"Protagonista è una giovane donna, Jun Nagaiama, figlia del consigliere del Daimyo e promessa sposa di quest’ultimo. La situazione per lei si complica quando il padre commette seppuku per protestare contro la corruzione della corte e del Daimyo stesso, tra le risate di scherno del nobile e dei suoi accoliti. Rimasta orfana, e considerando inaccettabile una simile mancanza di onore (ovvero di rispetto per le forme, almeno davanti alla morte), la ragazza sta per gettarsi da un ponte. Ma prima che compia l’irreparabile arriva a rincuorarla Ichi, il vecchio massaggiatore cieco già apparso nel primo episodio, nel quale fungeva un po’ da deus ex machina (e si tratta proprio del formidabile e astutissimo difensore dei deboli Zatoichi, di letteraria e cinematografica memoria; Zatoichi infatti significa letteralmente “il massaggiatore cieco Ichi”). Jun scopre che era stato il padre a chiamare là Ichi, il quale però è giunto appena troppo tardi. Lei declina la possibilità di rifugiarsi al sicuro prospettatagli dal vecchio cieco, preferendo invece la vendetta: chi ha osato offendere il seppuku del padre con la sua sguaiataggine indecorosa pagherà. E dunque Jun si incammina sulla via dell’inferno, il Meifumado. Contrariamente al primo episodio, l’onore perduto stavolta è quello dell’antagonista, che proprio in quanto disonorato merita la morte, nonostante il suo rango di Daimyo. La vendetta quindi non seguirà alcun protocollo, ma sarà quella di un cane sciolto. Segue il classico addestramento – impartito da Lady Mochizuki, ricalcata sull’omonimo personaggio storico – nell’omicidio e nelle tecniche ninja, in una lunga e magistrale sequenza che scolpisce il passare del tempo con i progressi della protagonista nell’arte dell’assassinio. Infine la vendetta vera e propria, lunghissima ed estenuante. Ichi, alquanto deluso, domanda a Jun se era proprio necessario comportarsi così, e se lo chiede anche il lettore, forse non altrettanto deluso, certo sorpreso. Stavolta infatti la vendetta non è più il modo per ripristinare la giustizia, agendo con precisione chirurgica sulla parte malata della società, ma diventa un massacro che coinvolge anche chi in realtà non c’entra direttamente, un vero bagno di sangue."