Fra le macerie lasciate dai ribelli a Capitol Hill emerge però un eroe, il poliziotto buono che potrebbe aver salvato parecchie vite. Nelle ore dell’attacco il reporter parlamentare di HuffPost Igor Bobic aveva diffuso un video drammatico dei ribelli che si intromettevano nella casa della democrazia americana, fronteggiati da un solo poliziotto nero armato di manganello che, impotente, indietreggiava fino a portare la folla all’interno dell’edificio. Le immagini erano diventate subito virali, ma non chiarivano la dinamica. Ora è emerso che l’agente della Capitol Police — identificato domenica come Eugene Goodman da Kristin Wilson di Cnn — aveva una strategia: arretrando ha depistato gli estremisti trumpiani, portandoli lontano dall’aula e permettendo così ai senatori di fuggire.
«Se i ribelli avessero svoltato a destra, invece che a sinistra, si sarebbero trovati a pochi metri dall’ingresso principale del Senato», ha spiegato il Washington Post in un’accurata ricostruzione dei fatti del 6 gennaio. «Dall’altro lato di quella porta, se fossero entrati, c’era mezza dozzina di agenti armati, incluso uno con un fucile semiautomatico che tenevano d’occhio tutte le entrate: il gruppo — composto solo da uomini bianchi — ha seguito invece l’agente nero nell’altra direzione, imbattendosi in un altro gruppo di poliziotti che stazionavano in un corridoio sul retro». Nel frattempo, i senatori riuscivano a fuggire e l’aula veniva sigillata.
«È stata solo una questione di secondi», scrive ora Bobic, l’autore del video, ammettendo che sul momento non aveva compreso cosa stesse avvenendo davvero. «Ora è chiaro cosa ha fatto quest’uomo», ha scritto su Twitter Pamela Colloff, giornalista di ProPublica. «Ha depistato la folla portandola lontano dalla porta del Senato, usando se stesso — un uomo nero — come esca. È un eroe nazionale, ed è fortunato di essere ancora vivo». Ora c’è chi ringrazia l’agente Goodman, chi chiede per lui la medaglia d’onore del Congresso e chi, come Colloff, lo definisce un’eroe nazionale, che ha salvato molte vite. «Il suo nome è Eugene Goodman, ricordatevelo», ha scritto Kristin Wilson. «I miei ringraziamenti, agente Goodman».