Poi ci si chiede perchè l'Italia è ridotta così com'è adesso
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Poi ci si chiede perchè l'Italia è ridotta così com'è adesso
Anche da me nulla sul genere, qualche marachella ma nulla di che :boh2:
Il "massimo" è stato far impazzire (non io, personalmente sempre rispettato parecchio gli insegnanti) un vecchissimo prof che già non c'era molto di suo ma lì era più colpa dell'istituto.
O una volta rischiare di perdere un braccio per un "simpatico" scherzone in laboratorio di prove meccaniche mentre un altro ci ha provato col tornio, un grande classico.
O quella dove ho rischiato di folgorarmi...ma anche lì se ti dico che non so saldare credimi, cazzo.
Tutto :rotfl:
Certo che Hoffman, usare nomi fittizzi per evitare denunce in caso qualcuno ti riconosca, e poi raccontare un episodio in diretta :bua:
gita del 5° a barcellona.
si giocava a chi ce laveva più lungo facendosi grandi davanti alle compagne... e ad un certo punto ci mettemmo a dondolare AL DI FUORI delle ringhiere dei balconi delle stanze... che stavano al 5° piano dell'albergo.
un professore si era recato in una tabaccheria dall'altra parte della strada (2 corsie per ogni senso di marcia) e vedendo quello che stavamo facendo, si mise ad urlare ed a correre verso l'albergo, ma senza fare attenzione alle auto che sfrecciavano a pochi cm da lui.
in quel momento passava un'auto della polizia che lo ferma ma quello era talmente agitato che non riusciva a fargli capire nulla.
dall'albergo escono il preside ed altri professori che corrono a dare man forte al professore formato dalla polizia... ma nessuno riesce a dire qualcosa di senso compiuto ed era tutto un vociare in semispagnolo, italiondo, calabrolucano ed una qualche lingua perduta di cthulhu.
noi stavamo li a guardare sganasciandoci dalle risate e facendo pernacchie all'indirizzo della baraonda, quando arrivano altre volanti della polizia, caricano preside e professori e partono verso il più vicino commissariato (o quel che è in catalunya).
vedendo come si erano evoluti i fatti, abbiamo pensato che fosse più salutare non farci trovare in albergo e siamo usciti tornando solo verso le 4 "tanto i vecchiacci staranno dormendo" abbiamo pensato... ma quelli non stavano dormendo manco per il ciufolo e ci stavano tendendo un agguato:
le ragazze sono state portate in una stanza con le professoresse che gli gridavano di tutto e di più, mentre noi baldi giovinotti siamo stati messi in fila nel corridoio, il preside leggeva i nomi dall'elenco degli alunni e ad ogni nome seguiva un sonoro schiaffone.
non contenti hanno anche avvertito i genitori di quel che avevamo combinato e al ritorno al paese... scene da inferno dantesco: padri che inseguivano i figli con la cintura in mano, mamme che piangevano, calci, schiaffi e corse all'impazzata intorno agli autobus "disgraziato! che figura ci hai fatto fare!" e robe simili :asd:
quindi anche manuè è stato giovane
Manuè da giovine:
https://i.imgur.com/FwxrJj8.gif
https://pics.onsizzle.com/nellecrona...ti-2779825.png
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Una bella visita dallo psichiatra e poi via a scuola bello riempito di benzodiazepine che lo rendono indistinguibile da un agnellino con leggero ritardo mentale. Questo si merita uno così.
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Anche a me piacerebbe. Anche di 21 o 22 anni va bene.
Ma perché ce ne sono sempre di più? E' per il fatto che importiamo pacchi di gente coi geni bacati o usanze da mezzi selvaggi o tarati da malattie prenatali (alcoolismo in gravidanza)? Oppure si tratta di una questione ambientale che prende anche gli autoctoni?
tutto :rotfl:
quella volta che aspettavamo la campanella per uscire e per ingannare il tempo la testa del timidino della classe fu accompagnata sul marmo della finestra
basta, levo la sottoscrizione..:uhoh:
Per me è una mancanza delle famiglie, sempre più assenti o disfunzionali. Le assurdità famose a tutti del sistema scolastico (insegnanti che cambiano ogni anno, etc etc) non aiutano, ma le colpe maggiori sono nelle famiglie.
Ci sono ragazzini che non hanno alcun controllo e che fanno il bello e il cattivo tempo con i propri genitori, incapaci di creare un minimo di disciplina o di rispetto dell'autorità.
Ho visto di tutto.
Poi vabbè, ci sono i casi particolari con traumi ed effettive problematiche, ma in generale ogni anno sembra peggiorare il rispetto per il ruolo che un qualsiasi educatore dovrebbe avere.
Oggi le famiglie pensano di aver parcheggiato i figli e di usufruire di un servizio come se fossero clienti da accontentare, piuttosto che aver mandato il figlio in un luogo in cui deve imparare, oltre alle materie, a condurre un'esistenza accettabile in un contesto sociale.
Spilungone è un ragazzo di 15 anni abbastanza bravo nello sport ma che va molto male a scuola.
Il problema di Spilungone non è l'intelligenza, ma il fatto che quando è in classe è completamente impossibile fare lezione perché non ha alcun rispetto per l'istituzione che dovrebbe formarlo. Comprensibilmente, Spilungone ha una collezione di note disciplinari da far invidia a Conan il Barbaro e che, se pubblicate "uncut", potrebbero diventare il nuovo best seller dell'estate.
La mamma di Spilungone è una donna remissiva che è ben consapevole di aver messo al mondo una bestia; c'è anche il problema che il papà di Spilungone tratta il figlio come se fosse oro zecchino.
Un bel giorno la classe di Spilungone deve andare alla "settimana linguistica": una settimana all'estero a casa di una famiglia normale.
In un momento di follia, uno degli insegnanti dà la sua disponibilità ad accompagnare i ragazzi. La madre di Spilungone (e non solo lei) pensa con orrore a ciò che potrebbe accadere all'estero e non ha alcuna intenzione di inviare il ragazzo. Il consiglio di classe è MOLTO d'accordo con lei (a eccezione del suicida che accompagnerà i ragazzi).
In maniera del tutto inaspettata, a scuola arrivano autorizzazioni e soldi per far andare Spilungone in gita: con la firma della madre.
Quello stesso giorno la madre di Spilungone va a colloquio con la coordinatrice per farle una strana richiesta.
Sostanzialmente chiede che il consiglio di classe deliberi che Spilungone non vada in gita e che quindi lei possa lavarsene le mani. La coordinatrice fa notare che il consiglio, in questo, ha solo potere consultivo e che è il genitore a dover decidere. La povera madre piange disperata perché, in tal caso, lei non potrà far nulla e sarà costretta a far andare Spilungone in gita.
Ha tanta paura. Ma non del marito. Di Spilungone.