[IL CLUB DAL PENSIERO MAGICO Top Mondo] MILAN [IL CLUB DAL PENSIERO MAGICO Top Mondo] MILAN - Pagina 5117

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Discussione: [IL CLUB DAL PENSIERO MAGICO Top Mondo] MILAN

  1. #102321
    Acidic Swamp Ooze L'avatar di Numero_6
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Marco JP arriva a 8 esoneri: è record in Serie A

  2. #102322
    Acidic Swamp Ooze L'avatar di Numero_6
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    San Siro, lo stadio più imbarazzante del pianeta

    A un certo punto del Dibattito, le argomentazioni ci stavano convincendo che SanSiro, che alcuni chiamano “Stadio Giuseppe Meazza”, è lo stadio più schifoso del mondo. E non stavano nemmeno parlando dei suoi leggendari bagni, sapete. Ogni nostro ricordo di un’esperienza decente (se non esaltante) era evidentemente distorto. No, amici, guardare una partita in quello stadio è sempre stata una punizione degradante, e avrebbero dovuto pagarci per essere lì a fornire inquadrature folkloristiche delle nostre facce a Dazn, Sky, Mediaset, Amazon, Rai e tutti quelli che hanno recentemente aumentato il canone pagato da quelli che se ne stanno a casa. E che ne hanno ben donde: perché dovrebbero gettare la propria dignità (e rischiare continuamente la vita, apprendiamo) in questo miserabile impianto che tutto il mondo deride e schifa?
    È una strana partita, quella che si gioca su SanSiro. Perlomeno, questa è la sensazione che il Comitato Di ComunqueMilan (non ridete: era pieno di comitati, ieri) ha avuto dal Secondo Episodio del lungo Dibattito Pubblico sullo stadio, stavolta ambientato nella Splendida Cornice di Palazzo Reale dopo che l’Episodio Pilota dei dieci previsti era andato in scena a Palazzo Marino. Ma siamo usciti dal Palazzo con il sospetto che il risultato verrà deciso in ben altri Palazzi, e che una patina di trasparenza di facciata (anche interattiva, con tre interventi di cittadini dal loro appartamento!) sia il vero scopo di questa lunga serie visibile in tutte le case. Anche se onestamente non è priva di momenti appassionanti e passionali: ieri sera si è sfiorata la rissa tra comitati di residenti.


    Anche se sono state presentate due proposte di ristrutturazione dell’attuale stadio, entrambe con diversi aspetti convincenti, non esclusi quelli economici (ma c’era qualche punto debole: a nostro umile e incompetente parere soprattutto nelle questioni legate alla tempistica e alla fattibilità di intervenire a campionato in corso, con l’ipercalcio che richiede l’uso dello stadio ogni 48 ore) la sensazione è che la Cattedrale, uno stadio ammirato in tutto il mondo – e non è retorica – abbia i mesi contati. Sinceramente, però, alcune delle motivazioni portate dai soggetti che spingono – con il vigore e la spensieratezza di un Chiellini sotto gli occhi di un arbitro (italiano) – suonavano così pretestuose da meritarsi il sopracciglio sinistro di Ancelotti. E tra i soggetti che spingono per le ruspe, come è abbastanza noto, ci sono le società: quella che ha costruito lo stadio e quell’altra nata dopo che ci si è infilata. Il Comune di Milano, ieri rappresentato dall’Assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi (il sindaco Beppe Sala astutamente ha saltato la partita) sembra quasi fare melina nell’attesa che qualcuno faccia un colpo di mano, magari un RedBird o un altro privato che spruzzi milioni verso le società, verso il Comune, verso gli amici di tutti e tre. Sarebbe la soluzione per togliere tutti dall’imbarazzo.
    Nell’attesa, dall’Advisor del Milan venivano osservazioni come “Lo stadio attuale è un freno alla capacità di vincere delle due squadre” (risate spontanee di gran parte del pubblico: forse era una frase presente in un discorso provato nel 2019) e che “Anche per fare il Duomo sono state demolite due cattedrali precedenti” – cosa che sottintende che a sua volta il Duomo di Milano debba dormire preoccupato. Che ne sappiamo, dopo tutto anche la religione Cattolica un giorno potrebbe essere soppiantata da una più redditizia, per esempio quella Anglicana: se piace agli inglesi, che sono un meraviglioso impero di ex negrieri che disprezzano tutti gli altri popoli (e le altre lingue), sicuramente è coolissima.
    A proposito: uno dei grandi temi insabbiati in tutta la discussione è relativo alla capacità sia del nuovo stadio che di quello eventualmente ristrutturato. Perché l’idea di segare 20mila posti e limitarsi a uno stadio da 60.000 spettatori o poco più viene appunto dalla stupendissima Premier League, che grazie a flussi di danari persino più loschi di quelli che il calcio italiano potrebbe mai inventarsi, è il campionato più guardato del pianeta. Ma in attesa che qualcuno imponga agli italiani la coolissima guida a destra, sembra inevitabile far la bocca a uno stadio all’inglese, anzi alla londinese, visto che nel regno del giovane Carlo l’unico impianto che supera i 70mila posti è l’Old Trafford (segnatevi l’aggettivo “OLD”, molto uncool). I tre stadi delle principali squadre di Londra superano di poco i 60mila spettatori. E lo stadio che più sembra aver colpito l’immaginazione del Team Demolizione è quello del Tottenham, squadra stufa di essere il due di picche (d’oro) tra i club miliardari. Visto così pare uguale a tanti altri, ma tutti ne sembrano innamorati, e poi in fondo non è importante che piaccia a noi utili idioti.


