I sogni non svaniscono, finché le persone non li abbandonano. Capitan Harlock
Ultima modifica di alastor; 18-10-18 alle 19:27
Questo governo tic toc...
Ci stiamo preparando magnificamente alla data del 28.
Mi raccomando, tutti pronti a sentire i pipponi sulle agenzie private che giudicano gli stati sovrani...che basano la loro politica sull'indebitamento.
Sull'internetto è un florilegio di perculate![]()
Secondo il Presidente Avvocato Professor Conte la manovra del governo lo convince sempre di più col passare del tempo. In pratica, questa manovra è un po' come una canzone che passa in radio e all'inizio non piace a nessuno, ma poi ti prende per esasperazione. In altre parole, questa manovra è Despacito.
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Ultima modifica di alastor; 18-10-18 alle 21:15
aspè che qualquadra qualquosa.
giggino ha sempre annunciato che il condono sarebbe stato di 100k euro, e solo su tasse denunciate ma non pagate
Ma la stampa scopre che
1) Il tetto e' 100 mila euro. Per imposta. Per Anno. Portando il tetto massimo a 2 milioni e mezzo di euro.
2) si potrà condonare TUTTO, il non denunciato, l'iva, I CONTRIBUTI etc etc
3) Immunità per OGNI reato associato ai capitali condonati compreso IL RICICLAGGIO E L'AUTORICICLAGGIO.
e per Conte è tutto normale?![]()
I sogni non svaniscono, finché le persone non li abbandonano. Capitan Harlock
delinquenti a loro insaputa![]()
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*Del perché Di Maio ha confessato a Vespa che sul decreto fiscale e la denuncia ha combinato un pasticcio* - di Pietro Salvatori*
Al di là delle inevitabili tensioni politiche che si sono mosse dietro questa vicenda - rimando a un post che trovate qui sotto - ci sono due scambi tra il capo politico dei 5 stelle e Bruno Vespa che spiegano quale sia la scintilla che ha generato il corto circuito. (per chi vuole subito la conclusione: sì, Di Maio ha preso una tranvata)
Eccoli
1) Vespa: "Ma lei quando si è accorto di questa cosa del decreto fiscale?".
Di Maio: "Oggi. I miei stavano rivedendo una bozza che circolava. E nella bozza emergeva quello che sto dicendo"
2) Vespa: "Ma lei ha capito da quale ufficio il decreto fiscale è arrivato al Quirinale?".
Di Maio: "No, perché questa notizia mi è arrivata un'ora e mezza fa".
Ora chi frequenta i palazzi della politica (e a maggior ragione chi fa politica) sa che la percezione pubblica per cui il Consiglio dei ministri approva una legge e quella stessa legge esce da quella stanza fatta e finita è errata. E lo è soprattutto nel caso di testi complessi e molto articolati.
Solitamente in Cdm si trova una quadra politica, più o meno informale. Molto informale nel caso del Cdm di lunedì, il cui comunicato riportava solamente per sommi capi il contenuto delle intese trovate (nasce proprio da lì il caso dei test d'ingresso di medicina). Dal momento successivo inizia un lavorio incessante di Palazzo Chigi e del ministero dell'Economia in collaborazione con i ministeri competenti per definire l'impianto normativo. Lavorio che può durare qualche ora, in caso di testi semplici, o qualche giorno, in caso di testi complessi.
Ma non è tutto. Perché, intrecciato e in parallelo, parte la macchina della Ragioneria generale dello stato. Che, recependo il testo, deve man mano dire se è sostenibile dalle finanze dello stato, affinandolo di passaggio in passaggio. La vidimazione della ragioneria (la cosiddetta bollinatura) costituisce il passaggio necessario affinché si possa parlare di un testo ufficiale.
In questo intervallo di tempo, circolano una serie di bozze, che costituiscono ipotesi di lavoro, e, se verificate, il progressivo procedere del testo. Alcune di queste, prima e dopo il passaggio in Cdm, arrivano anche in mano ai giornalisti. Personalmente me ne sono arrivate quattro. L'ultima delle quali, quella a cui si riferisce Di Maio, intorno alle 15 di mercoledì.
