Citazione Originariamente Scritto da Kemper Boyd Visualizza Messaggio
In parte sono d'accordo, ma secondo me non e' un punto molto rilevante. Questo tipo di divulgazione puo' raggiungere un certo tipo di persone, e secondo me lo fa con successo. Quelli che non raggiunge sono esattamente le persone destinatarie di quello sfogo. Quindi fallimento in parte, perche' comunque e' un bacino di persone che - indipendentemente da questo commento - non avrebbe mai digerito il messaggio originale. In altre parole sono cause perse, sfogo o no.

Per come la vedo io, i veri destinatari della comunicazione sono quelle persone che davvero ignorano l'argomento e non hanno pregiudizi ideologico-complottisti[*]. Quelle persone non ce le vedo a commentare con messaggi idioti tipo "i vaccini li fanno per arricchire bigpharma", li vedo piu' come la massa (minoritaria, purtroppo) silenziosa su cui pero' il messaggio originale ha effetto.

[*] per dire, ho conosciuto diverse persone che non avevano idea di cosa fosse l'omeopatia, cioe' avevano dedotto che fosse una specie di fitoterapia e la identificavano con "medicinale di origine naturale" e messi davanti alla realta' dei fatti hanno reagito con variazioni sul tema del "ahaha ma dai, davvero o mi stai prendendo per il culo?"
"I fatti, da soli, possono non bastare a convincere il pubblico della validità di una teoria o di una ricerca. L'esposizione a una maggiore dose di informazione non solo può non bastare a mutare le opinioni del pubblico, ma talvolta può, al contrario, irrigidirle. Un fenomeno che è stato osservato proprio nel caso della comunicazione sui vaccini da parte delle istituzioni sanitarie. Questo accade perché le persone non si comportano come recipienti vuoti da riempire con nozioni. Ma da soggetti che elaborano attivamente queste nozioni, sulla base anche delle proprie credenze ed esperienze personali. I fatti vengono collocati all'interno di quelli che vengono definiti frames, cioè quadri concettuali di riferimento che condizionano la propria opinione. Oltre i fatti, insomma, esistono i valori. E questi valori non sono elementi secondari nel modo con cui le conoscenze scientifiche passano dai centri di ricerca e dai dipartimenti universitari al grande pubblico".

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