A Science fact a day A Science fact a day

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Discussione: A Science fact a day

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  1. #18
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    Re: A Science fact a day

    Giorno 2:

    Molti di voi sono a conoscenza della sorprendente indistruttibilità dei tardigradi, millimetrici figli di puttana a otto zampe capaci di sopravvivere in uno spettro di temperature tra i -270°C e i +150°C, sopportare un trentennio di disidratazione rallentando il loro metabolismo di oltre mille volte, ignorare gli insulti delle radiazioni ionizzanti oppure del vuoto, e persino i post di eliwan senza utilizzare il nascondisvapo.


    Probabilmente pochi, invece, sanno che l'incredibile resilienza di questi adorabili animaletti, soprannominati water bears, deriva probabilmente dalla peculiare organizzazione del loro genoma: mentre una soverchiante maggioranza degli animali possiede una porzione di DNA non appartenente alla propria specie inferiore all'1%, i tardigradi contano una frazione di materiale genetico "alieno" superiore al 17%, di cui oltre il 90% di derivazione batterica. I meccanismi che hanno trasformato i tardigradi in un patchwork genomico sono da ricercare ancora una volta nell'eccentricità della loro fisiologica, come ci spiega nautil.us (sotto spoiler per evitare post di lunghezza tale da offendere la sensibilità di manuè):


    ...when these animals dehydrate in response to environmental exigency, their DNA breaks into fragments, after which it is reconstituted upon rehydration. All species possess some capacity to repair errors in their genome; those individuals incapable of this maneuver will have been selected against, simply given the unavoidable tendency of DNA to mutate, even without the extra challenge of adjusting to extreme conditions. As tardigrade genes reconstitute themselves from the tun state, their cell and nuclear membranes become leaky, whereupon they might have acquired the habit of incorporating various pieces of non-tardigrade DNA which are inevitably floating around. Although presumably the stitching in of extra-specific DNA is initially random, it is entirely possible that some of these genomic additives were especially likely to contribute to their possessor’s fitness, whereupon they were projected into future generations, a process made all the more likely under conditions of fluctuating environmental harshness. If so, then one consequence of tardigrade adaptation to extreme conditions—for example, the ability to close down their metabolism and suspend normal DNA structure—will itself have contributed to their ability to adapt to those conditions, by facilitating the incorporation of those occasional DNA snippets that enhance survival and reproduction.





    Visto che siamo su Jas, credo sia doveroso concludere il post con un fichissimo video ripreso da Tessa Montague che ci mostra un tardigrado impegnato in quella che è una poderosa, gigantesca CAGATA

    Ultima modifica di 1/Zero; 25-05-18 alle 07:12

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