Originariamente Scritto da
tomlovin
Io ho sempre pensato che quella filosofia dello "stesso modulo" o "stesso modo di giocare" dalle giovanili alla prima squadra, abbia tanti pro quanti contro.
I pro sono evidenti: il Barcellona ha potuto beneficiare di apporti significativi dai suoi canterani, come nessun'altra squadra al mondo. E non sto parlando dei campioni, beninteso: i vari Iniesta, Xavi, Busquets, Puyol e compagnia cantante (lascio fuori Messi perchè i fuoriclasse fanno storia a sè) sarebbero andati forte comunque. Infatti, è tutta gente che ha stravinto con la propria nazionale.
Il punto è che la filosofia di gioco consolidata ha permesso al Barcellona di ottenere da giocatori normali un contributo ben al di sopra di quelle che erano le loro potenzialità: tutti i vari Krkic, dos Santos, Tello, Bartra, Sergi Roberto, Jeffren, Montoya, ecc. non erano certo gente da Barcellona, eppure nel Barcellona riuscivano a starci. E questo si deve principalmente al fatto che potevano giocare a memoria, in un "ambiente" tattico che conoscevano alla perfezione.
Non è un caso se il Barcellona è una società che i giocatori li lancia in prima squadra da giovanissimi: gli ultimi esempi sono Ansu Fati, Puig e Pedri.
Di contro, avere una filosofia di gioco consolidata ti crea dei problemi enormi sul fronte degli innesti.
Gli unici allenatori a fare veramente bene nel Barcellona degli ultimi... toh, 20 anni, sono stati Rijkaard, Guardiola e Luis Enrique: due su tre sono ex giocatori del Barcellona. Gli altri, sono stati triturati e sputati via in seguito ad annate mediocri o negative.
Sul fronte-giocatori, non ne parliamo neanche: un sacco di campioni e ottimi giocatori che non sono riusciti a combinare niente o che comunque si sono ridimensionati nettamente (Ibrhahimovic il caso più clamoroso ma la lista è enorme e passa per Sanchez, Mascherano costretto a diventare un difensore, Arda Turan, ecc.).
Quindi, occhio alla filosofia "verticale": secondo me, ha tanti pro quanti contro.
Senza un vivaio forte ed efficiente, sono più i danni che i benefici.