Quindi che?
Non è stata superata sotto il profilo tattico, semplicemente è andata in campo con formazioni rimaneggiate (Sturaro-Hernanes insieme, quando mai?), ha sbagliato l'impossibile sottoporta (Siviglia) o semplicemente troppi giocatori hanno giocato male.
Ma di che parli ..?Prendiamo i grandi allenatori, Sacchi, cosidetto genio ( non per me) che con una formazione di extraterrestri trovava vita facile a fare il maestro ma dopo? o si è dimenticato di tattica oppure ....Lippi, vince un mondiale e quello dopo è il peggiore forse della storia.
facciamo altri mille esempi? sarebbero tutti validi, i miei e i tuoi, in fondo il bello del calcio è proprio questo, hanno ragione tutti
Sacchi ha avuto un rendimento medio impressionante, in carriera.
Ha vinto uno scudetto (ai tempi di Maradona-Careca, per capirsi), e due CL col Milan in quattro anni, ha raggiunto una finale ai mondiali (persa solo ai rigori), dopo di che ha fatto solo mezza stagione al milan, mezza all'atletico e un'altra mezza al parma.
E si può dire che l'unica veramente fallita sia stata la mezza all'atletico (le altre erano squadre prese "in corsa" e largamente in crisi).
Toh, se proprio, mettici pure il periodo 1995-1996 (europeo incluso) alla guida della nazionale, che fu complessivamente deludente.
Dopo la mezza stagione al parma smise, per motivi di salute.
Di quale "dopo" stai parlando? La stragrande maggioranza degli allenatori ci metterebbe la firma, a raggiungere la finale dei mondiali.
Comunque, per la precisione, Sacchi è uno dei grandissimi della storia del calcio, eh... ha rivoltato il modo di concepire il gioco in Italia, si può dire che tutto quel che di buono è venuto dal calcio italiano dagli anni 90 in poi (tranne l'Inter di Trapattoni ) è stato debitore al suo quadriennio al Milan.
Non scherziamo proprio, qua parliamo di un allenatore che si mangia a colazione quasi tutti i presunti "miti" odierni.
Lippi ha toppato solo l'anno all'Inter (in una società-circo dove avrei sfidato chiunque a far bene ) e il mondiale del 2010 (qualificazioni incluse, diciamo un biennio). Di contro, c'è una carriera di altissimo livello praticamente in ogni altra esperienza che ha fatto.
E, d'altra parte, nessuno ha mai detto che essere maestri di tattica significhi essere infallibili, non ha molto senso andare a cercare le 2-3 annate negative all'interno di un'intera carriera dimenticandosi del resto.
Infatti.
Il discorso sul Milan di Sacchi è semplice: era fatto di grandi giocatori ma i giocatori non impostano il modo di giocare e non decidono l'atteggiamento della squadra in campo (altrimenti la Juve di trapattoni avrebbe vinto almeno altre 2 CL).
Il Milan di Sacchi è quello che, probabilmente per la prima volta nella storia del calcio italiano, è andato ad affrontare gli squadroni della champions senza chiudersi, senza lasciare l'iniziativa agli avversari ma anzi aggredendoli continuamente, sia in fase di possesso che di non possesso.
Di contro, la fase difensiva era affidata non più alle marcature e al tentativo di togliere la palla dalla propria trequarti in giù bensì al pressing a centrocampo e all'applicazione sistematica della tattica del fuorigioco.
Si trattava di una rivoluzione, qualcosa di nuovo nella storia del calcio italiano e che comunque era stato fatto pochissime volte in precedenza nella storia del calcio mondiale. Non un inedito totale ma quasi.
Tuttavia, i meriti più grandi (anche superiori a quelli strettamente tattici) di Sacchi furono a livello mentale, psicologico: fu il primo allenatore italiano a partire dal presupposto che non era la sua squadra a dover temere quella avversaria bensì viceversa. Affrontò squadre come Real e Steaua con l'intento palese (e puntualmente realizzato) di farle a pezzi, distruggendole proprio in quei campi in cui avrebbero dovuto avere vita facile: gioco, tecnica, corsa.
I suoi giocatori erano convinti di essere migliori degli avversari e giocavano per batterli, sempre.
E' per questo che i suoi meriti vanno ben al di là delle (comunque enormi) vittorie.
