, in assenza di campioni, ti ritrovi con 23 giocatori troppo deboli per raggiungere un certo livello.
E teniamo presente che qualificarsi al mondiale non è questione di una partita sbagliata, di una botta di culo o di qualche episodio arbitrale. Si tratta di tornei di qualificazione di una certa lunghezza, durante i quali i reali valori vengono comunque fuori.
Sono d'accordo che l'Italia, con un allenatore vero, al mondiale 2018 forse non avrebbe fatto una gran figura ma comunque ci sarebbe arrivata. Ma questo conferma proprio quel che ti dicevo.
E non è vero, che la Germania del 2002 aveva solo Ballack, non esageriamo.
ehm, tom ti ricordo che i migliori calciatori della storia vengono dalle favelas brasiliane e argentineVabbè, ti sei andato a prendere un esempio di quelli fantastici, eh... l'India è terzo mondo, che cazzo vuoi che gliene freghi dello sport quando ci sono addirittura problemi di malnutrizione infantile?
Ti pare che uno che ha problemi a trovare da mangiare, possa andare a frequentare le scuole calcio?![]()
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari
appunto, è più una questione culturale che di ricchezza... in certi paesi ha attecchito più che in altri soprattutto tra le fasce più povere della popolazione per cui è sempre stato l'unico svago e l'unica speranza di riscatto sociale... ad esempio gli stati uniti avrebbero tutto per essere una potenza mondiale anche nel calcio maschile (nel femminile sono già tra le migliori nazionali da sempre) ma a parte qualche buon giocatore non sono ancora riusciti a tirare fuori il fuoriclasse che possa trascinare il movimento, nonostante abbiamo strutture, tecnologia, soldi, cultura sportiva a livelli quasi imbattibili rispetto a tutti gli altri paesi al mondo
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari
perché profondere lo stesso sforzo nel football (o nel basket se sei nero) paga cento volte di più.
Sì infatti, intendevo quello.
Negli USA non sono sicuro che il calcio attecchirà mai veramente perché, oltre ad essere considerato uno sport femminile, non mi sembra molto adatto alla mentalità americana: ammette la possibilità di partite in cui non succede nulla e non prevede migliaia di pause per poter andare a prendere da mangiare.
Ecco, appunto.
Stavo parlando di tirar fuori calciatori decenti anche da una generazione senza talenti.
Ma in india e cina non ci sono per niente (credo) generazioni di calciatori.
C'è solo un piccolo numero di persone, che gioca a calcio.
Però, per la cina, la cosa vale è relativa: sono in crescita da un po', proprio perchè da qualche anno si sono interessati (cioè, il governo si è interessato) al calcio.
Saliranno presto, imho.
Beh, il baseball in più ha semplicemente le pause per andare a prendere da mangiare.
E partite che durano anche cinque ore, se ho ben capito.
Nel baseball esiste lo 0-0? Chiedo, non ne ho idea.
Comunque quello è un dettaglio, la cosa fondamentale sono le pause perché l'evento che la gente va a vedere non è solo la partita ma anche, e mi sa soprattuttotutto quello che ci sta attorno: gnocche che ballano, musica, cibo, birra eccetera.
Abitudini troppo diverse... tu resisteresti 5 ore a vedere una partita? Per me una martellata nelle palle sarebbe più piacevole. Non riesco neanche a guardare le partite NBA in diretta, e sì che il basket mi piace moltissimo.