Non è che la Juve sia ferma, non lo è mai stata e non comincerà proprio in questa complicata estate. È che c’è traffico. Soprattutto in uscita. Per quel che riguarda gli esuberi eccellenti, Khedira e Higuain, c’è una serie infinita di ostacoli che rallenta la marcia del club bianconero fino a creare un ingorgo. Specialmente sapendo che il viaggio intrapreso è davvero molto lungo: perché ci sono anche tante trattative in uscita da sbloccare quanto prima per foraggiare il mercato in entrata, sempre che non si riesca a unire le due situazioni con degli scambi o con altre formule creative. Questo viaggio va analizzato una tappa alla volta però. Rapido ma non semplice è stato liberarsi di Matuidi: il centrocampista francese aveva già deciso di sposare la causa dell’Inter Miami, la Juve ha provato a ricavarci qualcosa per scongiurare una minusvalenza di circa 2,5 milioni, si è dovuta accontentare del risparmio totale sull’ultimo anno di contratto (tra i 7 e gli 8 milioni lordi). Poi, lo svincolo Khedira. Il copione è lo stesso di un anno fa, prima che Maurizio Sarri lo stracciasse preferendo lui ad Emre Can. Per la Juve è fuori dal progetto, due stagioni consecutive da 978 minuti non possono giustificare altri 6 milioni netti di ingaggio (più la quota congelata dall’accordo sugli stipendi, circa 1,25 milioni), mercato non c’è n’è più per sperare in una cessione remunerativa e in generale Khedira ha sempre respinto ogni ipotesi: la Juve spinge per la risoluzione del contratto, il giocatore fa ancora muro pretendendo tutti i soldi per togliere il disturbo, il braccio di ferro continua e non appare dei più sereni, anzi.
L’uscita più complicata, Higuain. Il centravanti pesa a bilancio ancora per 18 milioni, una cifra enorme che difficilmente potrà essere toccata da un’offerta dell’eventuale prossimo club del Pipita, che sia il River Plate o qualunque altro. E l’aRgentino, a sua volta, ha dettoeribadito al club bianconero di non avere alcuna intenzione di fare sconti sull’ingaggio ancora in ballo (7,5 milioni netti per l’ultimo anno di contratto più altri 1,5 milioni attesi dalla scorsa stagione): per bilanciare l’eventuale minusvalenza di 18 milioni dovrebbe invece rinunciare a tutto o quasi. Non se ne parla, almeno così fa sapere il giocatore. E mentre dall’Argentina rimbalzano di nuovo voci che vogliono Higuain intenzionato a non tornare a Torino, o addirittura a considerare l’ipotesi delritiro, le parole di suo papà Jorge suonano minacciose: «È quasi impossibile che Gonzalo giochi nel River, non rinuncerà al suo contratto per andare liberamente in una qualsiasi altra squadra. Credo che terminerà il contratto lì e poi potrà tornare al River o giocare altrove». Un bell’ingorgo insomma.
Corriere di Torino