Questa l'ho letta solo ora:
Udiu :rotfl:
Gil ti merti il titolo ufficiale di "Gran Farabutt." :asd:
Visualizzazione Stampabile
:asd:
Ho trovato un paio di immagini di quei sottomarini russi modificati
https://i.imgur.com/8Z3ve9A.jpg
https://i.imgur.com/9UsxDvr.jpg
Pare che i dettagli del Belgorod siano stati leakati un paio d'anni fa quando un servizio di una tv russa ha ripreso "per sbaglio" un militare con in mano gli schemi. Oltre alle modifiche per l'aggancio del minisommergibile, sullo schema si vede anche un prototipo per un nuovo drone-siluro nucleare (Kanyon), che stando a wikipedia potrebbe montare una bomba al cobalto da 100 megatoni, in grado di generare uno tsunami radioattivo con onde alte 500 metri :bua:
Quanto fa in bombe di hiroshima???
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10mila :asd:
100 mt è il doppio della bomba più potente mai testata, la Tsar Bomba
In attesa dell'espansione, proviamo a vedere un paio di scenari del community pack con protagonista l'Italia. Il primo ci porta indietro agli anni '60.
1966-OPERATION WHITE PIANO (alias "Command Warthunder edition")
briefing in spoiler
tl;dr: Si prevede un attacco jugoslavo contro Trieste nelle prossime ore. Gli ordini sono di spostare il gruppo navale India (al momento all'altezza di Ancona) nel golfo di Trieste come dimostrazione di forza, e di condurre ricognizioni per identificare eventuali unità jugoslave vicino al confine. Il gruppo navale e lo spazio aereo sopra la città dovranno essere protetti dagli aerei del 51° Stormo della base di Treviso-Istrana.
Scenario:
Forze aeree disposizione:
18 Canadair Sabre Mk.4, variante del celebre F-86 Sabre, un caccia che ha fatto la storia. Monta 6 mitragliatrici Browning calibro 50 e 2 missili AIM-9B a ricerca di calore. 12 sono già pronti al decollo.
4 RF-84F Thunderflash. Ricognitori a reazione armati di 4 Browning, una buona macchina fotografica e tanta volontà
12 Fiat G.91R/1, buoni aerei per l'attacco al suolo. Hanno solo 4 Browning, ma nei piloni subalari possono montare due pod con ben 36 razzi SNEB da 68mm, o 2 bombe da 250 libbre.
Purtroppo non abbiamo i nuovissimi F-104 Starfighter, in questo momento dislocati alla base di Cameri in Piemonte.
Il gruppo navale India è formato dall'incrociatore lanciamissili "Andrea Doria" e 3 unità di scorta, per un totale di più di 1000 tra marinai e ufficiali.
Andrea Doria
Cacciatorpediniere "Impavido"
e infine 2 fregate classe Centauro, "Centauro" e "Canopo"
Lo spazio aereo è difeso anche da due batterie SAM Nike Hercules, una a San Donà di Piave e una a Chioggia.
Accendi il radar di remondó e i cieli sono al sicuro :D
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Fai un bene e togli i SAM da Chioggia.
I 12 Sabre già pronti vengono divisi tra due missioni, 6 sono assegnati a Trieste e 6 al gruppo India. Ogni missione avrà una coppia di caccia in volo alla volta e in ciclo rapido vista la situazione: 2 sortite fino a esaurimento carburante o munizioni con tempo di volo totale di 4 ore, 30 minuti di riarmo tra ogni sortita e poi riposo a terra per 3 ore. È ancora buio, quindi i due ricognitori Thunderflash dovranno aspettare le prime luci dell'alba per alzarsi in volo. Da notare l'enorme raggio d'azione dei SAM Nike Hercules, che coprono fino a Lubiana e Fiume.
Altra cosa interessante: l'Andrea Doria imbarca due missili antiaerei RIM Terrier con testata nucleare da 1 kt. Forse non tutti sanno che negli anni '60, grazie al trattato di nuclear sharing con gli USA, alcune navi italiane vennero modificate per imbarcare armi nucleari. L'esempio più noto è l'incrociatore Garibaldi, ammiraglia della flotta, sul quale vennero installati addirittura tubi di lancio per missili balistici Polaris. Ovviamente, l'utilizzo di queste armi richiede l'autorizzazione degli americani, quindi i due Terrier nucleari sono tenuti in un deposito speciale sottocoperta e sulle rampe sono montati solo missili convenzionali.
