Analisi di un mio contatto (juventino, quindi fate la tara):

"Pippone: il 2006 è uno spartiacque per il sistema calcio italiano. Vinciamo il mondiale e allo stesso tempo scoppia calciopoli. Intendo Calciopoli, fuori dalle polemiche, come un effetto: un gruppo di potere, comandato da Moggi, viene estromesso dal calcio italiano.
L’eredità di questo gruppo di potere viene presa da Inter, per la parte sportiva, e Milan per la parte business.
Moratti però mantiene lo stesso modus operandi: altissime spese per campioni per provare a vincere. Questa volta ci riesce perché prende veramente dei campioni (con la gentile concessione di Ibra e Vieira) e perché lo scenario competitivo è cambiato. Il Milan, attraverso alleanze, diventa dominante in lega per controllare il business dei diritti Tv vitale per Mediaset. Sportivamente, il Milan regge con una squadra costruita a inizio millennio che però viene via via smantellata per età e per ragioni economiche, e Galliani, che si mette a gestire la parte sportiva, non è in grado di ricostruire da zero una squadra vincente (prima aveva più soldi, aveva Braida ecc. ecc. – linko articolo).

Nel 2011 l’inter vince la Champions, quello che Moratti desiderava da 20 anni e chiude i rubinetti: la squadra forse poteva ancora vincere, ma era avanti con l’età, non aveva costruito per rinnovare ed aveva una situazione finanziaria disastrosa. Moratti vende ma rimane in società e “rompe”, convinto che il suo modus operandi fosse quello giusto (spendere a cazzo ma stavolta con i soldi degli altri). Nel 2011 il Milan non è più centrale per la politica Italiana e non ha più senso buttarci soldi.
Ma attorno a loro è cambiato tutto. Le proprietà che emergono sono diverse, attente al business e o partite dopo il 2006 o (come DeLa e Dalla Valle) partite dalle ceneri di fallimenti precedenti. Nessuno più crede che il modello serie A anni 90 sia replicabile: invece loro, e solo loro, sono rimasti a quella gestione là. Anche se c’è Thohir, Moratti pesa in società e sui media (vedi Mancio). Le campagna acquisti di Inter e Milan, a parte minchiate qua e là, preferiscono sempre una figurina (anche se in leasing o in prepensionamento ) come Jovetic ed Essien rispetto ad un progetto. Quando provano a progettare prendono Kovacic e Bertolacci.
Le attuali proprietà (anche con quote di minoranza) sono residuati bellici dannosi. Per il bene del calcio italiano andrebbero fatte brillare".