    Poi, poco importa se declassandosi a 60mila, lo stadio di una squadra milanese da sempre leader del calcio europeo – nonché di un’altra squadra che una volta (ve lo hanno mai detto?) ha fatto un triplete – scenderebbe nella serie B dei grandi stadi, mentre nella serie A degli impianti (sopra i 70mila di capacità) oltre a quello del Manchester Utd. già citato rimarrebbero quelli di Borussia Dortmund, Real Madrid, Barcellona, Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Atletico Madrid, Olympique Marsiglia, Benfica, Zenit San Pietroburgo, Hertha Berlino.
    In questo elenco manca l’Olimpico di Roma, perché in condivisione tra due società. E in effetti sembra proprio che sia destinato a diventare il più grande stadio europeo per DUE club. Ed ecco qui, incidentalmente, un’altra questione, sulla quale noi cercheremo (trattenendoci!) di non prendere posizione, ma la volontà delle DUE società milanesi di condividere lo stadio, nuovo o vecchio che sia, è davvero insolita, forse lei sì un vero retaggio di un certo conservatorismo che invece è generalmente rimproverato al Team Ristrutturazione. I lavori al Santiago Bernabeu di Madrid o in altri stadi sono stati un po’ facilitati dal fatto che non c’è un’altra squadra che fa uso dell’impianto mentre il Real è in trasferta. Mentre ormai a Milano, in una settimana normale, lo stadio di Milano ospita quasi sempre tre partite: domenica una squadra, mercoledì l’altra, sabato ancora quella della domenica – o viceversa. Dobbiamo proprio continuare a condividere lo stadio con quelli? Sensazione: questa scelta potrebbe essere figlia dei recenti anni di debolezza economica dei due club, nonostante i proclami di dominio dell’universo da parte di uno dei due e l’arrivo di un nuovo proprietario per la società che qui più ci preme.
    Una cosa è certa: potete scordarvi il Terzo Anello, il “loggione” della Scala del calcio, dal quale i giocatori si vedevano come nel vecchio Sensible Soccer (o nel Subbuteo, se siete anche più boomer di così), perché nessuno ha messo una buona parola per lui, neanche i ristrutturatori. Viceversa, sulle torri c’è dibattito: in uno dei due progetti SalvaSanSiro, quello degli architetti Aceti e Magistretti, vengono mantenute anche se ovviamente con interventi per razionalizzarle (nella foto: un dettaglio del loro progetto).

    Le torri danno fastidio a molti, ma anche il primo anello perché la sua forma non consente di piazzare a ridosso dell’impianto negozi e fast-food (o ristoranti esperienziali di chef bistellati a vantaggio di una clientela di oligarchi). Un’altra cosa possiamo riferirvi: della cittadina un tempo nota come “Stalingrado d’Italia”, Sesto San Giovanni, non si è proprio parlato.