Le prime due coppie di Sabre sono in volo, una ha già raggiunto il golfo di Trieste dove avvista un mercantile, mentre la seconda sta scendendo lungo l'Adriatico. Sul radar compaiono 4 contatti aerei (bogey), decollati dagli aeroporti militari di Pola e Fiume.
L'antenna Radar Warning Receiver dell'Impavido rileva un radar di navigazione 7 miglia davanti al gruppo, probabilmente un altro mercantile. Una coppia di bogey è ora sopra la Dalmazia.
I due bogey si avvicinano pericolosamente al gruppo navale, a 90 metri di altitudine, con i due Sabre in coda. Ha tutta l'aria di un profilo di attacco, bassa quota e approccio finale nella nostra zona cieca non coperta dai missili antiaerei.
I due Sabre restano a media altitudine pronti a piombare sui bogey ma le regole di ingaggio sono chiare, non possiamo sparare per primi. Il comandante dell'Andrea Doria li lascia avvicinare fino a 6 miglia prima di ordinare timone tutto a dritta. I due bogey, sorpresi dalla manovra, si dividono: uno si dirige verso la fregata "Canopo" mentre l'altro cerca di restare sulla rotta dell'Andrea Doria.
I bogey sono abbastanza vicini da essere identificati: sono F-84 Thunderjet jugoslavi. Il primo passa con un boato sopra l'incrociatore sganciando 4 bombe. Le batterie antiaeree OTO-Melara della nave aprono il fuoco con i loro cannoni da 76mm. L'Impavido lancia il suo missile Tartar contro un F-84 e ne carica subito un altro sulla rampa.
Grazie alla virata, le 4 bombe da 500 libbre mancano il Doria e finiscono in mare. Una cade molto vicina, meno di 30 metri. L'onda d'urto investe lo scafo e un muro d'acqua si abbatte a poppa.
Il jet jugoslavo non riesce ad allontanarsi abbastanza velocemente dalla portata dei cannoni del Doria. Viene colpito e abbattuto. L'altro F-84 è a tiro delle batterie del Canopo, che cominciano a bersagliarlo.
L'F-84 nemico riesce a evadere lo sbarramento ma non riesce a trovare una linea di tiro libera per le sue bombe. Il Doria lancia un Terrier, e anche il secondo Thunderjet viene distrutto.
Non ci sono altre minacce e il gruppo può riprendere la rotta. Rapporto dei danni: il pad dell'elicottero del Doria è stato leggermente danneggiato dall'onda d'urto delle bombe, ma per il resto le navi non hanno subito danni.
Adesso che le intenzioni della Jugoslava sono chiare, viene dato ordine ai SAM di ingaggiare tutti i contatti aerei nemici a portata di tiro. Sono molto distanti, e quasi nessun missile andrà a segno, ma almeno dovrebbe bastare a tenerli lontani dal nostro spazio aereo.
Altri due F-84 Thunderjet nemici sono in avvicinamento a bassa quota e la coppia di Sabre, ormai a corto di carburante, vira per intercettarli.
Questa volta il Doria e l'Impavido cominciano a ingaggiarli già a lunga distanza con i missili antiaerei. Entrambi i Thunderjet sono facilmente abbattuti dai RIM, e i nostri Saber si sganciano per tornare a casa prima di restare a secco.
Lungo la via del ritorno, le prime luci del sole permettono ai Sabre di avvistare le scie di due navi in lontanza a ovest di Cherso. La sagoma sembra quella di due destroyer. La posizione viene registrata, mentre la seconda coppia di jet italiani, callsign Charlie, scende a dare il cambio.
Due aerei nemici sono di nuovo in avvicinamento verso il gruppo, e altri due sono appena decollati da Pola. I nostri Sabre sono quasi sopra ai due destroyer e cercheranno di identificarli.
Le due navi vengono identificate come Pula e Kotor, due destroyer classe W ex-Royal Navy costruiti durante la seconda guerra mondiale e poi venduti alla Jugoslavia negli anni '50. Intanto i due contatti nemici sono a portata dei missili del gruppo India.
Un F-84 è distrutto dai missili mentre il secondo viene abbattuto dal Sabre di Charlie 4 con una raffica di mitragliatrice. Ormai è l'alba e i due ricognitori Thunderflash decollano per pattugliare l'area vicino al confine in cerca delle forze di terra jugoslave.
Il gruppo India ha già respinto 3 attacchi, ma lo spazio aereo è ancora contestato da 4 Sabre jugoslavi, contro i nostri due aerei. Ringraziamo gli USA che nel 1956 hanno fornito più di 100 F-86E alla Jugoslavia, per tenere Tito lontano dalla sfera sovietica. Un Sabre nemico viene abbattuto dai RIM ma gli altri riescono a evadere. Intanto 4 Fiat G.91 armati con bombe e razzi decollano da Treviso, con obiettivo i due destroyer.