Rimarrebbe da capire PERCHE' ha scelto tanti giocatori di pari livello, allora.Sul discorso Inter c'è una cosa che a me non torna: io non credo nemmeno per un istante che l'idea di mancini sia quella di avere una squadra "senza una precisa lettura" perchè non ha nessun senso logico, semplicemente ha preso troppi giocatori più o meno sullo stesso livello, che deve accontentare per forza per evitare un'esplosione in spogliatoio ed in certi ruoli non vede un giocatore che spicchi sugli altri in maniera tale da fargli interrompere questa assurda girandola e magari affrontare un presunto big (qualcuno ha detto Jovetic?). Non per niente Murillo e Miranda son sempre titolari, così come in queste ultime 6-7 giornate lo sono Icardi e Perisic, perchè le loro prestazioni spiccano su quelle degli altri, degli altri chi diresti: "ah, domenica deve giocare assolutamente lui"? I vari Ljaijc, Biabiany, Jovetic, Eder sono quasi mai decisivi, i centrali di centrocampo idem, i terzini metti chi vuoi ed hai sempre più o meno lo stesso livello di prestazioni, ora dico, se la squadra gliel'avesse imposta la società avrebbe tutte le attenuanti del mondo, ma siccome se l'è fatta lui le colpe sono in gran parte sue.
Ultima modifica di tomlovin; 15-04-16 alle 08:50
Ma con la stessa bocca con cui parlate della rubentus baciate anche vostra madre?
+22.437 Messaggi dillà...
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no, ma lecchiamo la figa alle vostre donne
Ma porcatr... evitiamo, grazie .
l'hai detto tu, quindi la tattica non è l'elemento primario.
Il più grande merito di Sacchi è stato quello di cambiare nome alle cose. E forse sarò strano io, ma quel modo di giocare, a livello tattico, era insopportabile da guardare, indirizzato principalmente a distruggere ogni iniziativa avversaria sul nascere con il fallo tattico e il fuorigioco anche negli spogliatoi. Insomma una rottura di palle per lo spettatore.
Poi i fenomeni facevano dei gran numeri, nulla da dire, a allora li si ti divertivi, ma grazie a chi? a Sacchi?.
Gli esempi ve li girate sempre come volete, parlate come la banda rossonera che "a parte i fallimenti, ha sempre vinto" , e grazie al cazzo
Per inteso, non è una difesa ad oltranza a Mancini la mia, anzi , ma non ci vedo neanche sto demonio che vorreste bruciare al rogo
Ultima modifica di Triplete; 15-04-16 alle 10:44
Sta pagliacciata milanista è fantastica
https://www.facebook.com/CuoreNeroaz...8316901862194/
Teki Tanka il rituale di ogni uomo
Come hai fatto a capire che "la tattica non è l'elemento primario", da quel che ho scritto?
1) I meriti di Sacchi nell'approccio psicologico sono stati anche superiori ai meriti tattici ma i meriti tattici sono stati comunque ENORMI.
Senza il lavoro sulla tattica, il lavoro psicologico sarebbe stato vano o quasi.
E, ovviamente, il fatto che abbia fatto ancora meglio nell'aspetto Y non significa che non abbia fatto magnificamente nell'aspetto X.
Cioè, mi pare una cosa semplice... proviamo con un esempio: se uno dice che Ronaldo (il fenomeno) era mostruoso sotto l'aspetto tecnico ancor più che sotto l'aspetto atletico, sta dicendo che Ronaldo atleticamente era una sega?
Boh.
2) Immagino che anzichè il fuorigioco (e ogni tanto un fallo tattico, vero) tu preferissi i difensori arroccati nella propria area che spazzavano a trenta metri qualunque cosa capitasse dalle loro parti, vero? Era quella, la tua idea di "calcio divertente"? Oh, contento tu.
Boh (e sono due).
Non c'è nessun "rigirare gli esempi": semplicemente prendendo Sacchi hai scelto l'esempio sbagliato, per dimostrare che la tattica conta poco. Cioè, ti sei andato a prendere proprio uno degli allenatori più importanti di sempre nonchè l'iniziatore di una svolta storica del calcio italiano. Vedi un po' tu.
