Quelle che vedete in questa immagine scattata a Milano sono delle nubi lenticolari. Sono tipiche formazioni nuvolose che si formano in presenza di due ingredienti: vento forte e una catena montuosa che disturba il flusso dell'aria. Oggi infatti la nostra penisola è stata attraversata da un fronte freddo proveniente da nord-ovest. Questo passaggio sopra alle Alpi ha causato l'alzarsi di un vento caldo e impetuoso, il Foehn, che sta spazzando l'intera pianura padana. Le nuvole che vedete sono tipiche di queste "cadute favoniche".
I colori però sono un'altra storia: perché il Foehn sta attraversando le valli del Piemonte occidentale, invase dalle fiamme da ormai più di una settimana, e alimenta gli incendi ulteriormente con raffiche a oltre 100 km/h. A Susa le fiamme stanno sfiorando l'abitato, così come a Bussoleno, dove la popolazione è stata invitata a prepararsi all'evacuazione. La situazione peggiore a Mompantero e Venaus, dove si evacuano le frazioni. Autostrada chiusa.
In Canavese bruciano Sparone e Locana, nel cuore del parco nazionale più antico d'Italia, e si dispera di portare sotto controllo le fiamme: canadair e elicotteri sono stati dirottati verso la situazione ben più grave in val di Susa, lasciando pochi mezzi a combattere. In Val Noce (Cumiana, Cantalupa) la situazione è ora sotto controllo, ma un nuovo focolaio si estende verso Giaveno. I roghi procedono dalla Val Varaita fino al Varesotto, dove brucia il parco del Sacro Monte.
Questa cenere, di cui vi abbiamo mostrato l'avanzata da satellite nei giorni scorsi, ha ormai invaso tutta la pianura padana, e agisce esattamente come nel 1815 agì la cenere vulcanica del Tambora: filtra il Sole, aumentando lo scattering atmosferico e generando dei colori quasi da film fantasy. Ci sono foto anche da altre località italiane, come Roma, che presentano colori simili, tuttavia anche in Corsica sono attivi dei roghi boschivi, e il vento soffia direttamente dall'isola verso il centro Italia. Inoltre questa perturbazione è anche carica di sabbia sahariana, che ha fatto un bel giro: arriva dall'Artico, dopo che era stata portata fino lassù dai cicloni dei giorni scorsi, tra cui l'ormai famoso Ophelia!
Ormai sono andati persi oltre 2000 ettari di bosco alpino, le risorse idriche sono agli sgoccioli e professionisti e volontari sono stremati dalla fatica dei turni. Da 19 giorni il Piemonte brucia senza interruzioni. E indovinate? Niente pioggia, almeno fino a novembre. Forse