Uno degli aerei nemici lancia un missile a ricerca di calore contro Charlie Leader, ma manca il bersaglio.
Charlie 4 va testa a testa con un Sabre nemico. Una raffica colpisce il muso dell'aereo italiano e danneggia le mitragliatrici, causando un piccolo incendio che rende difficile manovrare l'aereo. Charlie 4 cerca di evadere ma l'aereo jugoslavo con una raffica precisa mette fuori uso il motore. Il pilota è costretto a lanciarsi nell'Adriatico.
Charlie Leader non è altrettanto fortunato: finisce in mezzo al sandwich dei 3 Sabre nemici. L'abitacolo è crivellato da proiettili calibro .50 e il pilota è spacciato.
:popcorn:
La prima coppia di Fiat G.91, armata con bombe da 250 libbre, ha quasi raggiunto il destroyer Kotor.
3 delle 4 bombe sganciate finiscono in mare, ma una colpisce la nave a poppa squarciando la sala macchine e danneggiando le turbine. Gli altri due G.91 sparano tutti i loro razzi contro la sovrastruttura del destroyer.
Molti razzi mancano il bersaglio, alcuni colpiscono le antenne radar e i delicati sistemi elettronici della nave, causando gravi danni anche ai cannoni. L'altra nave nemica è ancora intatta ma dobbiamo conservare qualche G.91 anche per le forze terrestri jugoslave. Speriamo che i danni subiti dal Kotor bastino a renderlo inoffensivo contro il gruppo India.
I due ricognitori Thunderflash vengono intercettati sopra Izola da un Sabre jugoslavo. Due Sabre italiani del CAP di Trieste e un Nike Hercules lanciato da San Donà cercano di toglierli dai guai.
L'aereo nemico è costretto a disimpegnarsi e a gettarsi in picchiata per eludere il missile.
I Thunderflash sono fuori pericolo, mentre il Sabre jugoslavo viene ingaggiato da due coppie di jet italiani sopra il golfo di Trieste.
Con una serie di manovre evasive, il Sabre riesce a evitare i nostri jet e si porta nuovamente in coda ai Thunderflash, bersagliando con raffiche di mitragliatrice il ricognitore più arretrato. Ranger 1 avvista qualcosa a terra, ma prima di poter identificare il contatto scie di traccianti illuminano il cielo intorno a lui. Si rende conto di essere sotto il tiro di una contraerea.
I contatti di terra sono due: Il primo è un pezzo di artiglieria, mentre l'altro è una contraerea mobile ZSU-57. I Thunderflash cercano di prendere quota per evadere i proiettili a frammentazione sparati dai cannoni binati della ZSU, ma hanno anche il Sabre alle costole.
L'aereo jugoslavo ha il Thunderflash nel mirino, ma un Sabre italiano è alle sue ore 6: un raffica di calibro .50 e il jet nemico è abbattuto. Ora che conosciamo la posizione di queste unità di terra, i restanti G.91 vengono fatti alzare in volo col loro carico di bombe e razzi per fare piazza pulita.
I ricognitori identificano i pezzi di artiglieria come cannoni M-46 da 130 mm. Hanno una gittata più che sufficiente a raggiungere Trieste e i nostri aerei da attacco al suolo sono ancora lontani. I ricognitori Thunderflash hanno solo 4 mitragliatrici Browning, ma i proiettili calibro .50 non sono noccioline. Rischiando il fuoco dell'antiaerea ZSU, provano un veloce passaggio rasoterra che causa lievi danni ai pezzi.
Abbiamo scoperto la posizione dei cannoni nemici appena in tempo: intercettiamo traffico radio che indica che gli jugoslavi stanno per dare il via a White Piano. L'incursione su Trieste è imminente. Tutti gli aerei disponibili vengono fatti alzare in volo verso il golfo.
Nello stesso momento, il gruppo India è molto vicino ai due destroyer nemici a sud dell'isola di Lussino. Quello più a nord, il Kotor, è stato seriamente danneggiato dal nostro raid aereo e sembra essere "dead in the water". Il secondo, il Pula, sta venendo verso di noi. C'è un problema: i cannoni del Pula superano di un buon miglio la gittata dei nostri. Se cominciano a spararci addosso, le navi del gruppo dovranno riuscire a coprire questa distanza senza essere colpite.