PS: non che esistano esempi giusti, eh... perchè secondo me è proprio la tesi che "la tattica conta relativamente", che è insostenibile.
Sacchi ha introdotto con successo il calcio totale in Italia e ha applicato mai come prima di lui la zona ridefinendone il concetto assieme a Galeone.
Seriamente, di cosa stiamo parlando? E' una trovata pubblicitaria
La "tattica" di Mancini era quella di speculare sul risultato. Cosa che comunque non va bene all'infinito specie se dopo un po' la cosa non funziona più e la squadra non ha nulla a cui potersi aggrappare epr riequilibrare il risultato.
Su Ljajic comunque non sono d'accordo, idem Biabiany che comunque contro un certo tipo di squadre ha dimostrato di essere un ottima risorsa. Su Jovetic comunque nessuno si aspettava che potesse fare COSI' schifo.
Ultima modifica di fullmetalshinigami; 15-04-16 alle 20:09
No ma ti do ragione, sia ljajic che biabiany hanno fatto buone partite, però in quanto ad affidabilità non sono mai riusciti ad arrivare allo status di titolare: biabiany ha dei grossi limiti tecnici, ljaijc mi irrita perché secondo me potrebbe essere tranquillamente uno dei migliori giocatori del campionato ed invece non si capisce cosa gli passi per la testa ogni tanto, jovetic è una controprestazione continua e nell'idea di mancini lui era un titolare sicuro.
Hai ragione, Ljajic è discontinuo, ma non lo è meno di un Brozovic. Poi anche a me fa incazzare perché lo odio e lo amo: è un giocatore per cui impazzisco, ma ci sono delle volte che proprio non scende in campo.
edit - Per me Biabia non dovrebbe MAI essere titolare in una squadra che punta alle prime tre posizioni, voglio sottolinearlo Però un giocatore con quelle caratteristiche deve esserci in panchina.
beh jovetic nelle prime 3\4 partite è l'unico che ci ha fatto far punti...
poi si è suicidato ma vabè...
Vero, però è l'atteggiamento che è diverso, a volte Ljaijc sembra proprio insofferente alle direttive ed alle critiche dell'allenatore ed immagino che a Mancini la cosa non vada molto a genio (che poi "immagino", non è che mancio l'abbia mai nascosto ). Secondo me se dimostrasse di sbattersi e di provare ad essere utile anche quando non gli vengono i suoi colpi sarebbe sempre in campo, invece così, con le dovute e marcate differenze, è un balotellino .
Infatti Jovetic nell'idea dell'inter sarebbe dovuto essere un perno di questa squadra, poi tra che non ha ingranato e che è in forma una partita su dieci la cosa è svanita.
è quello che ho quotato poco sopra. l'hai scritto tu.
Il fallo tattico non era ogni tanto ma sistematico, era la vera prima tattica da usare. La palla si ferma e la difesa è schierata, vedi tu che meraviglia di innovazione. Ripeto, Sacchi ha vinto quindi alla fine ha ragione lui ( si giudicano i risultati per un allenatore) , ma è stato veramente bravo a cambiare nome a cose già esistenti e già fatte prima di lui. tutto amplificato da una squadra Enorme, che comunque lui ha contribuito a creare, beninteso, ma che non è Mai riuscito neanche lontanamente a replicare. Se il suo genio tattico fosse stato cosi predominante qualcosa avremmo dovuto rivederlo anche in seguito no?
Però mi sarei anche rotto i maroni di parlare dell' umile Arrigo, quindi torniamo a qualcosa di recente e di neroazzurro.
Mou .... per noi è DIO a prescindere, ma io mi divertivo a guardare quell'Inter, ( ora qualcuno tiri fuori la partita arroccata di Barcellona .., ) perchè c'erano più variazioni, Non era un modo solo di giocare, ripetuto allo sfinimento. il modo cambiava di partita in partita. Una forza o una debolezza?
Insomma triplete è l'hellvis degli interisti.
Ma manco per niente.
Io ho scritto che Sacchi aveva enormi meriti tattici e ancora più enormi meriti nell'approccio alla partita (cioè psicologici).
Tu hai capito che "la tattica non è l'elemento primario" ma non è colpa mia.
