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Juventus, sette giocatori lasciano la ''bolla'': cosa significa
Ronaldo, Cuadrado, Dybala, Bentancur, Danilo, Demiral e Buffon hanno lasciato l'isolamento fiduciario senza il preventivo via libera della Asl locale
Antonio Prisco - Mar, 06/10/2020 - 15:15
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Un nuovo caso si abbatte sulla Serie A e sulla Juventus. Si scopre infatti che Cristiano Ronaldo, Cuadrado, Dybala, Bentancur, Danilo, Demiral e Buffon hanno deciso di lasciare il centro in cui la squadra si trova in isolamento fiduciario dopo la notizia della positività di due persone del gruppo ma lo hanno fatto prima di ricevere l'ok della Asl locale.
Con la pausa per le nazionali e l'attenzione totalmente rivolta alla partita Juventus-Napoli, un nuovo caso scuote il nostro campionato al tempo del Coronavirus: stavolta riguarda il club bianconero e alcuni suoi tesserati. Ma andiamo con ordine, nella serata di domenica il responsabile sanitario della Juve Luca Stefanini aveva spiegato che i convocati dalle varie nazionali sarebbero potuti uscire dalla bolla del J Hotel, in cui si erano chiusi dopo la notizia della positività di due persone del gruppo squadra soltanto dopo il via libera della Asl locale, che arriverà dopo l’esito del secondo tampone (il primo era negativo). Nonostante ciò Ronaldo, Cuadrado, Dybala, Bentancur, Danilo, Demiral e Buffon hanno però deciso di lasciare il centro nella giornata di ieri, i primi 5 con l’obiettivo di raggiungere i rispettivi ritiri.
Sempre domenica la Juventus ha comunicato alla Asl di Torino che alcuni giocatori avrebbero lasciato la bolla. Da parte sua l'Asl ha risposto che, in quel caso, i giocatori avrebbero dovuto rispettare l’isolamento fiduciario, che prevede l'obbligo di restare a casa e non avere contatti con l’esterno. In ogni modo giocatori che hanno lasciato l'Italia lo hanno fatto dopo aver ricevuto un documento delle federazioni che li hanno convocati. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport resta da capire, prima di ulteriori accertamenti, se quel documento valga come autorizzazione oppure se abbiano violato un ''un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di igiene'', come previsto dall’articolo 650 del codice penale.