this.
Peró ultimamente riflettevo anche su un altro fatto. La lingua inglese secondo me, proprio perché é la piú diffusa al mondo e mediamente anche la madre lingua nei posti a piú alta immigrazione, ha subito una mutazione diversa nelle ultime decadi rispetto al resto delle lingue.
Tipo a Melbourne, il 50% non é di madre lingua inglese e la lingua viene storpiata molto piú che dove non c'é immigrazione a quei livelli e queste storpiature finiscono poi col diventare parte della lingua comune.
Quindi secondo me l'inglese era si piú semplice dal principio, ma é anche stato reso piú "efficiente" grazie a un largo utilizzo da parte di gente a cui non frega un cazzo di usare tutte le regole grammaticali corrette e bla bla.
Esempio pratico: in inglese dici: it's a no brainer, per dire che qualcosa é cosí scontato che non dovresti neanche pensarci a farlo. É una parola. In italiano come lo esprimi lo stesso concetto? Ti serve una frase. Uguale in polacco e spagnolo. E di esempi cosí ce ne sono a bizzeffe.
Quindi secondo me l'inglese, proprio perché é la lingua piú diffusa al mondo, sta anche diventando piú efficiente delle altre a un ritmo maggiore.
VI LO DICO
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se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.
- gli ignoranti ignorano -
In queste ore c'è un vivace perculamento ai danni di Neymar perché non riesce a distinguere le squadre tedesche l'una dall'altra.
Noto però che c'è poco perculamento verso il Leverkusen che non riesce a distinguere il portoghese dallo spagnolo.
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asd
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(Ok, cercando in giro mi pare di aver capito che a rispondere è stato l'account spagnolo del Bayer [in effetti mi era sfuggito l'"es" nel nick], quindi tutto regolare -anche se non capisco bene perché una squadra tedesca abbia un account spagnolo... né perché una squadra tedesca usi un account spagnolo per rispondere a un tweet in portoghese di un brasiliano che gioca in Francia... ma non ho familiarità con queste dinamiche sociali, quindi mi limito a segnalare che alla fin fine ho sbagliato io e boa tarde a todo mundo).
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Ma sono l'unico qui dentro che smadonna nello studiare il giapponese? Che ha delle regole grammaticali palesemente scritte da dei decerebrati?
Ovviamente come non citare il sacro sito (che a sua volta ricorsivamente cita):
English sentence: Jane went to the school.
Same Sentence In Japanese: School Jane To Went Monkey Apple Carburetor.
—So You Want To Learn Japanese
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Wow. Nanatsusaya è l'autore di Vivi Giappone? Sul serio? Cioè, io mi guardo tutti i suoi video e scopro solo ora che è un utente di questo forum e c'è un suo topic (che però vedo abbandonato)?
Non ho capito la battuta fatta dal sito però. Cioè, posto che ovviamente quella traduzione non ha alcun senso, non capisco se è roba random o se si basa su un gioco di parole che a me sfugga
Paradossalmente i kanji sono la cosa più facile. Sono solo memoria, ma addirittura aiutano nell'imparare la lingua. Ad esempio il kanji 最 significa "il più, eccessivo" o cose simili. 近 significa "vicino". La parola "saikin" 最近 significa "recentemente". Anche se non conosci la parola, se conosci i due kanji, puoi, usando anche il resto della frase, arrivare a capirne il significato. Non vale per tutte le parole, ma a volte funziona. Addirittura a volte funziona unire due kanji a caso e trovare la parola di senso compiuto che esiste e che ti serve.
Però alcune regole grammaticali sono assurde.
Ad esempio, in giapponese ci sono quattro condizionali. "Se succede questo, allora questo".
Il primo condizionale è il verbo in forma piana (ossia come appare nel dizionario) seguito da "to" と.
Questo condizionale si usa quando un'azione si verifica immediatamente a seguito di un'altra azione. Una cosa del tipo "se inserisci i soldi, esce il biglietto"
Poi c'è il verbo in forma del dizionario seguito da "nara" なら. Si utilizza quando si è a conoscenza della condizione posta, nel formulare una frase successiva.
Ad esempio "Se vieni a Napoli (e io so che dovresti venirci perché me lo hai detto), allora passa a trovarmi"
C'è poi la terza forma, quella creata con il verbo in forma potenziale e la particella "ba" ば. In questo caso si utilizza quando la condizione posta è una verità universale o un auspicio.
Una cosa del tipo "se mangi una mela al giorno, togli il medico di torno", oppure (riporto dal mio libro) "Se si parla di abitudini alimentari, la dieta mediterranea e la dieta giapponese hanno molti punti in comune".
La quarta forma condizionale si formula con il verbo in forma piana, ma al tempo passato, seguito da "ra" ら.
