di Daniele V. Morrone
[venerdì 1, mattina]
La difficile situazione contrattuale di Keita Baldé ha portato Lotito a cercare un patto col diavolo per evitare di cederlo sottoprezzo ad una delle squadre italiane interessate (a quanto pare soprattutto Juventus e Inter). Il diavolo in questo caso ha assunto le sembianze di Jorge Mendes, che dopo aver facilitato la cessione di Keita al Monaco per la cifra originariamente chiesta dalla Lazio (Mendes è il principale advisor del club monegasco) ha chiesto in cambio un favore.
Oltre all’arrivo di Nani, suo assistito da anni, Mendes ha probabilmente pilotato anche l’arrivo di due giovani talenti del Braga (altro club fortemente influenzato dall’agente portoghese) che saranno inizialmente inseriti nelle giovanili biancocelesti:
Pedro Neto e Bruno Jordão. Un’operazione economicamente vantaggiosissima per la Lazio nel breve periodo (Nani arriva in prestito con obbligo di riscatto per una cifra vicino ai 3 milioni) che ha trovato immediatamente il sostituto di Keita e in più due giovani su cui provare a fare plusvalenza nell’arco di un triennio.
Il campo però potrebbe essere un giudice diverso rispetto a quello dei conti. Nani, infatti, viene da due stagioni in chiaroscuro prima al Fenerbahce e poi al Valencia, pesantemente influenzate da un declino fisico accentuato da un grave infortunio muscolare che la scorsa stagione l’ha tenuto fuori quasi due mesi.
Nonostante ciò, il portoghese potrebbe comunque coniugarsi bene con il gioco di Inzaghi. Come detto, Nani ha perso la grande velocità di cui disponeva da giovane, ma rimane comunque un giocatore che si impegna molto senza palla, e che può giocare quindi sia da esterno (provando ad andare dietro la difesa avversaria con tagli esterno-interno) sia da seconda punta, creando spazi per la prima punta e finalizzando in area.
Va detto a questo proposito che la scorsa stagione, in un Valencia in pieno caos societario e tecnico, Nani si è impegnato ad aiutare la squadra più in veste di assist man che di finalizzatore vero e proprio. Nani ad oggi sembra dare il meglio di sé quando viene incontro al centrocampo, giocando nei mezzi spazi, aiutandosi con il suo ottimo controllo di palla e la sua grande visione di gioco.
In questo senso, Nani può tornare utile sia nel 3-4-2-1 attuale che in un eventuale 4-3-3. In quest’ultimo caso, essendo ambidestro, potrebbe agire su entrambe le fasce ma, con la presenza di Felipe Anderson, sarebbe naturalmente dirottato sulla fascia sinistra, come nel Valencia. Anche una possibile partnership con Immobile (magari in un 3-5-2) sembra sulla carta poter funzionare molto bene, visti i movimenti in profondità garantiti dall’italiano.
Dal punto di vista realizzativo è lecito avere dei dubbi, ma Nani garantirà alla Lazio un buon apporto creativo, sia in termini di dribbling (la scorsa stagione ne ha provati 4 a partita, riuscendo in meno della metà) che di passaggi chiave (1.6 a partita la scorsa stagione).
Insomma, vista l’età e la scarsa malleabilità tattica, non esattamente l’acquisto ideale ma sicuramente utile, soprattutto in un momento del mercato in cui è difficile andare a prendere giocatori di primissima fascia. A fare patti col Diavolo di solito non si vince mai, ma qualcosa di buono, almeno nel breve periodo, lo si può sempre ricavare.