L'AVETE UCCISO VOI
Questa notte un uomo più piccolo di me, che abitava a cinquecento metri da casa mia ma arrivato dall'altra parte del mondo, è morto nel rogo dell'ex Aiazzone, il capannone di un gruppo imprenditoriale italiano ricco fallito male, ma che probabilmente ricco è rimasto.
L'uomo si chiamava Alì Muse, e con altri somali dormiva in camere con le pareti di cartone. Alì Muse si era salvato dalle fiamme, ma era tornato indietro a prendere i documenti per il ricongiungimento familiare, perché a quei documenti sono stati impiccati, questi uomini. Documenti che arrivano a caso, in ritardo, come fosse un piacere che si fa ad alcuni, distrattamente, e non un diritto.
Io li so tutti i nomi dei colpevoli, coloro che hanno creato il clima, chi li ha illusi, trasferiti, deportati con promesse, tolto loro la corrente elettrica, umiliati e presi in giro. Per anni. Io li so tutti i nomi dei colpevoli, chi stava seduto comodo e sulla loro pelle faceva le campagne elettorali, e sono i nomi delle amministrazioni comunali a Firenze. E sono i nomi di tutte le destre che le hanno puntellate, spinte e sostenute.
Vaffanculo, senza neanche passare dal via. Alì Muse l'avete ucciso voi. Alì Muse è stato ucciso da chi antepone la legalità alla giustizia, e ieri, ad Amsterdam, avrebbe denunciato Anna Frank, quella bambina dalla penna birichina che viveva in clandestinità.
Saverio Tommasi