    Visto che inizierete a pensare che ci siamo sbilanciati, è opportuno comunque precisare che la posizione di ComunqueMilan, un tempo conservativa, è oggi semi-rassegnata. Per quanto ci riguarda, San Siro dovrebbe essere intoccabile quanto l’Arena di Milano e il Castello Sforzesco (…sui Navigli, si può discutere) ma se il Vangelo del Calcio Moderno esige la presenza dei mercanti nel Tempio (…chissà se è un caso, che molti dei modernisti rossoneri detestino Messias) (l’avete capita, sì?) (scusate, ma le battute sono rischiose, da queste parti) ebbene allora che venga il centro commerciale con campo di calcio incorporato: ci adatteremo pure a questo così come ci siamo adattati a strapagare piattaforme che ci promettono emozioni TUTTE DA VIVERE!
    Poi, quando sarà finita, e anche davanti agli sperati benefici del nuovo complesso con tutti i suoi nuovi megastore e sottopassi, non negheremo che la nostra linea sia sempre stata quella di

    • 1) affetto verso il vecchio impianto, che non ci ha mai fatto mancare niente, e
    • 2) sospetto verso la narrazione secondo la quale una certa squadra italiana di malavitosi avrebbe vinto spesso (in Italia, è il caso di rimarcare) soprattutto grazie al suo nuovo piccolo stadio spesso deserto e NON, casomai, grazie a un secolo di denari pubblici ottenuti da politici compiacenti, libri contabili purulenti, società vassalle pronte al soccorso e – serve dirlo? – decenni di arbitri al guinzaglio.

    Però, SE buttare giù il Tempio è nell’ordine delle cose, ed è quello che ci stanno apparecchiando, facciano pure, però non ammetteremo mai che vederlo ridotto a un qualunque stadio da 60mila posti ci sembra una soluzione esaltante. Tanto più che pare lampante che l’idea nemmeno troppo nascosta sia quella di essere costretti – oh, a malincuore! – ad alzare i prezzi dato il numero inferiore di posti – e in particolare ad alzare tantissimo quelli “premium” di un primo anello da offrire a privati con il conto alle Cayman e a dittatori di Paesi con una visione creativa della democrazia. Ma di questo, nessun opinionista televisivo, nessun influencer e nessuno dei 48 milioni di esperti di mercato italiani vi parlerà troppo: non è un loro problema se presto non vi potrete permettere di andare allo stadio: non ve lo ha mica ordinato il medico, giusto? Che poi nessuno si fidi dei medici, è un’altra faccenda, che non ci compete.



  3. #102323
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN



    LISTA KEY PC PER SCAMBIO
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  4. #102324
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Ibrahimovic firma con De Laurentiis: sarà attore nel film di Verdone

    "Sto piede po esse fero po esse piuma!"

  5. #102325
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

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    Che detto da Cassano!

  6. #102326
    il grinch L'avatar di ryohazuki84
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

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    San Siro, lo stadio più imbarazzante del pianeta

    A un certo punto del Dibattito, le argomentazioni ci stavano convincendo che SanSiro, che alcuni chiamano “Stadio Giuseppe Meazza”, è lo stadio più schifoso del mondo. E non stavano nemmeno parlando dei suoi leggendari bagni, sapete. Ogni nostro ricordo di un’esperienza decente (se non esaltante) era evidentemente distorto. No, amici, guardare una partita in quello stadio è sempre stata una punizione degradante, e avrebbero dovuto pagarci per essere lì a fornire inquadrature folkloristiche delle nostre facce a Dazn, Sky, Mediaset, Amazon, Rai e tutti quelli che hanno recentemente aumentato il canone pagato da quelli che se ne stanno a casa. E che ne hanno ben donde: perché dovrebbero gettare la propria dignità (e rischiare continuamente la vita, apprendiamo) in questo miserabile impianto che tutto il mondo deride e schifa?
    È una strana partita, quella che si gioca su SanSiro. Perlomeno, questa è la sensazione che il Comitato Di ComunqueMilan (non ridete: era pieno di comitati, ieri) ha avuto dal Secondo Episodio del lungo Dibattito Pubblico sullo stadio, stavolta ambientato nella Splendida Cornice di Palazzo Reale dopo che l’Episodio Pilota dei dieci previsti era andato in scena a Palazzo Marino. Ma siamo usciti dal Palazzo con il sospetto che il risultato verrà deciso in ben altri Palazzi, e che una patina di trasparenza di facciata (anche interattiva, con tre interventi di cittadini dal loro appartamento!) sia il vero scopo di questa lunga serie visibile in tutte le case. Anche se onestamente non è priva di momenti appassionanti e passionali: ieri sera si è sfiorata la rissa tra comitati di residenti.


