Scienziati intelligenti contro politici ignoranti?
Quando si è deciso che la scienza fosse più importante della politica? Chi l'ha deciso e perché ?
A questo siamo arrivati.
Visto che i politici sono tutti ignoranti, allora mettiamo medici e scienziati a scrivere le leggi, piuttosto che fargli perdere tempo a fare ricerche, ad analizzare dati e numeri, e ad occuparsi di curare i loro malati.
Cosi finalmente avremo leggi che obbligheranno davvero 'il gregge' a trattamenti sanitari decisi dai medici.
Perché gli scienziati dello stampo di Burioni, cioè legati a doppio filo sia alle multinazionali del farmaco che ai partiti del passato bocciati alle urne dagli italiani, sono davvero convinti di detenere l''unica verità possibile, eterna ed inconfutabile….e sono davvero convinti che la politica si debba inchinare supinamente a loro.
Cospargendosi il capo di cenere per ammettere la loro incompetenza di fronte a siffatta intelligenza suprema.
Senza più valutare, senza più fare scelte per definire quale sia la direzione giusta, senza pianificare.
BISOGNA CREDERE.
Nei dogmi dell' oms, dell'iss, della fimmg, della fimp….ma soprattutto nei “consigli” di quelli che producono, (testano?), e vendono i farmaci “per il nostro bene”. E intanto si mettono un sacco di soldi in tasca.
Poi gli scienziati si stupiscono se qualcuno pensa che questi ricchi signori, pur di fare ancora piu’ soldi, magari speculano un po’ sulle emergenze, sulle malattie, sulla paura, sul terrorismo psicologico verso le masse di (futuri) ammalati cronici. Magari facendo leva proprio sui bambini.
A tutti loro noi “comuni cittadini” dobbiamo credere ciecamente. Senza mai porre domande. Senza mai dubitare della loro scienza perfetta e sicura.
Altrimenti, come ci ha simpaticamente definito l’assessore alla sanità del Lazio, siamo “antiscientifici e di stampo oscurantista”. Parole forti.
Oppure come hanno titolato decine e decine di giornali: pericolosi, irresponsabili, bugiardi, bestie. Non più parole, ma insulti, inviati tramite comunicato stampa o giornale di partito.
Aboliamo le regioni, visto che decide tutto il ministero.
Aboliamo le commissioni sanità, presenti in ogni regione italiana, visto che tutti noi politici siamo inesperti, ignoranti, e non possiamo permetterci di parlare di sanità.
Sul tema vaccini si è scatenato il peggio. Io, insieme a tanti altri, abbiamo posto domande, dubbi, e abbiamo formulato proposte. Che possono non piacere. Ma si è scatenata una guerra. Non sui contenuti, ma sempre e solo sul piano “voi siete ignoranti mentre noi sappiamo tutto”:
Ci hanno dispensato sotto la definizione di “scienza” le LORO SCELTE POLITICHE: valori soglia, immunità di gregge, obbligo, ricerche post-marketing, analisi prevaccinali, emergenze infettive, dosi e monodosi vaccinali, tempi di produzione e somministrazione, calendario vaccinale.
Queste sono scelte POLITICHE, badate bene. Non metodo scientifico.
Come interpreti i dati. Quali dati consideri e quali non consideri. Quali ricerche consideri valide e quali no. Quali paghi e quali non paghi. Queste sono tutte scelte politiche di qualcuno. E i risultati sono politici, non scientifici. Ma ce li rivendono, ce li propongono, ce li IMPONGONO come scientifici.
Allora ve lo dico chiaramente: La politica viene prima della scienza. I politici devono ascoltare la scienza, collaborare, non farsi ordinare dalla scienza cosa è giusto e cosa è sbagliato, accettando le parole della scienza mainstream come dogmi religiosi.
Perché la scienza DEVE ESSERE DEMOCRATICA, e quindi deve ascoltare tutti... compresi ricercatori e scienziati, che con dati alla mano, contestano il dogma ufficiale.
Oggi chi critica è radiato. Oggi chi fa proposte è antiscientifico. Oggi chi pone dubbi è messo al pubblico ludibrio su tutti i giornali. Oggi chi cerca di riflettere viene sommerso di insulti sui social, troppo spesso da parte di gruppi di troll organizzati. Questo è il medioevo.
Se vogliamo fare un passo in avanti, allora politica e scienza devono eliminare tutti i conflitti di interesse per ricostruire un sano dialogo.
Oggi il politico fa lo scienziato e lo scienziato fa il politico. Non funziona.
Ognuno deve fare il suo lavoro, nei rispettivi ruoli.
Solo con una collaborazione indipendente, trasparente, possiamo costruire la salute.
Insieme.
p.s.
vi aggiungo in chiusura una riflessione di Donatella Galasso:
“Scommettiamo che se il ministro della Sanità dovesse mai decidere di far produrre i vaccini dallo Stato anziché comprarli da multinazionali quotate in borsa tutte 'ste polemiche e guerre di 'religione' alimentate dai media svanirebbero in un amen? E scommetto che non devo neanche spiegarvi il perché...”