Vado a farmi i cazzi miei quando il solito sociopatico che non ha fatto l'asilo nido e la materna e le elementari mi si pianta davanti fingendo una telefonata, talmente goffo da usare il telefono con lo schermo al contrario e urlando con il suo cazzo di amico immaginario. Non so per quale cazzo di motivo comincia a seguirmi. Probabilmente è anche frocio e ha imparato ad apprezzare l'odore del mio uccello da distanze ragguardevoli.
Visto che nei confronti dei malati mentali è giusto comunque mantenere una certa soglia di attenzione, lo ignoro finché lo supero ma seguendolo con la coda dell'occhio.
Ma quando il coglione comincia a saltare di qua e di la della strada appostandosi dietro i semafori convito di non essere visto, con le madri che traggono a loro i figli increduli nelle vicinanze mentre egli da sfoggio di tutto il suo disagio, non riesco ad ignorarlo e comincio a ridere come un coglione indicandolo e pensando che sotto sotto siamo proprio due coglioni, adesso. Vabeh con le lacrime attraverso la strada mentre il genio alle spalle sta più attento a mantenere la distanza dalla sua barriera autisica emozionale piuttosto che alle macchine che quasi lo stirano.
Sento la frenata e il tassista che gli dà del coglione. mi faccio un selfie con lui sullo sfondo che scappa dal taxi. Poi mi stanco e mi levo dalle palle.
Poveretto però. Almeno io adesso sono qui che rido ripensando a tutto questo. Il suo corpo invece rimane lo schiavo di una guida malata.