Ad alcune di queste cose avevo già risposto, comunque:Il fallo tattico non era ogni tanto ma sistematico, era la vera prima tattica da usare. La palla si ferma e la difesa è schierata, vedi tu che meraviglia di innovazione. Ripeto, Sacchi ha vinto quindi alla fine ha ragione lui ( si giudicano i risultati per un allenatore) , ma è stato veramente bravo a cambiare nome a cose già esistenti e già fatte prima di lui. tutto amplificato da una squadra Enorme, che comunque lui ha contribuito a creare, beninteso, ma che non è Mai riuscito neanche lontanamente a replicare. Se il suo genio tattico fosse stato cosi predominante qualcosa avremmo dovuto rivederlo anche in seguito no?
Però mi sarei anche rotto i maroni di parlare dell' umile Arrigo, quindi torniamo a qualcosa di recente e di neroazzurro.
Mou .... per noi è DIO a prescindere, ma io mi divertivo a guardare quell'Inter, ( ora qualcuno tiri fuori la partita arroccata di Barcellona .., ) perchè c'erano più variazioni, Non era un modo solo di giocare, ripetuto allo sfinimento. il modo cambiava di partita in partita. Una forza o una debolezza?
1) Il fallo tattico c'era ma non era (e non poteva essere) sistematico, altrimenti il milan avrebbe finito tutte le partite in 10-9 uomini ("eeeeeeeeeehhhh, ma gli arbitri tutti corrotti", sì, ok, lo stesso discorso valeva pure per la champions e mò speriamo che non esca che il milan aveva corrotto pure tutti gli arbitri d'europa).
Semplicemente, era un espediente a cui il milan ricorreva quando un avversario riusciva a uscire dal pressing e la difesa non era schierata.
2) Come già detto, dopo il Milan Sacchi ha allenato la nazionale, mezza stagione di milan, mezza di atletico e qualche mese a parma.
E' chiaro? Si parte da questo, per parlare di ciò che ha fatto Sacchi "dopo il milan": si parte da quali squadre ha allenato, prima di ritirarsi per motivi di salute.
Ora, con la nazionale è arrivato alla finale dei mondiali (quindi è andato alla grande, solo tre uomini nella storia della nazionale possono dire di aver fatto meglio) mentre nelle altre tre esperienze è stato ingiudicabile (milan e parma, in un caso è subentrato in corsa e nell'altro è rimasto pochissimo) e l'unico vero flop è stato quello dell'atletico.
A cui puoi aggiungere il periodo 1995-1996 (europeo compreso) della nazionale.
Tutto già detto prima: in sintesi, Sacchi dopo il milan ha allenato la nazionale per un quinquennio (una finale mondiale e un brutto europeo) e poco o niente i club.
Vedi un po' tu cosa doveva "replicare", di quel quadriennio al milan, se praticamente i club non li ha più allenati.
3) Tatticamente, il peso di Mourinho nella storia del calcio non è manco paragonabile a quello di Sacchi.
Mourinho non ha portato niente di nuovo, nè al Porto nè al Chelsea nè all'Inter nè al Real. Zero.
Gli si possono riconoscere doti di maniacale perfezionismo in alcuni aspetti (tipo la preparazione delle partite) e una capacità di farsi seguire dai suoi uomini come forse nessun altro allenatore, però tatticamente il calcio post-Mourinho sarà uguale a quello pre-Mourinho.
Sacchi è un altro pianeta, dal punto di vista sia della tattica che dell'impatto sul calcio moderno. Tra quelli a lui successivi, credo che l'unico che possa considerarsi altrettanto imprescindibile sia Guardiola (che però non credo che avrà "eredi").
Ribadendo che Sacchi era solo un esempio, non voglio negare o togliere meriti.
Il fallo tattico c'era sempre, mi dispiace ma è un fatto. in quegli anni non era punito come ora. non c'entra niente arbitri e corruzione, chi ne ha mai parlato?
In nazionale stai giudicando sacchi solo dal risultato, sfido chiunque a definire quella nazionale una squadra che giocava bene, ma per favore dai. Tatticamente ricordiamo esperimenti di giocatori messi in ruoli a caso in preda ad un delirio da innovatore a tutti i costi.
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si certo come no, cazz mi viene il dubbio che forse son vecchio io o siete troppo giovani voi. Ma lo avete visto davvero il Milan di Sacchi o ne avete solo letto e sentito parlare?