    Anche se sono state presentate due proposte di ristrutturazione dell’attuale stadio, entrambe con diversi aspetti convincenti, non esclusi quelli economici (ma c’era qualche punto debole: a nostro umile e incompetente parere soprattutto nelle questioni legate alla tempistica e alla fattibilità di intervenire a campionato in corso, con l’ipercalcio che richiede l’uso dello stadio ogni 48 ore) la sensazione è che la Cattedrale, uno stadio ammirato in tutto il mondo – e non è retorica – abbia i mesi contati. Sinceramente, però, alcune delle motivazioni portate dai soggetti che spingono – con il vigore e la spensieratezza di un Chiellini sotto gli occhi di un arbitro (italiano) – suonavano così pretestuose da meritarsi il sopracciglio sinistro di Ancelotti. E tra i soggetti che spingono per le ruspe, come è abbastanza noto, ci sono le società: quella che ha costruito lo stadio e quell’altra nata dopo che ci si è infilata. Il Comune di Milano, ieri rappresentato dall’Assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi (il sindaco Beppe Sala astutamente ha saltato la partita) sembra quasi fare melina nell’attesa che qualcuno faccia un colpo di mano, magari un RedBird o un altro privato che spruzzi milioni verso le società, verso il Comune, verso gli amici di tutti e tre. Sarebbe la soluzione per togliere tutti dall’imbarazzo.
    Nell’attesa, dall’Advisor del Milan venivano osservazioni come “Lo stadio attuale è un freno alla capacità di vincere delle due squadre” (risate spontanee di gran parte del pubblico: forse era una frase presente in un discorso provato nel 2019) e che “Anche per fare il Duomo sono state demolite due cattedrali precedenti” – cosa che sottintende che a sua volta il Duomo di Milano debba dormire preoccupato. Che ne sappiamo, dopo tutto anche la religione Cattolica un giorno potrebbe essere soppiantata da una più redditizia, per esempio quella Anglicana: se piace agli inglesi, che sono un meraviglioso impero di ex negrieri che disprezzano tutti gli altri popoli (e le altre lingue), sicuramente è coolissima.
    A proposito: uno dei grandi temi insabbiati in tutta la discussione è relativo alla capacità sia del nuovo stadio che di quello eventualmente ristrutturato. Perché l’idea di segare 20mila posti e limitarsi a uno stadio da 60.000 spettatori o poco più viene appunto dalla stupendissima Premier League, che grazie a flussi di danari persino più loschi di quelli che il calcio italiano potrebbe mai inventarsi, è il campionato più guardato del pianeta. Ma in attesa che qualcuno imponga agli italiani la coolissima guida a destra, sembra inevitabile far la bocca a uno stadio all’inglese, anzi alla londinese, visto che nel regno del giovane Carlo l’unico impianto che supera i 70mila posti è l’Old Trafford (segnatevi l’aggettivo “OLD”, molto uncool). I tre stadi delle principali squadre di Londra superano di poco i 60mila spettatori. E lo stadio che più sembra aver colpito l’immaginazione del Team Demolizione è quello del Tottenham, squadra stufa di essere il due di picche (d’oro) tra i club miliardari. Visto così pare uguale a tanti altri, ma tutti ne sembrano innamorati, e poi in fondo non è importante che piaccia a noi utili idioti.