Ora, al di là delle evidenti modifiche rispetto ai testi precedenti che sono alla base dello scontro politico, nella prima dichiarazione sopra riportata Di Maio spiega esplicitamente di riferirsi a quella bozza. La riporto di nuovo: "I miei stavano rivedendo una bozza che circolava. E nella bozza emergeva quello che sto dicendo". Cioè Di Maio spiega di non aver mai visionato un testo ufficiale (sia pur pesantemente ritoccato), ma che i suoi uffici gli hanno segnalato anomalie "in una bozza che circolava". Dichiarazione che di per sé lascia anche dei dubbi su come ne siano venuti in possesso. Non una bozza "trasmessaci dal Mef", o "sulla quale Chigi ci ha chiesto un parere". No, semplicemente "una bozza che circolava".
Nessun accenno viene fatto al passaggio in Ragioneria dello stato, che costituisce requisito necessario per la trasformazione da bozza in testo ufficiale (la cosa, di per sé, sarebbe stata già una notizia). Ragioneria generale che per di più non viene mai, e dico mai, nominata né dal vicepremier né da Vespa lungo tutto il corso dell'intervista.
Ancora più significativa la seconda dichiarazione. Qui occorre spiegare che, in parallelo al lavoro della Ragioneria, opera il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi. Tra i suoi compiti vi è - cito dal sito della presidenza del Consiglio - quello della "cura degli adempimenti conseguenti alle deliberazioni del Consiglio dei Ministri". Questo perché la legge n. 400 del 1988, art. 5 dice che il premier, Conte in questo caso, "sottopone al Presidente della Repubblica le leggi per la promulgazione". Il Dagl è dunque l'ufficio che controlla che sia tutto a posto prima che Conte spedisca il testo a Mattarella.
Un breve riassunto. Il Cdm vara una legge, che spesso esiste solo a livello di bozza; dopo il varo il governo a vario titolo definisce l'articolato, lavorando per bozze che man mano ne affinano il testo; il testo diventa definitivo solo dopo la bollinatura della Ragioneria che lavora di concerto con il Dagl; il testo così formato arriva a Palazzo Chigi; il presidente del Consiglio - non un ufficio qualunque, proprio lui - lo trasmette al Quirinale per la promulgazione.
Ecco quindi perché diventa centrale il secondo scambio di battute. Lo riporto nuovamente. Vespa: "Ma lei ha capito da quale ufficio il decreto fiscale è arrivato al Quirinale?".
Di Maio: "No, perché questa notizia mi è arrivata un'ora e mezza fa".
Di Maio non sa, fa finta di non sapere, dimentica, o, peggio, dà prova di analfabetismo istituzionale, chi è l'unica persona che può trasmettere il decreto fiscale al Colle, dribblando la domanda con il poco preavviso con cui è venuto a sapere del presunto fattaccio, circostanza che poco ha a che vedere con l'iter legis.
In poche parole, è lui stesso a bollare come assurda la sua stessa istanza di denuncia alla Procura. Perché spiega che sta parlando di una bozza. E perché ammette di non sapere assolutamente se esista un testo ufficiale inviato da Conte a Mattarella (cosa di per sé abbastanza bizzarra per un vicepremier). E un esposto su una bozza di incerta provenienza nient'altro è che assurdo. Non uno scivolone. Perché mentre parla i suoi social suonano la grancassa mettendo nero su bianco la cosa della denuncia, in una mossa perfettamente studiata.
Sarebbe bastato che il capo politico dei 5 stelle avesse bollato le bozze che circolavano come irricevibili e invotabili. Avrebbe sollevato un caso politico degno di attenzione (cosa che esiste ma rimane in secondo piano). Con la risibile mossa della denuncia e con la successiva argomentazione che lo ha di fatto reso un reo confesso si è infilato in un imbuto di accuse di inesperienza, nel migliore dei casi, o di incompetenza, nel peggiore, da cui è complicato adesso uscire.
insomma erano bozze, non comunicate ancora a nessuno, non vidimate dalla ragioneria, avevano la valenza della carta da culo quando gggino si è accorto è ha sbiellato, non conoscendo probabilmente le procedure bastava che bussava alla porta giusta e faceva cestinare la suddetta bozza
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Ultima modifica di Skynight; 18-10-18 alle 21:40
I sogni non svaniscono, finché le persone non li abbandonano. Capitan Harlock
"MATTEO, QUESTA È L'ULTIMA VOLTA CHE MI FAI INCAZZARE!"
