Edge Of Tomorrow ovvero il remake del giorno della marmotta
Edge Of Tomorrow ovvero il remake del giorno della marmotta
Il cacciatore (1978 )
Mamma mia, se è straziante...
E tu vivrai nel terrore! L'aldilà (1981) riesce nell'insolita impresa di essere d'atmosfera nonostante l'imbecillità dei personaggi
è uno dei film più terrificanti che abbia visto
film totale
l'ho sempre trovato un'enorme cagata "facciamo cose di paiura a caso perchè si" ma boh, eppure non è certo il primo film "di genere" che abbia visto.
con il sequel in arrivo ho visto Diabolik(2021) qualche giorno fa
terribile, tutto lo sbagliabile lo han sbagliato.
E non mi venite a dire "eeeh, ma è lo spirito originale del fumetto" no cazzo, come se la marvel/dc/chiunque facesse i film basandosi su ritmi/dialoghi/estetica dei fumetti anni 50/60:
un disastro totale per soddisfare (!) qualche feticista del fumetto dell'epoca, follia pura.
Per non parlare poi di uno dei peggiori inseguimenti della storia (le auto lentissime, inquadrate lentissime, dinamicamente lentissime, con le inquadrature dall'abitacolo dove si vede il contagiri a 2000 ed il motore che borbotta sonnacchioso )
Ultima modifica di pasquaz; 04-11-22 alle 11:50
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l'idea di base era chiaramente quella di catturare inquadrature, dialoghi ed "espressioni" del fumetto del '62
ma cristo santo, è un fumetto del 62
opera rivoluzionare, tutto quelo che volete, ma è un fumetto del '62
passi pure diabolik che sia un freddo pezzo di marmo, ma perchè TUTTI devono recitare così?
riproporre paro paro a voce ciò che veniva scritto nei baloon dei un fumetto del '62...ma seriamente?
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forse perché veniva una cagata anche a farlo normale, e quindi così almeno ha un senso, cmq non è piaciuto nemmeno a me
La chiesa 1989
So Close (2002) filmaccio d'azione con cg scadente e 30 minuti di troppo, ma che ricorda quelli degli anni 90 e che man mano migliora fino ad una signora scazzottata finale
E c'è Shu Qi :3
Ultima modifica di Transello; 08-11-22 alle 21:15
Invisible Target 2007
Solido poliziesco d'azione
Ieri al cinema, in un piovoso mercoledì di provincia, abbiamo tirato su 132 spettatori. Praticamente metà capienza, se ci fossero state ancora le restrizioni avremmo dovuto lasciar fuori gli ultimi. Erano numeri che vedevo raramente anche pre-pandemia. E mi hanno detto che anche nel weekend sono andati molto bene.
Non credevo avremmo mai rivisto certe cifre, in sala
Sempre un bel vedere.
Phenomena 1985
Adesso capisco i riferimenti di Clock Tower + Jennifer Connelly tutta kawaii ^_^
Dopo mesi e mesi di astinenza sono tornato a rivedere qualcosa, anche perché ormai ero a 50 titoli in watchlist su IMDB e, insomma, era ora di sfoltire roba. Quindi.
- La decima vittima, di Elio Petri (1965): fantascienza all'italiana, anni prima che la SF si affermasse nelle genericate nostrane di Cozzi, Massaccesi, Castellari e compagnia. In un prossimo futuro sarà possibile iscriversi ad un particolare gioco, la Grande Caccia, ai cui partecipanti è consentito ammazzarsi tra loro; in particolare, nella trama del film, Ursula Andress deve uccidere Mastroianni. A complicare quello che sarebbe un compito semplice ci si mettono gli sponsor, il regolamento del gioco e... i sentimenti? Simpatico, ma invecchiato maluccio.