    Poi, poco importa se declassandosi a 60mila, lo stadio di una squadra milanese da sempre leader del calcio europeo – nonché di un’altra squadra che una volta (ve lo hanno mai detto?) ha fatto un triplete – scenderebbe nella serie B dei grandi stadi, mentre nella serie A degli impianti (sopra i 70mila di capacità) oltre a quello del Manchester Utd. già citato rimarrebbero quelli di Borussia Dortmund, Real Madrid, Barcellona, Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Atletico Madrid, Olympique Marsiglia, Benfica, Zenit San Pietroburgo, Hertha Berlino.
    In questo elenco manca l’Olimpico di Roma, perché in condivisione tra due società. E in effetti sembra proprio che sia destinato a diventare il più grande stadio europeo per DUE club. Ed ecco qui, incidentalmente, un’altra questione, sulla quale noi cercheremo (trattenendoci!) di non prendere posizione, ma la volontà delle DUE società milanesi di condividere lo stadio, nuovo o vecchio che sia, è davvero insolita, forse lei sì un vero retaggio di un certo conservatorismo che invece è generalmente rimproverato al Team Ristrutturazione. I lavori al Santiago Bernabeu di Madrid o in altri stadi sono stati un po’ facilitati dal fatto che non c’è un’altra squadra che fa uso dell’impianto mentre il Real è in trasferta. Mentre ormai a Milano, in una settimana normale, lo stadio di Milano ospita quasi sempre tre partite: domenica una squadra, mercoledì l’altra, sabato ancora quella della domenica – o viceversa. Dobbiamo proprio continuare a condividere lo stadio con quelli? Sensazione: questa scelta potrebbe essere figlia dei recenti anni di debolezza economica dei due club, nonostante i proclami di dominio dell’universo da parte di uno dei due e l’arrivo di un nuovo proprietario per la società che qui più ci preme.
    Una cosa è certa: potete scordarvi il Terzo Anello, il “loggione” della Scala del calcio, dal quale i giocatori si vedevano come nel vecchio Sensible Soccer (o nel Subbuteo, se siete anche più boomer di così), perché nessuno ha messo una buona parola per lui, neanche i ristrutturatori. Viceversa, sulle torri c’è dibattito: in uno dei due progetti SalvaSanSiro, quello degli architetti Aceti e Magistretti, vengono mantenute anche se ovviamente con interventi per razionalizzarle (nella foto: un dettaglio del loro progetto).

    Le torri danno fastidio a molti, ma anche il primo anello perché la sua forma non consente di piazzare a ridosso dell’impianto negozi e fast-food (o ristoranti esperienziali di chef bistellati a vantaggio di una clientela di oligarchi). Un’altra cosa possiamo riferirvi: della cittadina un tempo nota come “Stalingrado d’Italia”, Sesto San Giovanni, non si è proprio parlato.

    Visto che inizierete a pensare che ci siamo sbilanciati, è opportuno comunque precisare che la posizione di ComunqueMilan, un tempo conservativa, è oggi semi-rassegnata. Per quanto ci riguarda, San Siro dovrebbe essere intoccabile quanto l’Arena di Milano e il Castello Sforzesco (…sui Navigli, si può discutere) ma se il Vangelo del Calcio Moderno esige la presenza dei mercanti nel Tempio (…chissà se è un caso, che molti dei modernisti rossoneri detestino Messias) (l’avete capita, sì?) (scusate, ma le battute sono rischiose, da queste parti) ebbene allora che venga il centro commerciale con campo di calcio incorporato: ci adatteremo pure a questo così come ci siamo adattati a strapagare piattaforme che ci promettono emozioni TUTTE DA VIVERE!
    Poi, quando sarà finita, e anche davanti agli sperati benefici del nuovo complesso con tutti i suoi nuovi megastore e sottopassi, non negheremo che la nostra linea sia sempre stata quella di

    • 1) affetto verso il vecchio impianto, che non ci ha mai fatto mancare niente, e
    • 2) sospetto verso la narrazione secondo la quale una certa squadra italiana di malavitosi avrebbe vinto spesso (in Italia, è il caso di rimarcare) soprattutto grazie al suo nuovo piccolo stadio spesso deserto e NON, casomai, grazie a un secolo di denari pubblici ottenuti da politici compiacenti, libri contabili purulenti, società vassalle pronte al soccorso e – serve dirlo? – decenni di arbitri al guinzaglio.

    Però, SE buttare giù il Tempio è nell’ordine delle cose, ed è quello che ci stanno apparecchiando, facciano pure, però non ammetteremo mai che vederlo ridotto a un qualunque stadio da 60mila posti ci sembra una soluzione esaltante. Tanto più che pare lampante che l’idea nemmeno troppo nascosta sia quella di essere costretti – oh, a malincuore! – ad alzare i prezzi dato il numero inferiore di posti – e in particolare ad alzare tantissimo quelli “premium” di un primo anello da offrire a privati con il conto alle Cayman e a dittatori di Paesi con una visione creativa della democrazia. Ma di questo, nessun opinionista televisivo, nessun influencer e nessuno dei 48 milioni di esperti di mercato italiani vi parlerà troppo: non è un loro problema se presto non vi potrete permettere di andare allo stadio: non ve lo ha mica ordinato il medico, giusto? Che poi nessuno si fidi dei medici, è un’altra faccenda, che non ci compete.


