ciao
Ah, che bello quando si iscrivono nuove persone totalmente umane.
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Cominciata l'esplorazione del sesto bioma, qui le run tornano ad essere lunghe.
Non sono giunto al boss ma credo di essermi spinto parecchio vicino, fino a scendere in una specie di prigione dove c'era una sorta di tritone con le mestruazioni che non subiva alcun danno.
Che cazz...
Non ti manca molto
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Giunto al boss finale, due volte, ma con lo scatto inibito, unito alla mia "fiacchezza", è stato un lavoro inutile.
Cosa buona, l'accorciarsi del tragitto nel sesto bioma.
Capito la logica per seccarlo, ma avete consigli?
Intendo per armi e preparazione.
In realtà credo il boss del sesto bioma sia il più semplice. È abbastanza gimmick ma provaci da solo.
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L'arma va tantissimo a feeling. Io mi sento solo di consigliarti un'arma con danni diretti
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Finito e cancellato.
Alla fine posso dire che non mi è piaciuto, mi ha intrattenuto, ma non mi è piaciuto.
La longevità del titolo sta nella sua difficoltà, nel farti trovare prime camere "ridicole" con armi inappropriate.
Solo alcuni passaggi sono fatti davvero bene, ma più che emozionare, è tutto una questione di calma.
Terminato solo per principio, anche Demon's Souls aveva una logica simile, ma mi porto dentro l'emozione di alcuni passaggi ancora oggi.
Io ho avuto le tue stesse identiche sensazioni fino a un certo punto, tant'è che più volte stavo per abbandonarlo. Poi ad un tratto è scattato qualcosa e l'ho giocato per quasi cento ore, rendendolo uno dei miei titoli preferiti di questa generazione. Ma se mi chiedi cos'è che mi ha fatto fare quel click, non saprei proprio dirlo
Domanda.
Se volessi provare a percorrere la via del finale completo, come dovrei fare per saltare dal terzo al quarto bioma?
Raccolti i sei frammenti e seccato l'ultimo boss, già che c'ero, però non ero passato dalla casa.
Appena posso cerco di chiudere anche questa.
Bene.
Per il discorso trama, dal mio punto di vista, è tutta una proiezione mentale di una persona distrutta psicologicamente.
È tutto un cercare scuse per sollevarsi dalla propria posizione di unica colpevole.
Probabilmente anche l'astronauta visto nel primo finale non è mai esistito realmente, infatti non ne parlano giornali e telegiornali.
Il finale, quello ultimo, fa proprio cadere quest'ultima convinzione e finzione con cui provava a dividere le proprie colpe.
Come la "pallida ombra", quella distrazione, che nel suo viaggio l'ha attratta in quell'incubo.
Una piccola disattenzione rivelatasi poi fatale, che adesso vuole ereggere a nemico e colpevole.
In modo di scuse che sono spaventose ma mai come lei che le ha create e pian piano distrutte tutte, fino ad accettarsi unica sopravvissuta e unica colpevole.