LE URLA DI DI MAIO RISUONANO NELLE STANZE DEL VIMINALE.
"LUIGI NON SO DI COSA STAI PARLANDO," ESCLAMA SALVINI ALLARGANDO LE BRACCIA.
"IL TESTO DELLA MANOVRA! LO HAI MODIFICATO! TU O I TUOI! LO AVETE MODIFICATO METTENDOCI LO SCUDO FISCALE PER I CAPITALI ALL'ESTERO! NON MENTIRMI MATTEO."
SALVINI SCUOTE LA TESTA: "TI ASSICURO CHE NON SONO STATO IO! COME AVREI POTUTO? SAI BENISSIMO CHE IERI POMERIGGIO ERO AL TORNEO DI BURRACO."
DI MAIO PARE CALMARSI, E SI ABBANDONA SULLA SEDIA: "HAI RAGIONE, SCUSAMI. SONO MOLTO STRESSATO E NERVOSO... PERÒ È INDUBBIO CHE IL DECRETO SIA STATO MANIPOLATO."
IL MINISTRO DELL'INTERNO ANNUISCE E SI ACCAREZZA LA BARBA PENSOSO: "POTREBBE ESSERE STATO QUALCHE AGENTE ESTERNO..."
DI MAIO SI VOLTA DI SCATTO VERSO DI LUI: "L'EUROPA? IL PD?"
SALVINI SCUOTE LA TESTA: "PARE INCREDIBILE DIRLO, MA AL MONDO ESISTONO FORZE PIÙ ANTICHE E OSCURE DEL PD."
IL MINISTRO DELL'INTERNO SOSPIRA.
"CHI ALLORA?" CHIEDE DI MAIO.
"PENSAVO FOSSE UNA DICERIA... UNA LEGGENDA..." BISBIGLIA SALVINI TRA SÉ E SÉ.
"MATTEO? DI COSA STAI PARLANDO?"
SALVINI SI VOLTA VERSO LA FINESTRA DEL VIMINALE, SUL CUI VETRO PICCHIETTA LA PIOGGIA DEL MERIGGIO ROMANO.
"È UN'INFORMAZIONE CHE NON ESISTE IN ALCUN DOSSIER O INCARTAMENTO... TRAMANDATA A VOCE DI MINISTRO DELL'INTERNO IN MINISTRO DELL'INTERNO... FIN DA PRIMA DELL'UNITÀ DEL PAESE... IL GNIORLAC."
"IL GNIORLAC?"
"SÌ, IL GOBLIN DELL'EVASIONE FISCALE. OGNI CINQUE ANNI SI RISVEGLIA NELLE TENEBRE SOTTO I PALAZZI ROMANI PER SAZIARE LA SUA FAME DI CONDONO... MODIFICA DECRETI LEGGE, AGGIUNGE EMENDAMENTI ALL'ULTIMO MOMENTO, TRAMA E COSPIRA NELL'OMBRA... COLPISCE SENZA DISTINZIONE TRA DESTRA E SINISTRA, TRA VECCHIO E NUOVO... QUANDO MINNITI ME NE HA PARLATO MI SONO MESSO A RIDERE... CHE SCIOCCO..."
DI MAIO SI ALZA DALLA SEDIA, CON GLI OCCHI SBARRATI: "E CHE POSSIAMO FARE, MATTEO? AVEVO INTENZIONE DI PRESENTARE DENUNCIA IN PROCURA! BASTERÀ CONTRO UNA SIMILE CREATURA?"
"MA NO, SEI PAZZO?" ESCLAMA SALVINI PRENDENDOLO PER UN BRACCIO, "NON DENUNCIARE NESSUNO, O FARAI ADIRARE IL GNIORLAC ANCORA DI PIÙ! NO, LUIGI... DOBBIAMO SPERARE CHE IL GOBLIN SI SIA SAZIATO... CHE SI SIA SAZIATO E ORA CI POSSA LASCIARE IN PACE..."![]()
:sirotola:
Provo un mix di ribrezzo e ilarità in questo momentoGrazie governo gialloverde, quanti memi che hai fatto nascere e che nasceranno
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È tutto spettacoloso.
Ah, what a time to be alive...
Non vogliono neanche il tunnel del Brennero.
Chissà, magari questo riescono a bloccarlo a differenza di TAV e TAP
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