La Juve prova a sbloccare il centravanti giusto per Pirlo. E quello giusto sarà forse il primo che riuscirà a prendere la via della Continassa, considerando come la Juve ormai abbia fatto tutto quello che doveva per arrivare a Dzeko e quasi per cogliere al volo l’opportunità di un Luis Suarez libero. Già la scorsa settimana la Juve è riuscita a blindare Dzeko, con un biennale da circa 7,5 milioni netti a stagione bonus inclusi. Già trovato anche l’accordo con la Roma, per 10 più 2 di bonus. Per sbloccare il passaggio del bosniaco in bianconero serve che Milik vada alla Roma, quindi che i giallorossi trovino quell’accordo col Napoli che sembrava a un passo e invece non lo era. Uguale e diversa la situazione Suarez. Fatti notevoli passi verso la Juve, che offre al lordo l’ngaggio previsto per Dzeko (e ora occupato da Gonzalo Higuain, vicino all’Inter Miami ma lontano dall’accordo per la risoluzione con la Juve), grazie agli sgravi fiscali il netto sfonda i 10 milioni a stagione. C’è ancora un po’ di distanza alla voce commissioni, c’è ancora troppa distanza tra Suarez e il Barcellona per la sua risoluzione. Serve tempo. E Bartomeu ha ancora il nodo Messi da sciogliere.
Fonte: Corriere Torino
Più passano i giorni e più Suarez vede Torino. Tra trattative delicate, telefonate interessate e qualche intoppo burocratico, come un inatteso passaporto mancante, l’ottimismo lo respiri comunque nell’aria. A Torino smentiscono, ma se col tempo e con un po’ di pazienza tutte le palle andranno in buca Suarez arriverà sotto la Mole L’attrazione è reciproca e ha portato a un accordo economico e tecnico tra uruguaiano e bianconeri: la Juve ha identificato in Suarez l’attaccante “totale” che le serve e ha pure messo temporaneamente da parte la passione per Edin Dzeko; il Pistolero ha capito che il bianconero addosso gli donerebbe parecchio perché potrebbe sfilare ancora con compagni di livello assoluto. Ad esempio, ha preso lui stesso il telefono per collegarsi con un vecchio nemico: sei anni fa stampò i canini sulla spalla di Chiellini, adesso si sarebbe limitato a chiamare per sondare il terreno. I due hanno fatto pace da una vita, anzi quell’episodio ha fatto capire a entrambi di essere fatti della stessa pasta: agonisti feroci, pronti a tutto pur di vincere. Sulla tratta opposta, da Torino è stato Rodrigo Bentancur a chiamare il suo connazionale: sull’orgoglio uruguagio si sono scritti trattati, è ovvio che Benta brami per giocare con Luis pure col club. Con Suarez a Torino, Cristiano avrebbe il 9 che tanto vuole e Dybala troverebbe un talento che ha dimostrato di duettare bene con i mancini argentini. In giro per l’Europa c’è poco o niente così: a Pirlo il privilegio e il rischio di amalgamare il trio. Intesa ok Intanto, la Juve osserva dall’alto sorniona perché ha segnato il gol più importante della partita: l’accordo con l’uruguaiano è stato trovato nel dettaglio, sfruttando anche la sponda del fisco italiano. Il Pistolero firmerebbe un triennale e guadagnerebbe 10 milioni a stagione circa. Visti gli sgravi, al lordo il contratto costerebbe “solo” 15 l’anno. Non è certo un caso che sia più o meno la cifra dello stipendio di Higuain, ormai messo alla porta e in trattativa con l’Inter Miami. La Juve non intende aggiungere altri euro, né per pagare il cartellino del promesso sposo né per agevolare la sua uscita tormentata dal Barcellona. Ed è lì che si nasconde uno dei due nodi irrisolti, non irrisolvibile, della questione: siamo ancora nella fase del muro contro muro, politico e non solo economico, tra Suarez e blaugrana. Bartomeu lo ha messo bruscamente alla porta e vuole risparmiare l’ingaggio totale, mentre Luis pretende con forza una buonuscita, pure abbastanza sostanziosa. Lo svincolo si può ottenere ma sulla somma di denaro da lasciare contestualmente al giocatore c’è distanza. Anche se si può sempre lavorare sui bonus per indennizzare l’attaccante e far risparmiare qualcosa ai catalani.
L’altro inghippo è burocratico: Suarez non ha (ancora) il passaporto comunitario.
Per giocare da noi, però, servirà un passo in più: un esame al Consolato italiano di Barcellona (il Covid non agevola nel fissare un appuntamento rapido) o la più semplice richiesta di cittadinanza spagnola. Niente di complesso che possa far saltare un affare molto ben avviato
Fonte: Gazzetta dello Sport