L’articolo 3 analizza il reddito di cittadinanza
descrivendone la parte principale ossia
quella riferita al sostegno al reddito. Il disegno
di legge prevede che per tutti i cittadini
italiani, europei e gli stranieri provenienti da
Paesi che hanno sottoscritto accordi di reciprocità
sulla previdenza sociale sia garantito
un reddito stabilito in ordine alla composizione
del nucleo familiare ed all’indicatore
ufficiale di povertà monetaria dell’Unione
europea (at risk of poverty), di valore pari
ai 6/10 del reddito mediano equivalente familiare,
quantificato per la persona singola
nell’anno 2014 in euro 9.360 annui e euro
780 mensili.
...
La
somma dei coefficienti si traduce, per il nucleo
familiare, nel fattore di scala per cui va
moltiplicata la soglia di povertà riferita alla
persona singola pari a 780 euro mensili. I
valori di riferimento sono raccolti nell’allegato
1 al presente disegno di legge. Il sostegno
economico del reddito di cittadinanza
sarà pari alla differenza tra la soglia così
calcolata e gli eventuali redditi percepiti a
seconda dei casi o dalla persona singola o
dal nucleo familiare. La scelta della misura
economica è avallata dal punto di vista tecnico
dallo studio svolto dall’ISTAT e presente
nella relazione annuale ISTAT 2014
che quantifica l’intera misura in 15,5 miliardi
di euro. Dalla relazione allegata allo
studio si legge: il sussidio mensile massimo
erogato alle famiglie senza reddito, è pari a
780 euro per un singolo, a 1.014 euro per
un genitore solo con un figlio minore e
1.638 euro per una coppia con due figli minori.
Questa ipotesi di applicazione della misura,
stimata con il modello di microsimulazione
delle famiglie dell’ISTAT, avrebbe
avuto nel 2012 un costo totale pari a 15,5
miliardi di euro pari a circa l’1 per cento
del PIL.