finito everybody's gone to the rapture
sconvolgente e per me difficilissimo da giudicare, ma andiamo con ordine
contro:
- motore grafico assurdamente pesante anche se il dettaglio un po' lo giustifica
- un fastidioso e non rarissimo bug per cui l'immagine va in balle finché non si preme alt/tab
- salvataggi da class action: quando, uscendo dal gioco si legge una cosa che significa: "guarda cretino che l'ultimo salvataggio risale a tre ore fa, fatti furbo e cercane uno nuovo prima di tagliarti le balle da solo", a me girano...
- il gioco è in prima persona (e non sarebbe possibile altra visuale) ma i movimenti sono di una lentezza esasperante
mi sono accorto solo dopo due terzi di gioco che, tenendo a lungo premuto il grilletto destro, possiamo aumentare leggermente la velocità di movimento, ma comunque sempre in maniera insufficiente, visto anche il backtracking selvaggio e inevitabile
c'è stato un momento in cui, esasperato, ho pensato di disinstallare, fortunatamente non l'ho fatto
- è il definitivo "simulatore di passeggiate", astenersi assolutamente se amanti degli fps adrenalinici e caciaroni
pro:
- atmosfere talmente metafisiche che un de chirico al confronto è una roba grossolana, il teatro della (non) azione è un piccolo ma meraviglioso paese bucolico (direi il posto ideale in cui abitare)
ma è un deserto straniante anche se le testimonianze della quotidianità sono ovunque e ricostruiscono mirabilmente le azioni e abitudini degli abitanti
non vediamo traccia di vita ma ogni elemento degli scenari e ogni oggetto ricostruisce con incredibile completezza le ore precedenti il misterioso evento che si è verificato: biciclette, stoviglie, lenzuola stese, mozziconi di sigaro ancora fumanti, giocattoli ecc. ecc. ecc.
questa cura del dettaglio non è nuova e si trova in molti giochi recenti, ma non l'ho mai vista realizzata con tanta puntualità e maestria: qui diventa elemento portante della storia e fondamentale elemento per capire la personalità dei personaggi
che non ci sono...
ma coi quali avremo molto a che fare (non aggiungo niente perché qualsiasi spoiler sarebbe un crimine come non mai)
- la storia forse non è originalissima ma ha una sua geometrica coerenza interna, posso solo dire che è molto "new age" e non mi ha affatto deluso, visto quanto è ben scritta e condotta
la scrittura, appunto, è semplicemente stratosferica, verificheremo che sotto la coltre sonnolenta si agitavano passioni, rancori, paure, fissazioni, incertezze e, in generale, tutte le pulsioni umane
le personalità dei personaggi, anche senza vederne le fattezze, risultano incredibilmente definite e ricche di sfumature
e qui veniamo a un altro grande pregio:
- il doppiaggio italiano è di gran lunga il migliore che io abbia mai sentito, batte addirittura quello del primo bioshock
voci e recitazione assolutamente perfette, non ho trovato alcun calo qualitativo né sbavature, praticamente un miracolo, sembra chi doppiatori abbiano, questa volta, avuto la possibilità di approfondire le parti ed eseguire tutte le prove necessarie
insomma: un miracolo di professionalità (cui vorrei essere abituato)
- sonoro
altro miracolo
rumori ambientali perfetti e sempre coerenti, musiche assolutamente eccelse, sempre perfette sia quando accompagnano pigramente le lunghe camminate (senza essere noiose e/o invasive), sia quando devono esaltare momenti topici con semplici accordi o con esplosioni vocali e strumentali
- grafica: sfondato il muro del fotorealismo, siamo arrivati all'iperrealismo che è certamente la cifra più giusta per un'operazione di questo genere
ovviamente tutto questo bendiddio è stato pagato dalla mia povera 980ti che chiedeva pietà e ogni tanto stutterava ansimante
bene
se qualcuno è rimasto a leggere fin qui, avrà capito il mio entusiasmo ma, ribadisco, non è assolutamente un videogioco, chi ha fatto e apprezzato dear esther (degli stessi autori) non deve farselo sfuggire, gli altri si tengano alla larga