Notizie preoccupanti giungono da Trieste: l'artiglieria jugoslava ha aperto il fuoco e i primi proiettili stanno cadendo sulla città. La popolazione si sveglia al rombo delle esplosioni e presto si diffonde il panico. I G.91 arriveranno solo fra una decina di minuti, quindi viene ordinato ai ricognitori Thunderflash di sfidare nuovamente la contraerea per scendere a mitragliare i pezzi.
Come previsto, il Canopo è entrato nel raggio d'azione dei cannoni del Pula che iniziano a bersagliarlo. Sono ancora molto imprecisi a causa della distanza e la nave italiana esegue manovre a zig-zag mentre cerca di avvicinarsi.
L'azione di disturbo dei Thunderflash ha dato i suoi effetti, il fuoco dell'artiglieria sembra essersi interrotto. Sul radar compaiono molti contatti aerei nemici appena decollati da Fiume e diretti verso Trieste. La batteria di San Donà prova a ingaggiarli con i suoi Nike Hercules.
I marinai jugoslavi hanno aggiustato il tiro e il Canopo inizia a subire danni. L'Impavido ora è a portata del destroyer nemico e apre il fuoco con i cannoni da 127mm, ottenendo alcuni centri.
Dal log vediamo che i G.91 sono arrivati finalmente in zona Trieste e le loro bombe hanno messo a tacere la contraerea.
Nell'Adriatico, il Canopo sta subendo troppi danni e il Pula non sembra rallentare, nemmeno dopo diversi colpi a segno dell'Impavido. Abbiamo una possibilità, molto azzardata: i missili antiaerei RIM dell'Impavido e del Doria possono essere usati anche in modalità superficie-superficie. È un rischio perché usati in questo modo sono poco affidabili, causano danni molto inferiori rispetto a un vero missile antinave e indeboliscono la nostra capacità di difenderci da un raid aereo. Ma se riusciamo a colpire una zona vulnerabile della nave come i cannoni o i sistemi radar, il Canopo potrebbe avere una chance di sopravvivere. Vengono dati gli ordini necessari, adattato il sistema di tiro e il RIM Tartar viene lanciato dalla rampa a prua dell'Impavido.
Mancherà il bersaglio.
Vicino a Trieste, i contatti nemici vengono intercettati dai nostri Sabre e identificati come F-84 Thunderjet. Volano molto bassi seguendo i rilievi del suolo e i jet italiani hanno difficoltà a ingaggiarli.
Gli F-84 Thunderjet nemici sono quasi sulla città e le raffiche dei nostri Sabre finiscono a vuoto. Una delle batterie SAM riesce a mettere un colpo a segno ma non basta.
I Thunderjet sfrecciano sopra i tetti delle case lanciano decine di razzi ZUNI, colpendo strade, edifici governativi e semplici abitazioni senza distinzione. A Trieste è il caos.
Troppo tardi, i Sabre riescono ad abbattere due F-84 con un paio di raffiche di Browning. Sull'Adriatico, anche il Doria si è unito all'Impavido nel tentativo di affondare la Pula con i suoi missili RIM Terrier. La nave jugoslava, già crivellata dai cannoni, soccombe sotto una salva di 3 missili.
Rapporto danni della fregata Canopo: cannoni e antiaerea sono seriamente danneggiati o distrutti, così come radar e sistemi di comunicazione. I marinai sono riusciti a tenere sotto controllo gli incendi ma la nave è molto compromessa. Non possiamo proseguire verso il golfo, però, senza aver neutralizzato anche il destroyer Kotor. A Trieste, i Sabre abbattono anche gli ultimi due F-84.
Viene ordinato ai due Sabre a protezione dello spazio aereo vicino al gruppo di mitragliare il destroyer a bassa quota con le loro 6 cal. 50. Molti colpi vanno a segno sulla sovrastruttura della nave e sul ponte di comando, ma a ogni passaggio i marinai jugoslavi bersagliano i nostri jet con i cannoni antiaerei.
Ancora una volta, l'Impavido attacca la nave nemica con i suoi RIM...
e con i cannoni
Grazie all'azione di disturbo dei Sabre, e ai danni subiti durante il precedente raid aereo, il Kotor non è in grado di attaccare o di difendersi con efficienza e presto va a fare compagnia alla sua nave sorella Pula sul fondale dell'Adriatico. Il gruppo India può fare rotta verso Trieste.
Due Sabre duellano sul Quarnaro con i loro omologhi jugoslavi. Uno dei nostri ha la peggio e il pilota deve eiettarsi
I jet italiani cercano di spingere gli aerei nemici dentro il raggio d'azione dei missili del gruppo India. Un Sabre jugoslavo è abbattuto con una raffica di mitragliatrice.
