C'è una notizia interessante rilanciata da diverse testate italiane e che mette in buona luce le attività che tanti (anche se al livello amatoriale) seguono in Italia. Queste attività, un giorno (non troppo lontano), magari potrebbero diventare un lavoro (ed è anche il sogno di tanti).
Ma come si lavora in una delle società che si occupa di sviluppare tra i titoli competitivi più giocati al mondo? Parliamo nello specifico di (mamma) Blizzard che secondo Fortune, in collaborazione con Greatplacetowork-ng (http://www.greatplacetowork.it/), sarebbe una delle 100 aziende mondiali nella quale si lavora meglio. (per gli amanti dei dettagli qui pro e contra http://beta.fortune.com/best-compani...on-blizzard-66 )
66esima posizione, quindi nemmeno fondo-classifica, per una delle società che ha cambiato la faccia dell' eSport mondiale (e mi riferisco a StarCraft per chi ancora non l'avesse capito) e che continua ad innovare con tanti altri titoli che stanno ritagliandosi spazi sempre maggiori.
Insomma la notizia secondo me è che l'attenzione delle aziende internazionali è si sulla qualità dei prodotti ma anche sulla qualità del lavoro che viene svolto da chi confeziona i prodotti. Cosa da non sottovalutare per ottenere prodotti di prima qualità. Forse la brutta notizia è che l'Italia (come dice qualcuno...) è ancora "il terzo mondo dell' eSport", con tanta voglia di essere notata anche solo per la "buona volontà".
PS: se ve lo state chiedendo il primo posto della classifica delle migliori società in cui lavorare è per Google.