
Originariamente Scritto da
Cesarino
Scrivo questo post sulla scia di alcune riflessioni che ho maturato negli ultimi giorni riguardo alla mia situazione e a quella di alcune amiche.
Sono una donna di 30 anni. Laureata, ho un ottimo lavoro che mi piace molto (c'è chi chiederà RAL?), a tempo indeterminato, ho appena comprato un appartamento in una città di medie dimensioni nel nord Italia. Non ho moltissimi amici, ma quelli che ho sono buoni e fidati, ho una vita sociale attiva e hobby che coltivo nel tempo libero, anche se perlopiù solitari. Sono mediamente attraente, quindi anche se non mi piace mettermi in mostra, vestirmi scollacciata e farmi miliardi di selfie vengo approcciata sia dal vivo che online (tinder, Instagram) e non avrei particolari problemi a trovare compagnia per la notte.
Tuttavia, sono single da 2 anni e trovare un uomo per costruire una relazione mi sembra stia diventando sempre più difficile. Sono uscita con parecchi uomini in questo periodo, ma mai si è andati oltre al secondo appuntamento. Da persona autocritica e riflessiva quale sono, mi sono interrogata parecchio su dove stessi sbagliando e su come potessi migliorare, nonostante sia andata per anni in terapia e mi consideri una persona tutto sommato risolta e generalmente equilibrata, ma parlando con amiche nella stessa situazione mi sono chiesta se il problema non sia in realtà più strutturale.
L'uomo medio che ci troviamo davanti al tavolino del bar per aperitivo è...spaventato. Di solito ha un lavoro mediocre (parole loro, non mie) o che non gli piace, ma che non ha il coraggio o la voglia di cambiare; è single da tempo, ma non desidera avere relazioni, perché "i legami lo spaventano". Ha gli stessi amici da una vita con i quali parla solo di argomenti superficiali, al contempo soffrendo profondamente della propria incapacità di confidarsi ed aprirsi con loro. Non ha particolari sogni o ambizioni, non è contento della vita che ha costruito nel paesino dove è nato e cresciuto, ma spostarsi lontano da mammà è troppo sbatti e aprirsi al mondo spaventoso. L'uomo medio è molle, è piagnucolone. Non chiede nulla o quasi di te, non fa domande per conoscerti, ti rovescia addosso i suoi traumi, i suoi complessi e le sue ambizioni frustrate; quando invece gli racconti della tua vita, del microcosmo che ti sei costruita e di quanto ne sei soddisfatta, si inviperisce tremendamente, è indispettito dal tuo successo quasi come se tutto ciò che hai ottenuto fosse stato fatto come dispetto a lui. Alla peggio, allora ti attacca, cerca di sminuirti e di minare la tua autostima; alla meglio, ti percepisce come figura autoritaria e ti utilizza come psicoterapeuta per una sera. Se va bene, ti scopa (male) e poi...sparisce. Se invece la frequentazione continua, si aspetta che molli tutto per dedicarti a lui, alle sue necessità e ai suoi problemi, e se ciò non accade e continui a costruire un'esistenza di cui per tu per prima vuoi essere soddisfatta, ti chiede come osi non occuparti di lui - e comunque ci tiene molto a specificare che non state insieme, mi raccomando. Quando tu hai bisogno, non c'è, non ha tempo, è stanco, è stressato, ma tu devi esserci sempre. Devi essere amante, amica, sorella, compagna, psicoterapeuta, serva, cuoca, cheerleader silenziosa e compiacente, ma non permetterti di avere bisogni o pretese! È sfiancante, e inevitabilmente abbandoni la nave.
Penserei che il problema sia mio e delle persone che incontro se non fosse un pattern che ho già visto accadere troppe volte e non solo a me, anche se ovviamente ci tengo a specificare che sono perfettamente consapevole del fatto che non tutti gli uomini siano così e che probabilmente ho solo avuto sfortuna. Tuttavia, non riesco a fare a meno di pensare che l'essere una donna intelligente e di un certo spessore (dal mio punto di vista, magari sono solo un po' delulu) non mi stia aiutando per niente nella ricerca di un compagno, perché consciamente o no finisco ad attrarre persone che sono totalmente l'opposto di ciò che vorrei.
"Finirai a 50 anni zitella con 10 gatti" ormai non mi sembra più uno spauracchio, ma un destino raggiante, se questa deve essere l'alternativa.