E la giurisprudenza c'entra pochissimo, con la questione-virus: in un caso si parla di scienza (cioè esperimenti, studi, analisi, verifiche, ecc., tutto intorno a un argomento che è dato in partenza e va "solo" capito), nell'altro no perchè (per definizione) esistono i margini di interpretazione.
Se qualcuno mi discute una sentenza non ho modo di dire al 100% "sei un coglione", se qualcuno mi dice "facciamo le strutture portanti in pietra, come 1000 anni fa", posso dirglielo senza timore.
La "sensibilità" ha senso in altri campi, non in ambito scientifico.
Poi, che sia dura far passare un messaggio nuovo in delle teste ormai consolidate nella loro "opinione" (aka "ignoranza"), è vero.
E che il metodo-Burioni potrebbe (forse) non essere il migliore per fare passare questo messaggio nuovo, è vero.
Ma Burioni va inquadrato più che altro per quel che è: uno scienziato che ha reagito nel momento in cui ha visto dilagare il qualunquismo più ignoratne e, soprattutto, pericoloso.