Charlie 6 finisce sotto il tiro di due jet nemici e una raffica va a segno. La fusoliera è avvolta dalle fiamme e il pilota cerca di disimpegnarsi, mentre Charlie Leader scende a coprirlo.
I jet jugoslavi sono troppo impegnati a dare il colpo di grazia a Charlie 6 per accorgersi di Charlie Leader che si posiziona dietro di loro. Due raffiche precise e i due Sabre precipitano nell'Adriatico. Charlie 6 è salvo e in qualche modo riesce a controllare l'incendio e fare rotta verso casa, anche se un po' ammaccato.
Non ci sono ulteriori raid aerei e il gruppo India raggiunge indisturbato il golfo di Trieste. Lo scenario ha termine
Rapporto perdite
Abbiamo perso 3 Sabre e 2 edifici completamente distrutti a Trieste, oltre ai seri danni subiti dalla fregata Canopo che è essenzialmente fuori combattimento e altri edifici danneggiati o in fiamme. Gli jugoslavi hanno perso 22 aerei, 2 destroyer, 6 pezzi di artiglieria e 4 contraeree mobili.
Ci viene assegnato un Triumph, anche se molte perdite civili avrebbero potuto essere evitate se avessimo scovato prima l'artiglieria jugoslava o se fossimo riusciti ad abbattere gli F-84 in tempo.
Uppo solo per segnalare CMANO al 66% di sconto qui
Posso segnalare anche questo?
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Così tanto da recuperare. Così poco tempo per farlo :sad:
Sadly true :sad: :consola:
È uscita l'espansione Silent Service dedicata ai sottomarini, alcuni scenari includono anche comunicazioni realistiche con tutti i limiti del caso
Citazione:
Gameplay Notes
This scenario models submarine communications; namely Extremely Low Frequency (ELF), Very High Frequency (VHF) and Link 11. It is also possible to communicate with the convoy NFSP-01 via Very High Frequency (VHF) burst transmission.
Extremely low frequency signals can be received at depths up to -1,000ft/-305m but are typically limited to a three or four character code. Your communications department will decipher the message and deliver you the relevant message. Usually this will be 'come to communications depth' in order to receive a more complete VHF message. If your submarine is deeper than -1,000ft/-305m the ELF signal will be repeated every 5 minutes until your submarine rises above -1,000ft/-305m and receives the signal. ELF signals tend to be very important, so it's a good idea to remain within ELF contact parameters.
Very high frequency signals can be received using a floating antenna from depths of up to -131ft/-40m, and are the primary method of tactical communication for your submarine. If your submarine is at communications depth (-131ft/-40m or shallower) when a VHF signal is sent it will automatically be received and displayed to you. If your submarine is deeper than communications depth the message will be stored and can be retrieved once your submarine returns to communications depth by activating the special action 'Stream VHF Antenna'. Urgent VHF messages that aren't received immediately will be followed by an ELF 'page' as described above. Routine VHF messages (for example, weather reports) will simply be stored waiting for you to return to communications depth and stream the VLF antenna. For this reason it is a good idea to come to communications depth and stream the VHF antenna occasionally when operating below communications depth.
Link 11 is a technology that allows units to share contacts and other information via ultra high frequency (UHF) datalink. While a great deal of data can be transmitted by UHF, the signals do not pass through water. This means that your submarine must be operating at periscope depth with the Link 11 antenna raised in order to enable this ability. To enable Link 11, come to periscope depth (-66ft/-20m) and activate the special action 'Raise the Link 11 Antenna'. While your submarine remains at periscope depth or shallower, contacts will be shared with friendly units. Once you dive deeper than periscope depth, the Link 11 connection will be lost after approximately 15 seconds. You can re-establish the connection later by following the steps above.
Very high frequency burst transmission allows you to pass course recommendations to offboard units. Your submarine is equipped with a floating antenna that allows VHF radio transmission from depths of up to -131ft/-40m. To send ourse recommendations to offboard units, open the special actions menu and select 'VHF Comms - ...' where ... represents the order you wish to give. While ELF, VHF (receive only) and Link 11 communications are passive and do not risk exposing your submarine, VHF burst transmission is an active process that involves emitting a signal. Enemy units within line of sight of your submarine may detect this signal and be able to determine the presence and location of your submarine. The chances of this happening are dependent on the range of the enemy unit to your submarine. For this reason is it advisable to minimise VHF radio use, and to do so only when you are certain that enemy units are not nearby or that the risk of detection is outweighed by the benefit of issuing an order.