Bernardeschi prova ancora Ramsey può partire. In tutto questo, c’è da considerare il solito fattore Covid: quasi impossibile aspettarsi offerte per giocatori deludenti. Allegri e la società parleranno anche di questo: dei giocatori da tenere e rilanciare oppure da mettere sul mercato, a costo di incassare poco o nulla. Nella prima categoria, quasi sicuramente, Federico Bernardeschi. Allegriano da sempre, tonico in Nazionale, pronto a ripartire da dove ha lasciato: Juve-Atletico, marzo 2019. Tra i giocatori più in bilico, occhio a Demiral–alla Juve piace ma per qualità, età e ingaggio è seguito da tante grandi europee – e Ramsey. Aaron ha avuto troppi problemi in questi anni, se ci fosse un pretendente potrebbe partire.
La Gazzetta dello Sport
Bernardeschi ha spiegato perché dopo la partita con San Marino, ultimo test prima del torneo continentale: «Qui mi diverto e se mi diverto le qualità vengono fuori: per me è fondamentale. Rischio la giocata e alla Juve no? Qui me la fanno rischiare: semplice». Una lettura che diventa frecciata, d’altronde Andrea Pirlo ne ha ridotto il minutaggio e modificato il ruolo, tentando una trasformazione alla Zambrotta: i 2.209’ di Allegri sono diventati 1.971’ con Sarri e 1.449’ nella stagione appena conclusa. Senza cercare alibi, perché l’involuzione è stata evidente, è chiaro che Bernardeschi confida nell’opportunità di potersi riappropriare del suo ruolo, come avviene nell’Italia dove agisce da esterno offensivo e finto nueve. C’è tempo, però: la concentrazione è sull’Europeo. Che può diventare modello e stimolo, ma è, prima di tutto, obiettivo. Solo dopo, sperando in un bilancio positivo, si dedicherà alla Juventus confidando nella chiusura del cerchio Allegri, perché con lui in bianconero ha dato il meglio e perché alla concessione di libertà tattica si potrà affiancare l’allenamento mentale in cui il tecnico livornese si distingue. E se tutto andrà per il verso giusto, per la Juve sarà come un nuovo acquisto.
La Stampa