Un primo evidente svantaggio del Translohr risiede nel fatto che è un sistema proprietario, prodotto esclusivamente da un'azienda a cui è necessario rivolgersi nel caso si decida di ampliare la rete e il parco veicoli: ciò impedisce ai gestori di indire appalti aperti a tutti i costruttori di tram e tranvie[38].
Non sono stati inoltre dichiarati i costi per la manutenzione e la sostituzione programmata degli pneumatici, prodotti esclusivamente dalla Michelin (gli pneumatici del Translohr di Clermont-Ferrand devono essere sostituiti ogni 600.000 km[38]).
Un altro problema riscontrato è stata la pericolosità della rotaia per i ciclisti e i motociclisti[39]: la presenza di due gole affiancate, anziché di una sola come nella rotaia tranviaria tradizionale, e la loro eccessiva larghezza creano notevoli problemi di stabilità ai veicoli a due ruote, quando queste incontrano la via del Translohr quasi parallelamente.
Infine, siccome le ruote agiscono in strada sempre nella medesima posizione, sulle "piste" si produce un notevole deterioramento della piattaforma; ciò è già stato riscontrato nell'esercizio dei Bombardier GLT ed ha reso necessarie ampie riparazioni, di costo rilevante per il gestore.[38] Il deterioramento è avvenuto anche nella rete Translohr di Clermont-Ferrand[40]. Per ovviare a tale problema, nelle nuove tratte di Padova e in tutta la rete di Mestre le "piste" sono state realizzate in cemento armato irruvidito superficialmente, il che dovrebbe permettere di evitare un rapido deterioramento delle stesse e la formazione di ormaie (avvallamenti)[41]. Le "piste" (o piattaforme o solette) di Mestre sono larghe 2,1 metri e spesse 28 cm[42].