Milan Udinese dopo l'infortunio di Donmarumma, la sblocca Pjateck al 44esimo bravo dopo l' assist di Cutrone a ribattere in rete di testa dopo la prima respinta di Musso
Milan Udinese dopo l'infortunio di Donmarumma, la sblocca Pjateck al 44esimo bravo dopo l' assist di Cutrone a ribattere in rete di testa dopo la prima respinta di Musso
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L'Udinese ha pareggiato da ben tredici minuti... Angels, batti la fiacca?
Juve in vantaggio Bonucci
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Certo che Kean deve imparare a pacchi da Bonucci... non ci si butta in quel modo plateale, è ovvio che poi pigli la simulazione
Raddoppio Juve Kean
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Anche stasera a Cagliari tanta goliardia e tanti sani sfottò all’insegna della tolleranza e dell’uguaglianza
.Se interessa uno spaccato sincero del sistema-Italia, si può iniziare dal dopopartita di Cagliari-Juventus. Prologo: Moise Kean, 19 anni, di Vercelli, è vittima di fischi e ululati scimmieschi a ogni pallone toccato per diversi minuti di gioco, poi esulta sotto la curva di casa il suo gol del 2-0 (càpita: non è sportivissimo, ma nemmeno tragico). Epilogo: studi Sky, un giovane conduttore condanna l'episodio razzista in due parole, notando en passant «Kean ha voluto sfidare un po’ troppo il pubblico di Cagliari» (dunque alle “sfide” bisogna stare attenti, pena la riduzione a macaco); il bordocampista della rete, in collegamento da Cagliari, spiega subito che si trattava di «pochi individui isolati» (in diretta sembrava di trovarsi di fronte a una sedizione di primati, ma pazienza, avremo sentito male). Poi arriva Leonardo Bonucci, senatore della Juventus, e dice senza fare un plissé che la colpa è da dividere «50 e 50» tra il suo compagno di squadra di colore e la tifoseria cagliaritana. Non contenti, i giornalisti Sky chiedono quindi all'appena giunto Max Allegri, allenatore della Juve, se la mancata maturazione di Kean si nota anche da «un'esultanza come quella». Il gran finale è la comparsata del buffo presidente del Cagliari, un individuo anonimo di cui non vale la pena nemmeno cercare il nome su Google, che spiega, afferma, ripete che «il pubblico avrebbe fatto lo stesso con qualunque altro giocatore», e fa anche i nomi ipotetici di Bonucci e Bernardeschi (erano ululati *incidentalmente* razzisti, pare di capire, dunque: si usa la scimmia per convenzione sportiva). A guardar bene, c'è tutto: victim blaming, benaltrismo, minimizzazione cialtron-procedurale, assenza di consequenzialità logico-razionale e una generale connaturata tendenza a fare spallucce e dire che siamo meglio di come ci dipingono (e invece no: ci dipingono male perché facciamo schifo).
Sempre a pensar male: il razzismo nel calcio non esiste, sono cose che si fanno solo per deconcentrare gli avversari. Che fischiassero Kean e Matuidi è stata solo una buffa coincidenza.
Dio mio che ambiente di merda. Io veramente non riesco a capire perché ci sia tutta questa paura di chiamare le cose col loro nome e soprattutto perché tutti si preoccupino di tener buoni quei mentecatti degli ultrà.
Solito schifo, in alcuni stadi più di altri.
Tra l'altro quello di cui non mi capacito è come siano idioti questi qui, che per tutto l'anno si lamentano (giustamente) di essere chiamati pecorari da mezza Italia e poi se ne escono con ste merdate.
a me quello che stupisce è che quando sono giocatori juventini dal siamo tutti koulibaly si è passati al Kean ha provocato ,il giocatore ha le sue responsabiltà,
articoli del corriere dello sport ed altri
insomma se le maglie sono bianconere il nero è solo a metà quindi non vittima di razzismo
beh perché kean è nero, ecco perché
Infatti è assurdo. Ma è ancora più assurdo che il primo a sostenere questa evidente cazzata sia stato Bonucci.
http://www.rivistaundici.com/2019/04...ismo-cagliari/
Dice che c'è rimasto sulo 'o mare | ¡Madre de Dios! ¡Es el Pollo Diablo!
la cosa ridicola è dire che sono cose che "succedono negli stadi".
L'italia è un paese razzista deal with it
Bonucci sempre più simpatico
Beh, l'articolo è eccessivo quando dice che Kean potrebbe fare qualsiasi cosa e sarebbe ok (non so, se si mette a cagare sul prato va bene? è pur sempre un professionista lautamente ricompensato e uno sforzo per trattenersi dovrebbe comunque cercare di farlo). Comunque c'è un fondo di verità nella parte sulla scarsa empatia: noi per forza di cose probabilmente non riusciamo a rappresentarci fino in fondo – ma secondo me manco ci avviciniamo a farlo – la condizione di uno che viene "buhato" da mezzo stadio con *quelle* chiamiamole motivazioni; pensare che un ragazzo possa andare avanti a giocare come se nulla mentre subisce una cosa del genere fosse solo perché è ricco, ha auto e figa e in fondo che gliene frega è risibile e ingenuo, a dire il meno.
Ultima modifica di Major Sludgebucket (ABS); 03-04-19 alle 19:43