    non so, io direi che si potrebbe ristrutturare togliendo del tutto la copertura, aggiungendo la pista di atletica e sostituendo le gradinate con comodi spalti prefabbricati in tubi innocenti, magari a loro piace di più così? se proprio proprio vogliamo fare gli sboroni ci possiamo mettere anche un bel VELODROMO su cui fare le gare con i monopattini

    comunque scaroni ha detto che la capienza di un nuovo impianto può essere tranquillamente aumentata anche a 65-70.000, l'unica condizione è che non ci deve essere il terzo anello perchè non si vede un cazzo
    Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari

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  7. #102327
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    2) sospetto verso la narrazione secondo la quale una certa squadra italiana di malavitosi avrebbe vinto spesso (in Italia, è il caso di rimarcare) soprattutto grazie al suo nuovo piccolo stadio spesso deserto e NON, casomai, grazie a un secolo di denari pubblici ottenuti da politici compiacenti, libri contabili purulenti, società vassalle pronte al soccorso e – serve dirlo? – decenni di arbitri al guinzaglio.

    DK

  8. #102328
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Madonna che reazionari speriamo anche che i treni tornino ad arrivare in orario

  9. #102329
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Se divento ricco assumo Vittorio solo per insultare i suoi clienti,gli do anche la copertura legale

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  10. #102330
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Citazione Originariamente Scritto da Diabolik Visualizza Messaggio
    Quindi abbiamo infine deciso che CDK è una sega?
    assolutamente si, come tonali due anni fa
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  11. #102331
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Tonali faceva cagare due anni fa.

    CDK più che far cagare sembra un pulcino bagnato che fa il compitino.

  12. #102332
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    però tonali faceva cagarissimo e non fece vedere alcunchè a livello di giocate
    cdk si vede che il talento lo ha, pur giocando male ha visioni calcistiche che diaz non ha mai avuto in tre anni

  13. #102333
    Senior Member L'avatar di Damon
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Citazione Originariamente Scritto da Diabolik Visualizza Messaggio
    2) sospetto verso la narrazione secondo la quale una certa squadra italiana di malavitosi avrebbe vinto spesso (in Italia, è il caso di rimarcare) soprattutto grazie al suo nuovo piccolo stadio spesso deserto e NON, casomai, grazie a un secolo di denari pubblici ottenuti da politici compiacenti, libri contabili purulenti, società vassalle pronte al soccorso e – serve dirlo? – decenni di arbitri al guinzaglio.

    La Sambenedettese giusto?
    Chi conosce tutte le risposte non si è posto tutte le domande. (Confucio)

  14. #102334

    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Citazione Originariamente Scritto da Tyus Visualizza Messaggio
    Duttibiluissimi, mettendoci anche la diga nel conto ad oggi abbiamo 4 trequartisti per un posto, tutti scarsi, e un esterno dx e mezzo per 2 posti



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    Veramente il Campione d'Italia Rade Krunic è esattamente il più fulgido esempio della duttilità di cui sopra. Un giocatore poliedrico che ha già dimostrato di saper ricoprire proficuamente più ruoli.

  15. #102335
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Citazione Originariamente Scritto da xxweskerxx Visualizza Messaggio
    Tonali faceva cagare due anni fa.

    CDK più che far cagare sembra un pulcino bagnato che fa il compitino.
    Citazione Originariamente Scritto da islandhermit Visualizza Messaggio
    però tonali faceva cagarissimo e non fece vedere alcunchè a livello di giocate
    cdk si vede che il talento lo ha, pur giocando male ha visioni calcistiche che diaz non ha mai avuto in tre anni
    E vogliamo parlare di Leao?

  16. #102336
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN


  17. #102337
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Giusto, i 3 a testa alta e cdk fisso con lo sguardo basso

  18. #102338
    Senior Member L'avatar di LucaX360
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Ho appena visto che quelle felpe costano 5000€


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  19. #102339
    THE TRUSTED ONE L'avatar di <-DooM->
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Citazione Originariamente Scritto da LucaX360 Visualizza Messaggio
    Ho appena visto che quelle felpe costano 5000€


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  20. #102340
    Senior Member L'avatar di Damon
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    re: [IL CLUB #JACK RUSSELL Top Mondo] MILAN

    Citazione Originariamente Scritto da xxweskerxx Visualizza Messaggio
    Giusto, i 3 a testa alta e cdk fisso con lo sguardo basso
    È un ragazzo timido non si è ancora ambientato a Milano.

    Jozefien invece mi pare che non abbia troppi problemi
    Chi conosce tutte le risposte non si è posto tutte le domande. (Confucio)

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