- The burial of Kojo, di Blitz Bazawule (2018.): coproduzione tra USA e (soprattutto) Ghana con (mi pare) supporto di Netflix. Kojo fa ritorno con la famiglia dal paesino in cui vive alla grande città di Accra, per cercare lavoro e chiudere alcuni conti col passato. Ci si mette di mezzo il realismo magico. Molto meglio delle merdate ghanesi che mi sono sorbito in passato e con alcune belle idee visive, ma a meno che non vogliate vantarvi con gli amici di avere visto un film ghanese non vale la pena spenderci il vostro tempo.
- Alexandra's project, di Rolf de Heer (2003): Steve, marito e padre in una famiglia da mulino bianco e dirigente in una compagnia affermata, una sera torna a casa dal lavoro aspettandosi una festa di compleanno a sorpresa e invece trova la casa vuota e desolata. Mentre cerca di capire che è successo, scopre che sua moglie Alexandra gli ha lasciato una videocassetta con un contenuto sconvolgente. Strano psicodramma australiano minimalista e un po' claustrofobico, estremamente poco credibile ma abbastanza ben fatto e recitato. Io ho un po' un debole per i film barebone (anche quelli con proprio due attori e una location e basta, tipo Closet land) e tutto sommato non mi è affatto spiaciuto, però non saprei bene a chi altro consigliarlo.
- Gerry, di Gus Van Sant (2002): ed ecco, a proposito di "due attori e una location", Gerry - anche se la location è la Death valley, quindi non proprio limitata, but still. I due amici Gerry (Matt Damon) e Gerry (Casey Affleck, il fratello di Ben) vanno in escursione nel deserto. Non finisce bene. Location stupende, ma tanto silenzio e tanta lentezza, e pochissima trama: se volte vederlo, siete avvisati.
- La La Land, di Damien Chazelle (2016): il film che ha vinto l'Oscar ma non ha vinto l'Oscar. Emma Stone è un'aspirante attrice, Ryan Gosling un aspirante pianista jazz; si incontrano, si odiano, si amano, si apprezzano, il tutto mentre i loro sogni NON si avverano. Le delusioni della vita alla fine li fanno allontanare, ma c'è un finale tutto sommato non troppo telefonato. Un fottuto MUSICAL JAZZ DI DUE ORE E DIECI: appeal zero barrato? NO! Alla fine è un bel film -almeno, a me è piaciuto- più che altro perché è confezionato benissimo, dato che la storia non è che sia trascendentale. Ma devo dire che me lo sono visto in due giorni, tutto di fila al cinema non so se avrei retto.
- Dio è donna e si chiama Petrunya, di Teona Strugar Mitevska (2019): film macedone che ha raccolto consensi in diversi festival e forse ha anche vinto dei premi, dovuti più che altro (almeno credo) al notevole fatto di essere un film macedone. La trentaduenne Petrunya è single, bruttarella, sfigata, disoccupata e tutt'altro che scema. In preda ad impulso, dopo l'ennesima giornata di pesci in faccia regalatele dall'universo, provoca uno scandalo nazionale "vincendo" una specie di competizione religiosa riservata ai soli maschi. L'idea di fondo è quella di fare un po' di sana critica al patriarcato, ma il film in sé funziona poco. Brava comunque la protagonista.
- February: L'innocenza del male, di Oz Perkins (2015): due storie che si alternano: nella prima due adolescenti sono costrette a passare da sole una notte in un collegio religioso che è stato appena chiuso per le vacanze; nella seconda una ragazza, seduta da sola su una panchina al freddo e che sembra non avere un posto dove andare, viene aiutata da una coppia che le offre un passaggio in auto. Come sono collegate le due trame? Horror soprannaturale con vaghissimo feeling alla Suspiria (nelle fasi iniziali) e un'atmosfera ben costruita. Non un capolavoro, ma l'ho apprezzato molto. Il regista è il figlio di Anthony Perkins, il Norman Bates di Psycho.
Ultima modifica di Opossum'; 03-12-22 alle 15:27