Questa è la forma più diffusa, perché si può utilizzare praticamente sempre. Tranne quando la condizione viene "dopo" ciò di cui si parla. Quindi nella frase "se dopo devi guidare, non bere alcool ora" non puoi usare questa forma perché la frase condizionale avverrebbe dopo la frase principale.
Ora, fin qui un gran mal di testa. Immaginate nel parlato di dover ragionare su quale condizionale usare. In pochi secondi. Ma c'è di può. Sia "to" che "ra" hanno funzione non solo ipotetica, ma anche temporale. Quindi se uno usa il verbo piano più "to" in una frase al passato, non indica "se", ma indica due azioni in successione, nelle quali a seguito di una si ha avuto un senso di sorpresa. Del tipo "entrai dentro casa e sulla sedia vidi un gatto non mio".
Peggio ancora "ra", perché oltre alla forma ipotetica, può indicare anche "dopo che avverrà questo, allora ciò". Quindi la frase "東京に行ったら、お菓子を買います" (Tokyo ni ittara, okashi wo kaimasu) può voler dire sia "Se andrò a Tokyo, comprerò dei dolci", sia "Dopo che sarò andato a Tokyo, comprerò dei dolci". Come distinguerle? Dal contesto. Il risultato
Metà delle volte il contesto non ti permette di distinguerle e tu rimani con il dubbio
Ps. Specifico che sono assolutamente un principiante e sicuramente le mie spiegazioni sono state molto semplificate
Mah, sarà, mi sanno di cose che a furia di immergersi nella lingua entrano, e a un certo punto si capisce quali sono le regole e le cose davvero importanti... a me impressionano più i kanji, visto che sono millemila, lontanissimi dal nostro mondo sotto ogni aspetto e alla fine te li devi imparare e farli è un lavoraccio (tant'è che pure loro vorrebbero abolirli visto che ci mettono una vita ad alfabetizzare le genti). Chi studia l'ungherese, o lingue così con un macello di casi, che dovrebbe dire, allora?
Ma non c'è bisogno alla fine di adottò random.
Ad esempio, la frase "domani devo andare dal medico" diventa "domani se non vado dal medico, non diventa". Che tu la leggi, la rileggi e ti chiedi quale mente contorta abbia fatto sì che invece di inventare il verbo "dovere", abbiano preferito evolversi creando oltre sette modi per esprimere l'obbligo di dover fare qualcosa, tutti tramite una doppia negazione e ognuno con una leggera sfumatura diversa, anche in base se sia lingua scritta o parlata.
Riguardo nanatsusaya non lo sapevo proprio (non ero qui dieci anni fa). Immagino che giustamente fra vita privata, lavoro e montaggio video, il tempo per il forum sia praticamente zero
Ma no, i kanji che si utilizzano maggiormente sono 2000, i vocaboli composti 6000 circa. Molti dei quali da utilizzare solo se vivi lì o lavori con il giapponese. Se si ha una buona memoria, entrano velocemente in fretta (nel leggerli. Scriverli a memoria è tutta un'altra storia).
Riguardo l'abolirli, lo trovo inutile. Non solo per il motivo che ti ho detto (se impari il significato del kanji, puoi leggere parole che non hai mai letto prima), ma perché il giapponese è pieno di parole omofone. Un brano intero complesso, senza i kanji, è quasi illeggibile
Invece sono proprio le regole grammaticali che in molti casi sono folli. Ma non perché difficili da imparare, ma perché capita spesso che la stessa frase possa avere più significati e tu debba comprenderla dal "contesto". Che se vivi in Giappone piano piano lo impari, altrimenti alcune frasi rimarranno un mistero
Sì, ma non ci fare una malattia. È un sito umoristico, usano una forma volutamente esagerata per dire sostanzialmente quello che dici tu: che c'è una logica di fondo quantomeno discutibile*
Certamente. Val per quasi tutti del resto, in quindici anni ne ho vista sparire di gente...
Lui è uno di quelli che ce l'hanno fatta. Non ho mai seguito le sue attività fuori dal forum, ma da quel che sento che è riuscito ad avere un bel successo con quella che era la sua grande passione. Finì addirittura ospite su RaiUno ai tempi del casino di Fukushima, se non ricordo male.
* "discutibile" è del resto un aggettivo discutibile (pardon) in quest'ambito. Non è che uno si sia messo a tavolino a scegliere appositamente il modo più difficile per comunicare: semplicemente, a quella cultura andava bene così. L'evoluzione degli idiomi e le loro divergenze a volte colossali celano spesso affascinantissimi misteri. Il giapponese non è nemmeno quello che fa peggio. Perché le lingue sudafricane hanno i suoni click? Perché la lingua navajo ha quei verbi terrificanti? Perché il georgiano esiste?
Ultima modifica di Opossum; 24-08-20 alle 15:30
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