Questo significa che a stabilire il verdetto di colpevolezza o di assoluzione nei confronti dell’imputato, al termine di un processo pubblico, non saranno solo magistrati togati, bensì anche giudici popolari, scelti a sorte da un apposito elenco di cittadini aventi titolo, come previsto dalla legge. Un dato non di poco conto, considerato anche il clamore mediatico suscitato dalla vicenda di Yara in provincia di Bergamo, così come in tutta Italia. La Corte d’Assise è infatti composta da due magistrati (il presidente e il giudice a latere) e sei cittadini, nella veste di giudici popolari (più due supplenti). Ciascun membro (togato o laico) partecipa a parità di voto.