La tattica più surreale della storia del calcio
Di stranezze il mondo del calcio ne ha sempre regalate tante. Complice anche un regolamento che tra gli Anni ’70 e gli Anni ’90 era in continua evoluzione, in passato abbiamo assistito sui campi da gioco a
scene letteralmente assurde.
Ma se rimesse laterali battute con i piedi, portieri attaccanti, attaccanti portieri e rigori battuti in maniera improbabile non ci hanno mai urtato più di tanto, il peggio del peggio lo abbiamo ufficialmente trovato in centro-America.
1994,
Shell Caribbean Cup. Un torneo in cui 21 Paesi caraibici si sfidano per stabilire la migliore selezione nazionale dell’intera area. L’organizzazione prevede una fase a gironi in cui, però, non sono contemplati pareggi: in caso di parità, supplementari con Golden Goal (chi segna vince).
Giunti all’ultima giornata del gruppo, alle Barbados serve una vittoria con due gol di scarto contro Grenada per qualificarsi. Al minuto ’80, sul risultato di 2-1 per le Barbados, l’intuizione.
Se la partita fosse finita in parità si sarebbe andati ai supplementari, dove il Golden Goal (stando alle regole assurde della competizione) sarebbe valso doppio nel conteggio della differenza reti. I giocatori decidono così di farsi un’autorete volontaria, per giocarsi il tutto per tutto ai supplementari.
Dopo l’autogol che sigilla il risultato sul 2-2, ecco i
10 minuti più surreali della storia del calcio.
Per evitare i supplementari, a Grenada sarebbe bastato un gol in qualsiasi delle due porte, perché per loro una vittoria per 3-2 o una sconfitta per 3-2 avrebbe comunque significato il passaggio del turno.
Barbados fu così costretta all’imbarazzante e ingrato compito di
difendere contemporaneamente entrambe le porte per andare ai supplementari, dove avrebbero poi segnato il gol più assurdo di sempre: quello che, valendo doppio, li avrebbe poi qualificati.