Il protagonista nel libro è un vero sfigato che, suo malgrado, si ritrova a essere primo nella classifica. Sì, anche nel libro partecipa alla caccia al tesoro, ma trova il primo indizio solo per caso e allora, piano piano, si scopre essere in realtà un ragazzo pieno di risorse. Insomma, è un goonies, un perdente che lentamente, per il suo desiderio di rivalsa, risulta migliore dei cattivi, dei grandi, di quelli che hanno perso la voglia di sognare e pensano solo ai soldi.
Anche il rapporto con i suoi amici è molto più profondo (anche se parliamo sempre di un libro non impegnato) e la scoperta che il suo amico è una donna ha un impatto un po' diverso su di lui.
Artemis poi è brutta, non solo una ragazzetta carina con una macchina in faccia. Non che questo la renda un personaggio di alto livello, ma la rende a sua volta una sfigata che nel mondo di Oasis ha la sua dimensione (dando perciò ancora più peso all'importanza di questa vita virtuale).
Lo stesso mondo virtuale è definito meglio. Nel film sembra solo un gioco in cui passare il tempo, nel libro invece si percepisce come sostituisca del tutto il mondo reale. In Oasis si va a scuola, si lavora e chi diventa ricco nel gioco lo diventa anche nella vita reale (questo nel film si intuisce, ma molto superficialmente) e questo la rende una realtà più importante di quella vera.
Le citazioni poi sono molto più nerd (la prima gara, per esempio, non è una corsa di macchine, ma una delle prime avventure edite di Dungeons&Dragons). Questo non serve solo a far godere i nerd come me, ma anche a definire molto meglio il carattere del creatore di Oasis. E qui andiamo su altri due personaggi poco delineati nel film: il creatore e il suo ex socio. Il loro rapporto di amicizia che in vita si consuma, ma che in qualche modo dopo la morte del primo si rivela essere ancora esistente, è una proiezione dell'amicizia dei ragazzini protagonisti e insiste su quella dicotomia "buoni (ragazzini e creatori) pieni di sentimenti e di valori VS cattivi aridi e interessati solo al denaro.