Sto andando avanti con Baldur's Gate II: Enhanced edition.
Di solito, quando riprendo vecchi giochi a distanza di molti anni, finisco per trovarli ingiocabili e datati e temevo che sarebbe successo anche questa volta. Sicuramente il tempo non è stato clemente da diversi punti di vista, grafica e interfaccia prima di tutto, ma anche gestione del diario e assenza di alcuni stratagemmi che oggi diamo per scontati. Un po' mi vergogno a dirlo, ma quasi mi mancano i giganteschi punti esclamativi sopra le teste dei personaggi che possono affidarci una quest, o gli indicatori che ci facciano capire da che parte andare per proseguirne una.
Eppure la magia è ancora lì. Mi ci sono messo "giusto per ricordarmi com'era", mi sono detto, e in un attimo mi sono ritrovato di nuovo invischiato nella ricerca di Irenicus e Imoen, con missioni secondarie che si accumulano una dopo l'altra nel diario.
Ci sono giochi che, pur essendomi piaciuti sul momento, non mi hanno lasciato nulla e sono finiti nel dimenticatoio poco dopo la disinstallazione. Qui, a distanza di almeno 15 anni dall'ultimo avvio del gioco originale, mi sembra di essere tornato a casa. Soprattutto i personaggi sono ancora familiari: Minsc e Boo, ovviamente, ma anche la petulante Jaheira, l'insicura Aerie, l'insopportabile Anomen (nomen omen) e tutti gli altri, come se li avessi visti l'ultima volta poche settimane fa e non quando Steam ancora non esisteva.
E quindi mi sa che Monster Hunter: World dovrà aspettare qualche altra settimana, ho un maledettissimo mago elfo da trovare.