sono troppo giovane per apprezzare la loro comicità
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Volevate sapere perchè il keser ha lasciato?
Ecco qui: http://www.teamcrimine.it/crimewords...italiana-morta
Mestizia :sad:
https://www.youtube.com/watch?v=0rppx22VRlg
conferma quello che si era capito fin dall'inizio
tl;dr: le riviste cartacee di videogiochi non esistono più, per le recensioni online bastano i "giovani fuoriclasse" pagati a strette di mano e non aveva senso continuare a pagare redattori veri con uno stipendio vero
Il faccione di cicciogamer è messo a mo di jumpscare, porca puttana :bua:
tl;dr: lettori plebei che non avete apprezzato una rivista di videogiochi senza recensioni e parlate male delle playlistCitazione:
Tra giocatori ci si lamenta in continuazione di quanto la stampa generalista continui a considerare i videogame come “giochini”, tutti lì col mignolino all’insù a dire che il medium è arte; poi, quando qualcuno prova a proporre una lettura meno banale e che si sforza di andare un po’ oltre il solito giro di grafica/sonoro/longevità, allora sono solo pipponi filosofici inutili. Un periodo in cui la complessità è inaccettabile, tutto dev’essere semplice, bianco o nero: non c’è tempo, men che meno voglia, di capire o di comprendere. C’è solo spazio per cercare conferme alle proprie idee, e rinchiudersi sempre più nella propria “bolla”, oppure per attaccare chi la pensa in maniera diversa. Solo bianco o nero.
Madonna che rosicata
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saranno 15 anni che non compro la rivista, avevano seguito anche loro il vincente modello Melegatti "vendo lo stesso prodotto che vendono tutti ma invece di distinguermi facendolo meglio degli altri mi metto a fare cose completamente diverse che non vuole nessuno"?
Mi spiegate in cosa consistono questo demonio delle playlist? :bua:
Ci hanno provato.
Hanno fallito.
Si sono lagnati.Parliamo di call of duty.
C'è un cecchino.
Chissà che solitudine prova un cecchino.
Parliamone per 4 pagine. Ché noi siamo writer di altissimo livello, mica parliamo di quelle bambinate note come videogiochi.
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Oddio. :rotfl:
Le recensioni artistiche e romanzate le facevano anche 15 anni fa, nel tempo purtroppo è diventato un problema trasversale a tutto il mondo giornalistico, persino i giornalisti locali si sentono obbligati a imitare Pennac anche per scrivere un articolo sulla sagra dell'uva.
Narcisismo senza fine che non si ferma neanche davanti ai dati di vendita in picchiata
Seghe
Boh, fottesega.
Compravo la rivista nei primi '90 principalmente per ridere e farmi un'idea dei vg in uscita. Già la svolta "seria" del 94 mi aveva fatto perdere il sentimento, con l'arrivo del Silvestri come caporedattore ho salutato. Era più appassionante leggere il testamento di un barbone.
Figuratevi quanto me ne può fregare di ste playlist che dalla descrizione mi sembrano più pallose di un saggio di Bittanti sulla socialità delle formiche .
Edit: Ah, e il Bossetti. Madonna quanto mi stava sulle palle. Meno male che ora sta marcendo in galera.
Devo passare da un edicola e vedere se hanno l'ultimo numero, così lo compro e lo conservo :bua:
Abbastanza this. Il modello di consumo è cambiato anni fa. Capisco l’incazzo del kaiser, ma non c’è molto da fare se ora il ragazzino di 12 anni preferisce un ciccione frogio che urla “maronn tropp bell” come recensione.
E francamente ho passato la fase di dover giustificare che mi piacciono i giochini parlando di arte. Non ho più 14 anni fa più di 20 anni.
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Il fatto che uno possa amare i videogame solo se a questi viene riconosciuto lo status di arte e' una cazzata fotonica. A meno che uno non abbia i complessi d'inferiorita' nei confronti degli altri hobby.
Per il resto, il deprezzamento del lavoro e' un tema serio, ma se non c'e' mercato per quello che vendi devi capire il perche'. Certo puoi dire che gli utenti sono bifolchi che non ti capiscono, magari hai anche ragione, ma dal punto di vista imprenditoriale se un prodotto non funziona la soluzione e' farlo funzionare, non dare la colpa ai clienti.
Poi a volte la soluzione non c'e' anche se non ne hai colpa, magari semplicamente perche' i tempi sono cambiati; si volta pagina e si trova un'altra strada. Uno magari era un fantastico maniscalco, ma quando sono arrivate le automobili non serviva piu'.