Qualcuno photoshoppi una foto del duce capellone
Leggi "Realismo capitalista" di Mark Fisher (si trova anche facilmente aggratis online), che fra l'altro ha scritto cose meravigliose sul rapporto fra depressione e capitalismo
E poi sempre consigliabili i libri di Paul Goodman, Murray Bookchin, Colin Ward, giusto per citarne alcuni...
Ultima modifica di Milton; 08-01-18 alle 20:00
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)
Abbigliamento e look funzionale alle risse, così di diceva quando ero sbarbato (da metà anni 80 in giù) e tramite compagni di classe con idee politiche color lavagna, spesso ci si trovava allo stesso pub dove veniva anche questo gruppetto di skin.
Jeans attillati, giubbetto corto (bomber, poi c'era anche il cappotto da skin, che non ricordo come accidenti si chiamava,
ma era stretto ) capelli rasati per non farsi afferrare e anfibi (non le Doc Martens, erano anfibi tipo mercenario congolese con l'immancabile punta in metallo ) per tirare calci.
Fascisti o presunti tali, ogni tanto venivano fuori da scuola a distribuire volantini (la sezione MSI stava in una traversa prima di Piazza 5 Giornate che era ad un tiro di schioppo dalla scuola) ed erano vestiti normalmente (non ricordo capelli lunghi, però ).
Uno può avere come ideologia la patria, l'ordine, la disciplina e un'idea di fondo anticapitalista...che possono essere valori condivisibili come no...ma fare il saluto fascista e tutta la liturgia che si è venuta a creare dopo il 45, come una sorta di expanded universe, mi rende parecchio perplesso...
Italo Balbo rasato vestito Lonsdale, fred perry, australian, non riesco a figurarmelo oltre ad esserci un evidente ossimoro...
Rasati (meno di 1mm) ai lati e dietro
Sopra lunghi circa 10cm
Che poi è il più grande successo del tardo capitalismo: riuscire a tenere insieme tutto e il contrario di tutto con brand adeguati per ogni nicchia immaginabile (dalle magliette del Che all'oggettistica devozionale, passando per Lonsdale e i girotondini pubblicati dal Berlusca, etc.)
È anche per questo che è difficile, ahinoi, immaginarne un'alternativa, come spiega benissimo Mark Fisher, che ho citato pocanzi
Ultima modifica di Milton; 08-01-18 alle 21:38
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari
Il problema risiede nella natura umana, e il capitalismo ne è lo specchio.
Riprendo un concetto di Paul Bloom (che probabilmente ha ripreso da altri, adesso non ricordo): non lasceresti affogare una bimba in un lago, ma spendi soldi in beni non essenziali che è l'equivalente di lasciare affogare chi patisce la fame nel mondo.
Non riusciremo a equilibrare il sistema, perchè c'è bisogno di vinti e vincitori. Viviamo in un contesto di scarsità di risorse, non ce n'è per tutti. Sia il libero arbitrio che l'imposizione non sono stati capaci di sradicare il bisogno di avere più di quanto si abbia e, cosa fondamentale, sostituirlo con lo spirito di sacrificio per donare a chi ha carenze.
Vi ricordate quando backle era bannato? Bellissimo cazzo